Crysand

Il progetto Chris Grifoni nasce da una costola della sua band di appartenenza, i psychedelic-metal The Fifth Season, però qui Chris sceglie di percorre la strada in solitaria ed esce con il suo primo full lenght, EVERY BODYCOUNT per la felicità dei sui fan, certo, ma anche di quelli di mostri sacri come Kraftwerk, Rammstein, The Chemical Brothers e compagnia cantante. Siamo catapultati nel mondo dell’elettronica affiancata alla strumentazione classico/acustica, con il metallo sempre a vegliare sull’insieme, una spada nella roccia ben conficcata, ma non solo. Per tutti gli amanti dell’ electro sound, Grifoni testa, scandaglia, cerca e ricerca, mixa e mescola, aggroviglia e soprattutto rinnova. Il lavoro è pregno di tanto, è ricco, è strong, vince e convince. Undici tracce fatte di tastiere sintetizzatori, basso, batteria, programming e tutto quanto fa elettronica, partendo con sonorità alla Kraftwerk in “A-vanguard” e in “All of us, che è più light e ricorda le ricerche sperimentali avvenute a cavallo dei favolosi anni ottanta/novanta, così come rimaniamo nei nineties con “Colossus”, per poi passare alla title-track grondante di atmosfere british e armonizzata a dovere. L’ascolto prosegue con interesse ed è l’hardcore elettronico a farla da padrone in “I’m not a music virgin”; segue “L’infinito”, dove il noise sovrasta la recita del testo leopardiano tanto caro a noi italiani tutti. Si va avanti con entusiasmo e si giunge all’ottimo pezzo “Sex on air”, un elettronico tedesco prestigioso sia per il timbro che per l’atmosfera generata. Arriviamo a chiudere con “Ugly fuckin’sexy rockin’ “ dal retrogusto forte di Prodigy che rimane in bocca per essere a lungo assaporato. Che dire, applauso a chi osa e non si omologa, a chi ricerca, a chi si mette in gioco, a Chris Grifoni, insomma e rock on sempre. Link: www.crysand.net ; www.facebook.com/CrySandmusic - Rock Reberl Magazine

Il progetto Chris Grifoni nasce da una costola della sua band di appartenenza, i psychedelic-metal The Fifth Season, però qui Chris sceglie di percorre la strada in solitaria ed esce con il suo primo full lenght, EVERY BODYCOUNT per la felicità dei sui fan, certo, ma anche di quelli di mostri sacri come Kraftwerk, Rammstein, The Chemical Brothers e compagnia cantante. Siamo catapultati nel mondo dell’elettronica affiancata alla strumentazione classico/acustica, con il metallo sempre a vegliare sull’insieme, una spada nella roccia ben conficcata, ma non solo. Per tutti gli amanti dell’ electro sound, Grifoni testa, scandaglia, cerca e ricerca, mixa e mescola, aggroviglia e soprattutto rinnova. Il lavoro è pregno di tanto, è ricco, è strong, vince e convince. Undici tracce fatte di tastiere sintetizzatori, basso, batteria, programming e tutto quanto fa elettronica, partendo con sonorità alla Kraftwerk in “A-vanguard” e in “All of us, che è più light e ricorda le ricerche sperimentali avvenute a cavallo dei favolosi anni ottanta/novanta, così come rimaniamo nei nineties con “Colossus”, per poi passare alla title-track grondante di atmosfere british e armonizzata a dovere. L’ascolto prosegue con interesse ed è l’hardcore elettronico a farla da padrone in “I’m not a music virgin”; segue “L’infinito”, dove il noise sovrasta la recita del testo leopardiano tanto caro a noi italiani tutti. Si va avanti con entusiasmo e si giunge all’ottimo pezzo “Sex on air”, un elettronico tedesco prestigioso sia per il timbro che per l’atmosfera generata. Arriviamo a chiudere con “Ugly fuckin’sexy rockin’ “ dal retrogusto forte di Prodigy che rimane in bocca per essere a lungo assaporato. Che dire, applauso a chi osa e non si omologa, a chi ricerca, a chi si mette in gioco, a Chris Grifoni, insomma e rock on sempre. Link: www.crysand.net ; www.facebook.com/CrySandmusic - Rock Reberl Magazine