Effetto Catherine
Gig Seeker Pro

Effetto Catherine

Taranto, Apulia, Italy

Taranto, Apulia, Italy
Band Alternative Acoustic

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Music

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"Effetto Catherine, un tour troppo italiano"

Una fetta ragionevole di musicisti concorda sull’evidente difficoltà nel proporre la propria musica nei locali italiani. Il sotterraneo mondo dei live club riduce, anno dopo anno, i palchi all’osso. Gli Effetto Catherine non hanno alle spalle un oliato meccanismo produttivo e distributivo, non hanno fior fior di uffici stampa pronti a vendere cacca per oro e non vantano di un nome che lo precede. Vogliono mettersi in gioco, ma come fare? La lista contatti, giorno dopo giorno, diventa sempre più lunga, ricca di locali, radio, webzine, riviste e non solo. Telefono alla mano. Trecento (più o meno) i numeri da contattare per proporre il progetto, un ragionevole cachet, prendere eventuali accordi su “vitto e alloggio” (una specie di inspiegabile malinteso -puntualmente- pare sprigionarsi da questa formula). Tanti i dubbi ma lo spirito è alto. Sintetizziamo dicendo che una persona -il sottoscritto- ha contemporaneamente ruolo di: produttore, promotore, organizzatore, contabile, manager, facchino, autista, e infine musicista. Non che la cosa spaventi, ma le energie non sono illimitate. Fortuna che a farmi da spalla c’è il caro buon vecchio Davide Iacono. Gran parte dei gestori contattati non ha alcun interesse nell’offrire il proprio spazio ad un gruppo che non ha “esperienza” di un certo livello (opinabile) o se, al contrario, i curricula risultano essere di un certo livello, il locale non può accollarsi una spesa eccessiva (considerando la crisi che c’è) e offre il palco solo ai gruppi della zona che suonano a “titolo gratuito” (assassini della musica di professione!). Le telefonate si trasformano così in una specie di partita a poker in cui la strategia è fondamentale. In pratica ti riduci a dare le risposte che i singoli gestori si aspettano, giocando molto spesso a ribasso, riuscendo, alla fine dei giochi, a organizzare dieci serate retribuite. In soccorso arriva Melania Migliozzi, promoter di professione, che inserisce Effetto Catherine nella programmazione di diversi locali. Si parte.

Nelle varie città, amici e conoscenti partecipano alle serate, ti sono vicini; il più delle volte condividono i sacrifici e la stanchezza dei vari viaggi. Il calendario è fitto. In pratica nei primi dieci giorni ci esibiamo ben sette volte. Il processo è sempre lo stesso: viaggiare, scaricare il materiale, montare, suonare, smontare, ricaricare il materiale, viaggiare e scaricare per il pernotto! Ma siamo giovani. Muoviamo da Roma verso Perugia. 13 maggio. L’entusiasmo è alto. Gli accordi presi con il locale lasciano intravedere una serata piacevole. La premessa, al nostro arrivo, però, non è delle migliori. Scopriamo che, nella piazza principale, un palco accoglie i gruppi locali in una serata “all’aperto” di musica dal vivo. Destino beffardo! Il locale conta la presenza di pochi fedeli. Io e Davide ci ritroviamo tra le note di Catherine e suoniamo, secondo una tacita legge professionale. Chiudiamo un occhio sulle evidenti difficoltà tecniche e prendiamo atto di quanto accade. Spiacevole però la reazione del gestore che non può coprire il nostro cachet; il fallimento della serata è evidente. Si aggiunge l’inspiegabile malinteso del “vitto e alloggio”. Riusciamo in qualche modo a pernottare per gentile atto umanitario dei gestori del locale. Andrebbe fatto un appunto: non è mia intenzione fare un processo alle intenzioni e/o giudicare atteggiamenti e scelte dei singoli; è mia cura raccontare un’esperienza, far luce sui malintesi o sui meccanismi che interessano la sfera della “musica dal vivo” in Italia. Metto ovviamente sul banco le problematiche che per chiunque si presentano e devono essere affrontate: per un locale le finanze di una serata, per un musicista la trasferta con le dovute spese e quant’altro di “artistico”. Di buon mattino il 14 partiamo alla volta di Padova. Un viaggio di riflessione, nel silenzio di quanto accaduto la sera prima. Lì ci aspetta una serata in un locale che vanta un discreto movimento. Il posto è ben curato, la gente si diverte, beve spritz e di sfuggita ascolta qualche minuto della nostra musica. I soliti fedeli si stringono forti a Catherine. Solito malinteso “vitto e alloggio” e un amico ci offre un letto dove dormire. Mercoledi 18, Pisa ci accoglie con affetto. Tanti amici e nuove conoscenze seguono Catherine, ci sostengono con sorrisi e parole di incoraggiamento. Chiudiamo la serata con soddisfazione, al diavolo le paure e le preoccupazioni.

L’indomani verso Firenze. Un curioso evento ci attende. Decidiamo che, appoggiandoci con facilità a Pisa, una performance a Firenze alle ore 19 in un posto che “funziona”, solo con un rimborso spese (altra affascinate formula!), ci può stare. Le ore 19 sono le ore 19 per tutti, amanti e non della musica dal vivo. Gli aperitivi tra noi “intellettuali”, si sa, non vanno molto e suoniamo per i soliti fedeli. Scopro, inoltre, che il “responsabile” con cui prendo accordi per quella sera non ci sarà e rimango aggrappato ad un rimborso di cui ovviamente nessuno è a conoscenza. Lentamente emergono le mie evidenti difficoltà organizzative e la mia eccessiva fiducia nel prossimo. Mea culpa, mea maxima culpa. La serata prosegue in compagnia degli amici di RadioRadicchio. Le loro parole, attenzioni e affetto fanno ormai parte di noi, di Catherine. Suoniamo per loro in radio e iniziamo a sentire il peso di quei giorni fisicamente e mentalmente molto intensi. Il sole del 20 maggio ci sveglia. E’ ora di raggiungere gli amici di Agliana, in provincia di Prato. C’è da dire che Agliana non è un posto famoso per la musica dal vivo, né tanto meno per le folle desiderose di schitarrate o sonate al chiaro di luna. Il rischio è quello di essere visti come alieni venuti da un mondo lontano. Le abitudini sono difficili da cambiare e questo Catherine lo vive sulla propria pelle. Facciamo del nostro meglio, stupiamo i ragazzi che mai avrebbero associato della musica solo ad un piano e ad una batteria e suoniamo per Martina, per Marco, per noi.

Poi eccomi a descrivere la strana, bizzarra esperienza del 21 maggio. Siamo a Firenze, carichi di entusiasmo. Locale da poco nel circuito live, ma siamo fiduciosi. Ci accorgiamo di essere un pò fuori mano, ma il posto è carino, tenuto bene. C’è un palchetto e un piccolo impianto, requisiti tecnici fondamentali per chi vuol fare musica dal vivo. Il programma esposto fuori riporta un nome -il nostro- non del tutto corretto, ma un calendario fitto di serate dal vivo. Poi però basta un sound-check per capire che tutto questo sarebbe stato troppo bello! L’impianto non è dei migliori, anzi non è un impianto per fare musica dal vivo (se per musica dal vivo non intendiamo mettere un cd di sottofondo, ma leggero leggero, perché una tacca più alta manda in distorsione tutto quanto!!). In più l’attenzione della serata vira su un “compleanno”, si proprio un compleanno! Insomma, ci rimbocchiamo le maniche. Troviamo noi, grazie ad amici sul posto, un impianto e quelle 18 persone che seguono il concerto sono nostri amici; il resto degli ascoltatori festeggia beatamente il compleanno. Ci mancava solo una versione Catherine di “Maracaibo” e il nostro cuore avrebbe cessato di battere per sempre! Portiamo a casa il cachet, segno comunque di serietà e rispetto; per accogliere live session, però, avranno da lavorare un pò. Forse va sottolineato, a scanso di equivoci, che un locale non può fare affidamento solo ed esclusivamente sul gruppo per attirare pubblico: bisogna innescare un meccanismo secondo cui, se vuoi veramente fare musica dal vivo di un certo tipo, la gente muove a priori verso la tua zona, la tua via, perché sa di trovare una situazione interessante. Diversamente si ritorna al discorso della “musica locale” per cui la parentela si trasforma nel pubblico più vasto. Ritorniamo a Pisa per una serata leggermente più soft. Serietà, professionalità e cura tecnica fanno di questa ultima tappa toscana un ricordo che ci stringe ad amici e a chi, nella nostra città universitaria, ha iniziato a seguirci e sostenerci. E’ il 22 maggio. Il locale, già accogliente di suo, solletica i preziosismi in sordina, raccolti e molto vicini agli occhi e alle orecchie del pubblico. Due giorni di riposo, per riflettere su molti intoppi organizzativi -e non solo- e siamo pronti per un viaggio molto impegnativo: la trasferta in Calabria. Decidiamo di spezzare la traversata italica. Pisa-Roma, Roma-Catanzaro. La Salerno-Reggio Calabria è davvero un’esperienza, nel senso più mistico e profondo. Molti di voi avranno affrontato la dura prova autostradale, ma con il peso di dieci giorni fisicamente devastanti alle spalle non è affatto uno scherzo. A Catanzaro lido l’organizzazione del direttore artistico Alex è impeccabile: rispetto non solo “artistico” (che in certi casi vuol dire tutto e niente) ma soprattutto rispetto nei riguardi di due ragazzi che, viaggi su viaggi, giungono a Catanzaro per condividere, nella maniera più professionale possibile, una serata di musica dal vivo. E così è stato. Palco, impianto di tutto rispetto (sprigioniamo tutto il sapore aggressivo di Catherine; per la prima volta suoniamo come avremmo dovuto per tutto il tour), situazione viva di pubblico, attenzione e curiosità. B&B per pernottare… insomma un trattamento da invidia.

Il 27 alla volta di Marina di Gioiosa Jonica. Ad aspettarci il mare e Ruggero, personaggio unico nel suo genere. Un uomo di vecchio stampo, che sa cosa vuol dire “musica dal vivo”, attento alle piccole realtà, cosciente e sicuro della sua posizione nel circuito. Le forze iniziano ad abbandonarci, la lucidità sembra ormai un lontano miraggio, il caldo, i km che maciniamo giorno dopo giorno in macchina, le poche ore di sonno… ma non molliamo! La serata è impegnativa, il locale molto bello. Quattro le ore di sonno e via, di nuovo verso la Salerno-Reggio Calabria. E’ il 28, alle ore 19 siamo a Roma. Con molta tranquillità prepariamo il set, sound-check e poi aspettiamo l’orario del “capo”: il consiglio è di iniziare non prima delle 23.30. Va bene siamo a Roma! La serata è bella, sentita, musicalmente siamo presenti, immersi in questa ultima performance; proiezioni video e i sorrisi del pubblico lasciano intravedere un bel ricordo romano… ma ad un certo punto le parole del fonico frantumano l’armonia: “Il responsabile mi manda a dirvi che o suonate più piano o fate l’ultimo pezzo!”. Sfido chiunque a calibrare una reazione contenuta. A metà scaletta, ci avviciniamo al momento più caldo e intenso della performance e una doccia fredda ci allontana dal pubblico, la concentrazione cala, sui volti smorfie incredule prendono forma. Facciamo “finta” di suonare forte, di scaricare l’energia necessaria per lanciarci verso il finale dello spettacolo ma Catherine rimane incastrata in questo ennesimo controsenso dell’arte; ad infierire il djset fino alle 2 di notte che lascia seri dubbi su una qualsiasi questione di “volume”. Oggi, domenica 29 maggio, raccolgo tutti questi giorni. Professionalmente rifletto sui molteplici intoppi e difficoltà che l’inesperienza ha sprigionato, i rospi ingoiati e le delusioni, a volte anche sul piano umano. Non è facile ritagliare un piccolo spazio per la propria voce; bisogna gridare sempre più forte e sempre più a lungo. Ma la sincerità di ciò che facciamo ci ha presentati per quello che siamo. Voi tutti avete visto Catherine e nella sua espressione avete trovato noi. Ma mi accorgo che questo non sempre è sufficiente per l’equilibrio di un’esperienza così impegnativa, così ardua. Molti hanno visto, nei nostri gesti, il coraggio, la volontà di mettersi in gioco; altri, invece, sono rimasti ancorati alle cattive abitudini di noi italiani, alimentando il disinteresse e la disattenzione affinché qualcosa, nel panorama della musica italiana, possa riemergere, fiorire a nuova vita. - musicreviews2p0


"EFFECTS OF LIGHT..."

EFFECTS OF LIGHT...

EFFETTO CATHERINE is a new instrumental project from Rome featuring Giuseppe Terra on piano and Davide Iacono on drums...

Her you can listen to “Profilo di luce” (Profile of light), from their first EP - prog archives


"colori Effetto Catherine"

Dalla regia di Maria Rosaria Furio e dalla concezione musicale degli Effetto Catherine nasce un punto d'incontro tra la musica e la sua visione grazie alla canzone "Colori".

Registrato nei pressi della capitale romana, il video trasmette tutto quello per cui Giuseppe e Davide lottano. Positività, il semplice segreto della natura, lo stupore per le piccole cose. Questi sono i regni di conquista ottenuti combattendo con solo due tipi di armi: il piano e la batteria e tanta fede in quel che suonano. - loud vision


"La colazione dei campioni - Effetto Catherine"

Ancora uno, ancora uno. Poi basta musica strumentale che non tutti apprezzano, che la gente si chiede ma quando cominciano a cantare, e gli dici mannò è musica strumentale e loro fanno ahhh come se avessero capito ma non è vero. Ebbene ci tenevo, a loro. Agli Effetto Catherine. Ovvero Davide Iacono, il virtuoso pianista che agisce solitario sotto il moniker di VeiveCura, e Giusteppe Terra, musicista e compositore con le palle quadrate. Questi due giovanotti con solo piano e batteria ti fanno sballare più di una ensemble di mille persone. Quindi è cosa saggia gustarsi il video di Colori tratto dal loro nuovo Ep. Una mina. - indieriviera


"Effetto Catherine Nokia Play"

Effetto Catherine
Nokia Play
www.effettocatherine.it
OVI Musica

La prima parola che viene in mente ascoltando “Profilo di Luce” è eleganza, principalmente data dalle note scelte sul pianoforte, appoggiate sulla batteria senza ausilio del basso, senza bisogno di una melodia, solo armonia: una colonna sonora da utilizzare a proprio piacimento. E’ come se prendeste il post rock e convertiste tutta la ansia, la disillusione e la tragicità del genere in pura luce bianca che offre serenità, speranza e, se ascoltate in maniera accurata, anche felicità.

“April 14th” è pop nella maniera più pura del genere, un’introduzione che tende a rimanerti addosso con note e soluzioni melodiche sicure, scelte con la sensibilità tipica di chi riesce a uscire dall’ovvio con pochi, semplicissimi accorgimenti. Ma Effetto Catherine vuole stupirti, così la progressione compositiva diventa più densa nel momento in cui ti rilassi facendoti incuriosire ancora di più, per poi riportarti al punto di partenza pop, in maniera dolce.

Giuseppe Terra e Davide Iacono hanno trovato un loro mondo nel quale si muovono a proprio agio e in maniera talmente spontanea da rendere quasi impossibile una catalogazione del genere, ma in fondo non serve, possiamo chiamarlo bright-progressive o post-easy listening, anche se fondamentalmente è soltanto Effetto Catherine, e basta. - nokia play


"Artist of the Week: Effetto Catherine"

Questa settimana abbiamo selezionato gli Effetto Catherine come miglior artista Zimbalam. Citando Rockit.it gli Effetto Catherine hanno realizzato “un lavoro deciso, mai fiacco e fermo, qualcosa di interessante per un genere che non è, in realtà, stato ancora generato. Colonna sonora probabile che a tratti si fa incipit pop e crolla poi, appassionata, in vortici di rock, pur se il piano ne resta perpetuo padrone. Le perle sono indubbiamente “Avril 14th” e, in chiusura, “Ovunque tu sia”, labirintica e inerme con un gusto per l’armonia che riesce a ricordare persino un maestro come Sakamoto.” - zimbalam


"Che effetto fa ...Effetto Catherine?"

Cosa succede quando un siciliano e un pugliese decidono di lavorare insieme?

Meglio non aspettarsi nulla, non per evitare delusioni ma perché le sorprese potrebbero essere troppo intense. Intense come lo è la musica di Effetto Catherine, un progetto sonoro che si autodefinisce terapeutico e di facile ascolto.

Giuseppe Terra Cassaro (Taranto, classe ’84), al pianoforte. Davide Iacono (alias Veivecura, Modica, classe ’85) alla batteria.

Da una parte delle dita che posano sulla delicatezza, dall’altra dei pugni che picchiano. L’equilibrio, del resto, può solo essere frutto di forti contrapposizioni.

Effetto Catherine ha inciso il suo primo EP da pochi mesi e adesso viaggia per diffondersi, con religiosa devozione alla natura dell’arte.

Per tutte le info sul tour e per un assaggio: effettocatherine.


Che effetto fa, Effetto Catherine, vissuto dall’interno? E che effetto intende fare su chi ascolta?

L'effetto di Catherine è avvolgente. Sin dal primo momento Catherine si è rivelata essere la musa, l'idea di arte musicale, il sogno. Un pò come Jules & Jim, nella pellicola di Truffaut, amiamo Catherine. Andiamo oltre le apparenze, le forme contratte della realtà. Cerchiamo noi stessi in una vecchia pellicola, in quei sorrisi dimenticati, lontani, ma che hanno segnato l'immaginario, colorato la fantasia di intere generazioni. Là dove le parole e i pensieri non arrivano, Catherine suggerisce emozioni, sfiorandoci. Ecco il suo effetto...ed ecco l'effetto che vorremmo sfiorasse chi ascolta i suoi suoni, le sue melodie...in quei suoni, in quelle melodie ci siamo noi, non solo come musicisti, ma come uomini.


Lo scorso 23 Maggio vi siete esibiti a Taranto. Vi era già capitato di suonare dal vivo come duo?

Il nostro primo EP è stato presentato il 28 aprile a Pisa, la città dove ci siamo conosciuti, abbiamo collaborato e siamo cresciuti musicalmente. E in quell'occasione abbiamo voluto regalare Catherine alle persone che più da vicino ci hanno seguito in questi ultimi anni. Vero è che il duo si alterna tra EffettoCatherine e il progetto VeiveCura. Pianoforte, batteria, synth, immagini, sono tutto ciò che abbiamo da dare per dire chi siamo... e lo facciamo in sintonia... senza pretendere spazi o esclusive.


Al concerto è seguito anche un invito alla radio tarantina Radioattivi. Com’è andata?

Direi che quando non ci sono maschere "professionali" viene tutto più facile. E' stato un incontro piacevole cui non sono mancati momenti comici... siamo prima di tutto ragazzi che vogliono ridere ( e a volte far ridere!!).


La vostra musica, essendo essenzialmente strumentale, trova con le immagini un facile intreccio (difatti tu, Giuseppe, scrivi principalmente colonne sonore). C’è un regista in particolare, emergente o celebre, per cui la musica di Effetto Catherine calzerebbe a perfezione e con cui vi piacerebbe collaborare?

Le musiche che scrivo per Catherine seguono la scia di una delle tante idee che affollano la mia testa. Ma tutte fanno parte di me, partono dallo stesso dna. Ora sto lavorando alle musiche di un lungometraggio (prodotto da EchiVisivi, una realtà che con alcuni amici/fratelli prende sempre più corpo) per la regia di Samuele Rossi... un mio fratello. "La strada verso casa", la nostra strada verso una realtà che vorremmo sempre più nostra, sincera. Tra le note che incorniceranno le immagini ci sarà la voce di Catherine...


Il mondo della musica oggi è tiranno. Da un lato gli strumenti e le tecnologie lasciano più spazio ai giovani, rispetto a una volta; dall’altro la folla di emergenti limita la visibilità di ciascuno. Come aggirare questo problema?

E' importante capire se fare musica sia il corrispettivo di mettere la faccia sperando che finisca su una rivista o che sia riconosciuta per strada, oppure dire ciò che altrimenti imploderebbe dentro, seguendo la logica di sfogo, di voce unica e originale. Se la sincerità creativa vince, allora la jungla discografica rimane solo un'inutile macchina che produce e investe (a modo suo!!) soldi. Ciò che manca nel nostro panorama non è l'arte o la creatività, quella è proprio dell'uomo e non potrà mai estinguersi... ciò che manca è la fiducia del fruitore, delle orecchie che non sono educate affatto all'ascolto, qualsiasi esso sia. Finché il velo di maya ci rivestirà non potremo affrontare la follia genuina degli emergenti.


Cosa vi spinge a fare musica e a non scegliere un’altra carriera?

La semplice condizione di non avere altro modo per accettare tutto ciò che ci circonda.


Dite un artista a testa per il cui ascolto consigliereste a un embrione di venire al mondo (sempre che i nuovi farmaci non lo fermino prima).

[Giuseppe] - Bill Evans.

[Davide] - Radiohead.


Restando in tema di neonati: il vostro gruppo, in fondo, lo è. Qual è il vostro primo urlo impastato di pianto verso il mondo?

Rimettetemi dentrooooooooooo....


E per ultimo, quello che di solito si chiede per primo: a cosa fa riferimento il nome del gruppo?

La risposta è in quella pellicola madre della Nouvelle Vague... Jules & Jim... l'effetto di Jeanne Moreau ci spinge dalla realtà verso l'infinito...


- onda Iblea


"Effetto Catherine live 23 maggio 2010, ore 18.30 Salone degli Specchi Taranto"

Diciamo che ero un po’ preparato, mi aspettavo di assistere ad un concerto ben diverso da quelli a cui sono abituato; e questo non solo per la location, una delle sale più importanti del Palazzo di Città del comune di Taranto, il Salone degli Specchi, ma anche per i musicisti che si sarebbero esibiti.

Il duo prende il nome di Effetto Catherine, con Davide Iacono che si alterna fra la batteria e glockenspiel e Giuseppe terra al piano.
C’è un gran caldo ma un’atmosfera molto intima, creata dai i due punti luce posti fra i musicisti e resa unica dal perfetto mix fra il piano e la batteria perfettamente arrangiati.
Le canzoni proposte, quasi tutte scritte dal duo eccezion fatta per alcune cover, si troverebbero a loro agio in una colonna sonora di un film, e grazie alla bravura tecnica dei musicisti e l’empatia che riescono a prendere e a dare, sono capaci di trasformarle in contenitori d’emozioni che propagano sogni malinconici e fughe spensierate che catturano l’ascoltatore isolandolo, giusto per la durata del pezzo, dai pensieri quotidiani.
Decisamente è un’esperienza da provare, quindi se capiterà che l’Effetto Catherine passi dalle vostre parti non lasciatelo sfuggire.

Giuseppe Terra
E’ un compositore di musiche originali per cinema e video. Collaboratore musicale e Videomaker.
Condivide il palco con Moltheni e Amor Fou. Attualmente lavora alla composizione di musiche per un lungometraggio.
Gli studi cinematografici nutrono le sue idee musicali a tal punto da lasciare che voci, suoni e storie di vecchie pellicole facciano da cornice alle sue ricerche musicali.
Compone musiche originali per il cortometraggio “I bambini hanno gli occhi” (Roma 2010, regia di Antonio De Palo, con la partecipazione di Giancarlo De Santi, aiuto-regia di Sergio Leone, in concorso: Rassegna del cinema di Bordighera e Festival del cinema AIF); per i cortometraggi “Claire”, “VANISH” e per il documentario “Giorgio Kienerk, tra la Toscana e l’Europa”.
Dal 2009 è responsabile di un’etichetta indipendente “EchiSonori” (“SicVolvereParcas”, 2009; “Effetto Catherine”, 2010).

Davide Iacono
Dopo aver condiviso il palco con Cesare Basile, Moltheni, Amor Fou e Franco Battiato, e dopo esser stato ospite del disco che raccoglie i dieci anni di carriera di Moltheni (insieme a Mauro Pagani, Vasco Brondi, Enrico Gabrielli, etc), Davide Iacono, in arte VeiveCura, registra il suo primo album: “Sic Volvere Parcas”. Disco dalle sonorità intense e visionarie, con il pianoforte a tracciare un percorso emotivo costantemente riflesso da archi e fiati. Le esibizioni sono sempre accompagnate dalla proiezione di “Terra Bagnata” (regia di Giuseppe terra .Cassaro _EchiVisivi produzione 2010), documentario sperimentale che racconta le bellezze visionarie della Sicilia sud orientale.

Scaletta

LE LABBRA (E.C)
BYE BYE BOMBAY (AFTERHOURS)
PROFILO DI LUCE (E.C)
ZAZIE(E.C)
HIROSHIMA MON AMOUR (E.C)
PARANOID ANDROID (Radiohead)
AVRIL 14th (E.C – Richard David James)
PROFUMO DI ORCHIDEA (E.C)
EVERYBODY’S GONNA LEARN SOMETIMES (Beck)
C’ERA UNA VOLTA IL VENTO (E.C)
COLORI (E.C)
HELEN (E.C)
FIX YOU (COLDPLAY)
OVUNQUE TU SIA (E.C)
AL DI LA’, OLTRE (E.C) (con finale Born Slippy Underworld)

http://www.myspace.com/effettocatherine - music review 2.0


"Effetto Catherine (2010)"

Metter su l’EP degli Effetto Catherine, magari ascoltarlo nel lettore mp3 mentre si è in giro per Roma, equivale sostanzialmente a sentirsi protagonisti di un film. Di quei film che tanto piacciono ai giovani d’oggi, con il Muccino di turno che corre disperato alla ricerca della sua donna, la trova e ci fa all’amore. Ma chi è Catherine? Catherine è la Jeanne Moreau di “Jules e Jim”, il capolavoro di François Truffaut, dove la Moreau interpreta il ruolo di una donna prepotentemente sensuale e passionale, che con la sola forza dello sguardo e del sorriso mette in scena il primo triangolo amoroso della storia del cinema moderno, inseguendo l’amore nella sua forma più disincantata e provocatoria. E se il buon Truffaut potesse ri-girare il suo film, probabilmente adotterebbe questo EP come colonna sonora. Due sole persone, Giuseppe Terra al piano e Davide Iacono alla batteria, riescono a concepire molto più di quegli eserciti di 16 elementi che infestano le orecchie ad ogni piè sospinto. In questo disco c’è tutto: passione, voluttà, fermezza risoluta, poesia, atmosfere a tratti ambient, a tratti jazz, a tratti pop, tanto che spesso ascoltandolo ho avuto la sensazione di aver impostato male il lettore e che per errore fossero partiti gli Esbjorn Svensson Trio, tanta è la carica emotiva di ogni singolo brano. Indubbiamente (per chi ascolta) “Le labbra” è un po’ la punta di diamante del lavoro, che con niente rimanda a “Dodge the Dodo” dei succitati svedesi, con la sua impazienza di comunicare qualcosa esonerandosi dallo schema intro-strofa-ritornello-strofa-bridge-ritornello-ritornello. Tra un pezzo e l’altro la voce della Moreau, e poi ancora batteria, e ancora piano, come in “Avril 14th”, un pezzo che potrebbe essere il risultato di un eventuale featuring tra Ludovico Einaudi ed i Coldplay, con il rullante che verso la fine assume il tono solenne di una marcetta militare, ed il piano che si perde nel labirinto di tasti. Ed il labirinto è anche la parola chiave per introdurre “Ovunque tu sia”, dove invece sono più marcate le influenze dei Radiohead, con quell’incedere lento e soffocante che fa tanto “Pyramid Song” oppure “Everything in its right place”, ma sempre mantenendo i suoni puliti, non effettati, come a ribadire che se il pianoforte è chiamato “strumento principe” ci sarà un motivo.

Un lavoro indubbiamente apprezzabile, ed indubbiamente di grande impatto musicale che ci dimostra ancora una volta, se mai fosse necessario, che la definizione di “genere” è una stupidaggine per addetti ai lavori ottusi. Largo all’ispirazione più pura ed autentica, largo agli Effetto Catherine. - shiver webzine


"Recensione: Effetto Catherine “s/t” (Echi Sonori 2010)"

Effetto Catherine è un progetto di Davide Iacono, già VeiveCura, e Giuseppe Terra, musicista di livello, che si muove nei meandri delle
sale cinematografiche, oltre che come compositore di colonne sonore, anche per nutrire la sua musica.

Il progetto è ambiziosamente ben riuscito. È facile incontrare influenze jazz nelle note di Giuseppe Terra, miscelate con l’intensità dei ritmi di Davide Iacono, il risultato è un’interessante volo nelle musicalità, che parlano di ricordo, di sogno e che indubbiamente emozionano. La scelta della lingua francese, come voce che introduce ogni brano, oltre che essere in sintonia con il lavoro, regala ai brani quella sfumatura particolare, quella “r” particolare, che è dolce e forte insieme,
proprio come la musica che racconta.

I due musicisti ci presentano cinque pezzi da ascoltare tutti d’un
fiato, strutturate in maniera tale da condurre l’ascoltatore in un
viaggio della durata del disco, che scava nella profondità delle
suggestioni dell’ignaro uditore.

Si, Catherine ci accompagna in questo viaggio, Catherine è la loro musica.

Giuseppe Terra – Piano noise.

Davide Iacono – Drums microkorg.

Edgar Iaconenna – Rec Sound Mix.

M. Rosaria Furio – graphics.

Alessandro Latrofa – atwork.

http://www.myspace.com/effettocatherine - music review 2.0


"Effetto Catherine"

Atmosfere soffuse da lounge bar, classe e un pizzico di narcisistica raffinatezza che non guasta mai: gli Effetto Catherine, a dispetto di un nome che evoca uragani e naturali disastri, si districano in un sound pulito, che ha un vago retrogusto jazz, ma rimane nel solco della musica d'accompagnamento e sottofondo.



Movimenti discreti, ottimamente suonati e registrati, dove il pianoforte la fa da padrone, dettando i ritmi del gioco e delle evoluzioni. Cinque tracce strumentali che si accompagnano a un buon bicchiere di vino, nel silenzio di un fine giornata o nel sostenere la lettura di un ottimo libro. La classe c'è e si sente, solo ci vorrebbe un po' più di estro o fantasia, qualche variazione di registro in più, a smuovere le acque. Ma stiamo comunque parlando di atmosfere tutto sommato soft e - forse - non bisognerebbe chiedere di più.



Ecco, se avete una signorina a cena a casa vostra, con tanto di lume di candele e drappi rossi, con l'unica, vaga, quasi innocente intenzione di farvi una lunghissima chia…cchierata, mettete su gli Effetto Catherine. E l'uragano scatenatelo voi, che loro pensano ad altro. - hate tv


"Effetto Catherine"

Molto difficile, per chi non coltivi la passione e la cultura di certa musica strumentale, affrontare un discorso su un lavoro come quello di Giuseppe Terra e Davide Iacono: il primo ha diviso i palchi con Amor fou e Moltheni ed è autore di svariate colonne sonore; il secondo è piuttosto noto nel mondo musicale nostrano per la sua presenza accanto allo stesso Moltheni e, su tutti, a Franco Battiato.

Molto più facile, invece, raccontare cosa potrebbe essere l'Effetto Catherine, laddove Catherine, lo capirete subito anche solo dalle foto presenti sul Myspace della band, è la Jeanne Moreau del "Jules e Jim" di Francois Truffaut, donna che divide, con spavaldo sorriso supremo, due uomini e due vite.

L'Effetto Catherine potrebbe dunque essere l'effetto vortice di un amore improbabile e dalle apparenze impossibili, l'effetto di un disastro sentimentale improvviso, una catastrofe umana e quindi, come ogni catastrofe, un estremo raro del romanticismo. Ma questo non è un disco romantico perchè solo a posteriori l'Effetto Catherine può essere così percepito, nel frattempo esso è voluttà, desiderio, tormento, agonia, spasimo o inattesa calma apparente, tutti elementi esistenziali tradotti ottimamente in queste cinque tracce. Un lavoro deciso, mai fiacco e fermo, qualcosa di interessante per un genere che non è, in realtà, stato ancora generato. Colonna sonora probabile che a tratti si fa incipit pop e crolla poi, appassionata, in vortici di rock, pur se il piano ne resta perpetuo padrone. Le perle sono indubbiamente "Avril 14th" e, in chiusura, "Ovunque tu sia", labirintica e inerme con un gusto per l'armonia che riesce a ricordare persino un maestro come Sakamoto. - rockit


"Effetto Catherine"

Catherine è la musa ideale, personificazione dell’ispirazione, ma è prima di tutto una personalissima “visione della musica”, citando gli stessi Giuseppe Terra e Davide Iacono, il primo al pianoforte, il secondo alla batteria. Questa è la formazione degli Effetto Catherine: già dal nome sembra trapelare il tratto distintivo che sostiene questo progetto alle fondamenta, vale a dire un primo impatto che suscita necessariamente una certa reazione da parte dell’ascoltatore.

L’ EP omonimo non può che suscitare un feedback positivo: la grande abilità di questo duo consiste proprio nel fatto di sapersi imprimere, un po’ come la luce impressiona una vecchia pellicola fotografica. Quando infine si esce dalla camera oscura, quando il lavoro giunge a piena maturazione, allora s’acquista la consapevolezza di quanta meraviglia esso possa destare in noi. Catherine ha prodotto il suo effetto, rievocando sprazzi ed immagini cucite insieme dalla forte carica emozionale contenuta in ogni melodia.

Compra i tuoi dischi preferiti su IBSAbilità, quest’ultima, sicuramente ereditata dall’esperienza di produzione di colonne sonore e dall’approccio all’universo cinematografico, che lascia evidentemente segni indelebili. Il legame tra elemento sonoro e visivo pare inscindibile: le melodie scorrono con fluidità, sfrecciano senza mai arrancare, grazie all’andamento pianistico disinvolto ed ai ritmi dolci delle percussioni.

Effetto Catherine è per certi versi accomunabile al gruppo ugualmente di provenienza romana dei Mokadelic, forse per le comuni tinte ambient e la propensione all’evocatività psichedelica, ma resta tuttavia indiscussa l’unicità del nucleo musicale, data dalla combinazione vincente (e avvincente) di piano e batteria, capaci insieme di voli pindarici carichi allo stesso modo d’energico slancio e d’armonia. - rockshock


Discography

2010 EFFETTO CATHERINE

2011 COLORI DELUXE

2012 __________in process

Photos

Bio

EFFETTO CATHERINE _ duo piano & drum _EchiSonori records ITALY
www.effettocatherine.it
www.myspace.com/effettocatherine

Effetto Catherine is planning the 2011 italian live tour to promote its brand new records "COLORI DELUXE" (available for download on itunes), after the great feedback of its debut EP ("EFFETTO CATHERINE, EP 2010") with public and critics: "A strong, brillant and lively work, a new interesting input for a music genre yet be born" has been said about it by Rockit, italian music historic magazine.
The duo will perform in Rome, Perugia, Padova, Cesena, Pisa, Bologna, Firenze, Prato and more.
It is definitely impossible to label its track, as the components' style is personal and spontaneous.
This project sprang up in 2009 as a need for growth. Catherine's sound comes to life trought GIUSEPPE CASSARO piano and DAVIDE IACONO's drum: some of jazz influence, some of '90s postrock, some of classic soundtrack, some of experimental electronic music.
In 2010 Effetto Catherine has performed in Rome, Pisa, Perugia, Taranto, Ragusa, sharing the stage with important italian artists, such as Moltheni and AmorFou.

GIUSEPPE CASSARO: piano.
He is a movie soundtrack composer. He has shared the stage with renowned musicians of the italian music scene (Moltheni and AmorFou) and he is actually working at the soundtrack of the movie "La strada verso casa", Samuele Rossi's direction, a 2011 EchiVisivi and BlueFilm production - where the main characters are the 2007 "David di Donatello Award" Giorgio Colangeli, Alessandro Marverti, seen in "Romanzo Criminale", and Roberta Caronia.
In 2010, in collaboration with NastroAzzurro, as sponsor of the 67th Venice Film Festival, he composed the music for its web reporter.
He has composed the original soundtrack for the short movie "I bambini hanno gli occhi" (Rome 2009, Antonio De Palo' s direction, special guest Giancarlo De Santi, assistent director of Sergio Leone) which has been nominated to several international festivals: Cooming Soon Tv, Epizephiry International Film Festival, I'VE SEEN FILMS, 242 Short Film Festival, and many more.
In 2008, for the exibition in memory of Giorgio Kienerk, he created the music for the documentary by Gianluca Paoletti "Giorgio Kienerk: from Tuscany to Europe".
He produces music for private and industrial commercials.
(info: www.myspace.com/giuseppeterra)

DAVIDE IACONO: drums, microkorg.
He has shared the stage with Moltheni, AmorFou, Cesare Basile and Battiato and he has partecipated to the making of "Ingrediente Novus", the album that celebrates Moltheni's 10 years career.
In November 2010 he followed songwriter Stead in the "Rought European Tour", and performed kive in London, Prague, Brussels, Amsterdam, Berlin and in other minor cities.
He has been shot by BalconyTv Hamburg and BalconyTv Prague.