Arirang

ARTIST: Arirang

RELEASE: Geisha EP

RELEASE DATE: 29/04/15

RECORD COMPANY: Unsigned

Italy is a hotbed of brilliantly emotive, post punk fuelled, droning shoegaze & dreampop bands these days and ‘The Primal Music Blog’ has reviewed many of them before. From Milan to Napoli, Rome to Modena we are big supporters of the Italian ‘Scene That Celebrates Itself’ or ‘Italiogaze’ as the scensters are calling it these days. This week we were introduced to yet another immense musical outfit based in Italy. ‘Arirang’ were born in Milan and are made up of Marco Mercuzio P – Guitars / Vocals, Francesco M – Bass & Giacomo C on Drums. Their debut EP release entitled ‘Geisha’ was officially announced to the masses back in April 2015 and is a truly magnificent collection of post rock inspired soundscapes intertwined with stunningly emotive cinematic shoegaze that is at times interspersed with post punk inspired vocal arrangements that will leave you truly amazed. The musicianship alone on this 5 track release is simply stunning!



The EP opens up with beautifully arranged ‘Humming Rigmaroles’. This is a slice of cinematic post rock in its purest form. Stunning reverb infused vocals sit on top of an enticing drum arrangement & lead you into its explosive core. This track is full of musical peaks & troughs and it will take you on an unbelievable sonic journey. Stunning!



Track 2 ‘Mantrabox’ begins with full on rock god connotations. Reminiscent in parts to ‘God Is An Astronaut’ with its explosive guitar arrangements and post rock infused progressions. The reverb fuelled vocal arrangement is simply addictive and leaves you wanting more. There’s a subtle hint of programmed drums running through this tracks spine but this only enhances the overall sound. Check it out:



Track 3 is another cinematic soundscape wonder! ‘Under The Mount’ begins on a slower curve than the previous 2 tracks but don’t be fooled. This track opens up into an instrumental shoegazing masterclass as waves & waves of emotive walls of reverb drenched guitars wash over you and scoop you up with their many layers of immense goodness until it breaks and gently places back onto terra firma. I am amazed at the level of musicianship that Arirang are expressing on this track. It is simply sublime! Bravo!



Track 4 – ‘Oh Whale’, is a slow burner. Ethereal vocals float on top of a steady but sparse percussion arrangement & intoxicating guitar lines until it erupts into a full on post rock gem. ‘Arirang’ have a cunning knack of bringing their listeners on a journey of musical discovery with the ebb & flow of their musical soundscapes. The programmed drum patterns returns mid way through the track but again it adds to the overall sound. This is yet another beautiful track of immense proportions & fans of emotive post rock will instantly fall in love with it. Stunning! Check it out:



The closing track on this impressive release from Milan based ‘Arirang’ is a whopping 12 minutes plus of post punk infused vocal arrangements, droning sounds, pounding drums & swirling guitars. 6 minutes in and silence . . . . . . only to build into a maelstrom of instrumental shoegaze fuelled swirling guitars & pounding drums of immense proportions. A fitting end to a truly epic release. - The Primal Music Blog

Non dream pop, non post rock, non indie qualcosa. Semplicemente bella musica. E la sensazione è che gli Arirang ancora non siano nemmeno riusciti a tirare fuori tutto quello che hanno. Come se questo ep fosse un antipasto golosissimo e la portata vera fosse solo rimandata. “Geisha” è un lavoro maturo, equilibrato ma soprattutto spontaneo. Nel senso che questi sei brani scorrono senza incertezze e senza forzature. In mezzo a riverberi densi come freddo artico la voce si muove timida e microscopica: ti verrebbe di seguirla in capo al mondo. I crescendo sono magie post rock che ti riportano ai giorni belli, ai progetti perfetti, agli errori mai commessi. “Oh Whale” è inattaccabile da qualsiasi lato la si voglia analizzare. È come una storia d’amore che si affaccia alle porte dell’estate: vorresti che non finisse mai. “Humming Rigmaroles” si presenta con un arpeggio killer che sembra provenire dagli angoli più affascinanti di “Come On Die Young” dei Mogwai: ovvero l’epica e la malinconia molto vicine al loro massimo. “Geisha” è insomma un album fatto bene, che racchiude impatto, visione e un pizzico di ricerca. Un’ottima band nord europea, si direbbe. Chiaro il senso, no?
Tracklist - Rockit.it

ARIRANG – Geisha EP (2015, autoprodotto)
post-rock

Questo trio milanese ha appena pubblicato il proprio debutto le ha finora fatto rarissime apparizioni live. È auspicabile che si cominci a parlare di questa band, poiché sia il live che il disco sono di assoluto spessore. Nello specifico, questi cinque brani per trentasei minuti mostrano come sia possibile fare post-rock al passo coi tempi e sfruttando un ampio ventaglio di idee che vanno ben al di là degli stilemi classici del genere senza rifuggirli del tutto, com’è giusto che sia. Si passa a contaminazioni elettroniche dolci, ad altre più robuste e che creano quasi un clima post-apocalittico del futuro, a momenti caratterizzati da grande delicatezza, ad altri nei quali il ruolo di guida ce l’ha, una volta tanto, la batteria. Il disco è quasi esclusivamente strumentale, con la voce che quando interviene non canta ma dà un ulteriore contributo alla forza evocativa del disco. Una girandola di sensazioni sempre intense e sempre espresse al meglio, senza che mai per un momento ci siano fasi interlocutorie o staticità. Il classico lavoro che sprizza talento da tutti i pori. Speriamo che questa band riesca a farsi notare perché davvero se lo meriterebbe (Stefano Bartolotta 7,5/10) - Ondarock

Morbide visioni avvolgono i giovani Arirang: creativa band meneghina in bilico tra il post rock più cristallino e una scalata su una parete di ghiaccio. Le suggestioni della band ricordano infatti proprio gli ultimi Mogwai: quelli della colonna sonora di Revenants, forse la più interessante tra le serie televisive europee degli ultimi anni. Il demo, benché scarso di informazioni e bio, possiede arrangiamenti curati e mai ridondanti, un paesaggismo sonoro buono per tutte le arrampicate. Riffs che si dilatano e si espandono fino a riempire una stanza, ma senza mai perdere di vista la retta via caratterizzata da una volontà onirica che sovrasta le strutture tradizionali delle canzoni. Band giovane quindi, ma matura e ben conscia del proprio percorso creativo. Un ottimo sostituto all'aria condizionata e un salutare rimedio alla calura estiva. Sentiremo ancora parlare di loro. - Sodapop