ALL THE TIME
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ALL THE TIME

Rome, Latium, Italy | Established. Jan 01, 2015

Rome, Latium, Italy
Established on Jan, 2015
Band Pop Alternative

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Music

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"progetto apocalittico"

LL THE TIME
Alberto Maiozzi – voce e basso; Claudio Desideri – chitarra e cori; Stefano Aniceto – batteria; Simone Empler – tastiere e chitarra; Simone Temporali – direttore d’orchestra; Marzia Ricciardi – violino; Fabiola Gaudio – violino; Valeria Chiappetta – viola; Federica Vecchio – violoncello; Lorenzo Soriani – tromba; Gabriele Gregori – corno; Francesco Giuliani – trombone; Nicola Neri – filmati video
Con gli attori Chiara Bonome, Alessio Mezzasalma, Arber Ndoj, Andrea Neri, Carlotta Maria Rondana
Produzione Francesco Renè Gagliardini & Blue Strip Studio
Roma, Teatro della Visitazione, 23 maggio 2013

Dall’iniziativa di Alberto Maiozzi e Claudio Desideri, reclutando un elemento dei Divenere, nasce il progetto All The Time, di difficile collocazione da un punto di vista strettamente musicale, ma senz’altro creativo e per niente scontato.
E’ un percorso introspettivo, quasi spirituale. Perfino l’abbigliamento dei protagonisti indica fin dall’entrata in scena sul grande palco del Teatro della Visitazione che si può vedere di tutto. Il vocalist Alberto Maiozzi con fiore in testa quasi “Peace & love”, gli altri tre musicisti principali con cappello alla Humphrey Bogart, le violiniste in stile ‘900, gli attori di contorno un pò di tutto.

Inizia la setlist, dovendo proprio prendere un genere come termine di paragone si può citare un certo prog rock anni ’70, ma è molto personalizzato dalla band, che si distingue per il cantato di Alberto Maiozzi, raramente arrabbiato ma sempre puntuale ed efficiente, in uno pseudo-inglese imbastardito di ogni contaminazione, al punto di non essere neanche comprensibile.
In alcuni brani si avverte un’influenza anni ’90 (ho pensato ai Death in Vegas), sullo sfondo scorrono filmati delle bellezze della natura, forse la vera protagonista del progetto All The Time, sulle note dei soli di Claudio Desideri; Simone Empler alle tastiere e all’altra chitarra dà corpo al sound quando occorre e Stefano Aniceto alla batteria è un orologio. Violini, viola e violoncello danno quel tocco mistico in più.

L’ingresso in scena dei fiati, apparentemente casuale in quanto ingaggiati “a caso” dal direttore d’orchestra Simone Temporali, regala un tuffo negli anni ’50, ma badate, quelli che scrivo sono riferimenti per dare l’idea, non siamo di fronte nè a cover nè a riarrangiamenti, parliamo di pezzi originali con l’abilità di far combaciare periodi e sonorità che potrebbero sembrare incompatibili. Invece i ragazzi fanno convivere tutto insieme condendo l’insalata con la propria personalità. L’elemento comune ai fiati sono le bretelle, una sorta di uniforme.
Uno spettacolo interessante proprio perchè poco convenzionale, arricchito anche dagli attori, comparse per lo più poco o per niente parlanti, che aggiungono mistero e interiorità alla serata. Sono personaggi galleggianti, barcollanti, pensierosi, avvolti in luci volutamente offuscate. Tutti eclissati, tutti quasi incorporei, bravissimi.

I musicisti fanno egregiamente la loro parte mentre intorno a loro accade di tutto, questa può essere la sintesi della serata. Filo conduttore una specie di meditazione, di contatto con chissà cosa, di elevazione mediante il ritorno alle cose semplici e alla natura.

Progetto ardito ma fin da questa prima serata molto applaudito, non mi meraviglierei di risentirne parlare molto presto. - sul palco


"ALL THE TIME"

È con la proiezione del discorso de Il Grande Dittatore che ha inizio la performance degli All The Time. Più che una band emergente, un quartetto di invitati ad uno dei the del cappellaio matto. Quanto Alberto Maiozzi, Claudio Desideri, Stefano Aniceto, si presentano sul palco veniamo proiettati “attraverso lo specchio” in un mondo fatto di suoni e immagini. Il loro genere è un mix di prog rock anni ’70 e un britpop anni ’90 con una vaga ispirazione ai fratelli Gallagher, il tutto personalizzato e dalla band, che abilmente si cuce addosso ogni singolo brano calzandolo perfettamente sulla voce di Alberto Maiozzi, e sul suo inglese così contaminato da varie inflessione da risultare a volte incomprensibile. -


Discography

Still working on that hot first release.

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