Felon
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Felon

Pisa, Italy | Established. Jan 01, 2012 | INDIE

Pisa, Italy | INDIE
Established on Jan, 2012
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"Non gradisce la musica e scrive ai giornali: “Sono stata vittima di un concerto metal”"

I titoli dei quotidiani locali sono stati spietati: CONCERTO INAPPROPRIATO.
Ce l’avevano con un gruppo di ragazzi. Ce l’avevano con una piccola band del posto che, per onorare i festeggiamenti del Santo Patrono di Pisa, aveva portato un po’ di amici in un locale, anzi fuori… In un vicolo, per suonare e divertirsi.
La band in questione è quella dei Felon.

Qualche numero civico più in là, proprio in quel vicoletto di Pisa, vi è un ristorante e tra gli avventori i Felon hanno avuto la sfortuna di trovare una donna che “è stata vittima di un concerto metal”. Parole sue. Parole di questa donna che si è presa la briga di filmare con il cellulare il baccano che in quel momento stavano facendo i Felon e di scrivere alla redazione di PisaToday per segnalare l’accaduto.

Aggiungiamo qualche dettaglio: il tutto è avvenuto nei giorni della Luminara di San Ranieri, festa cittadina di Pisa che si celebra a metà giugno ed a quanto ci è dato sapere sono giorni in cui la “caciara” pacifica la fa da padrona.
Aggiungiamo poi che i Felon ed il locale che li ha ospitati avevano le autorizzazioni del Comune.
Cara signora… “sono stata vittima di un concerto metal” non le sembra un tantino esagerato?

Fortuna che i Felon, da bravi toscanacci, l’hanno presa a ridere ed avranno invocato San Ranieri, ma per loro, a dispetto di ciò che possa pensare la signora di cui sopra, freme l’attività discografica. La band infatti uscirà con il disco d’esordio “Bleak Bubble“, disponibile dal 10 luglio in tutti gli store digitali e distribuito da Believe.

Un disco prodotto e arrangiato dalla band, intimo, carico di emozioni forti che si riflettono nella scelta del sound: un ossimoro tra intrecci dissonanti, melodie coinvolgenti e ritmi serrati. Pervaso dall’ansia di comunicare sensazioni altrimenti celate e dalla curiosità di provare nuovi mezzi di espressione.
Frutto di lunghe sessioni di ripresa e mixaggio dirette dal bassista della band, nelle quali tutti i componenti si sono messi alla prova per raggiungere un traguardo che ambivano da anni. L’uscita dell’album sarà anticipata dalla pubblicazione su Blank TV del video tratto dal singolo “Beg You To Go”, diretto da Lucerna Films. - Silvia Autuori


"Felon - Bleak Bubble"

Well, without nu-metal, heavy music and all its sub genres paraphernalia would have spent the last decade in the shade. Felon’s Bleak Bubble is like a turning point between old Incubus and new Finch with a few pinches of Audioslave, and Deftones now and then. Thrilling and captivating enough to see that this Italian outfit don’t give a single fuck if people are going to label them nu-metal, they’re doing things old fashioned way, the production could be better, but overall the result is not that bad. It might sound like a blast from the past, full of revival clichés from 90’s nu-metal, but perfectly encapsulates that sound in time that will please for sure the fans of the genre. - Fausto Casais


"Felon - Bleak Bubble"

Nel caso dei toscani Felon, la frase che descriverebbe velocemente il tutto sarebbe la classica “L’alunno è bravo, ma non si applica”. Le basi per fare bene ci sono tutte, a iniziare da una proposta che tendenzialmente va controcorrente rispetto a ciò che va per la maggiore oggigiorno: un ibrido che vede l’alternative rock al centro del progetto, con richiami gothic/dark (tastiere) e un gusto melodico accentuato. Cosa non quadra in tutto ciò vi starete chiedendo?! La produzione. Ascoltando “Bleak Bubble” si nota quanto il bilanciamento di suono/voce sia alquanto alterato a favore della seconda, posta un po’ troppo in evidenza a discapito di fraseggi chitarristici – che spesso e volentieri meriterebbero ben più spazio visto il buon lavoro svolto – e tastiere, quasi impercettibili all’ascolto ma pur sempre una peculiarità di questo progetto. Il disco pur risentendone di questo problema mostra comunque sia gli artigli, attraverso brani che spesso e volentieri riportano alla mente i Deftones ed Eighteen Visions per tiro e quadratura ritmica. Se amate l’alternative rock dal gusto retrò questi Felon potrebbero fare al caso vostro, con un disco che segna un punto di partenza interessante in chiave artistica sul quale costruire un radioso futuro. - Alex Badwinter


"Felon - Bleak Bubble"

I toscani Felon potremmo definirli un ibrido incrocio tra gli Incubus degli anni d’oro e i Deftones, i primi portati in auge da un cantato molto espressivo e i secondi nella potenza sprigionata dal sound, forse un po’ troppo acerbo in sede di produzione ma tutto sommato abile nel dire la sua.

Il disco parte con un brano che ha i connotati di un dramma, vale a dire “Beg You To Go”, esempio di quanto appena detto sopra per quel che riguarda l’equilibrio mancato tra suoni e voci: i primi sottomessi chiaramente dalle seconde. Fortunatamente subito dopo il gruppo – che ha autoprodotto il tutto – aggiusta il tiro, arrivando a esprimersi da “Let You Down” fino alla finale “Pain Loop” su livelli tutto sommato più che discreti.

Il fatto di avere un buon cantante ha aiutato non poco l’intero progetto artistico, dandogli brio e mordente. Il sound dei Nostri è molto legato alla scena nu-rock di fine anni ’90, dove sfuriate tipiche del crossover si alternano alla matrice alternative rock con risultati più che positivi in termini di ascolto. Seppur le influenze siano limpide tanto quanto un bicchier d’acqua i Felon fanno il loro compito senza sbavature eclatanti, portando a termine un compito che tra alti e bassi strappa il consenso generale. Le basi per migliorarsi ci sono tutte, ora bisognerà solo rimboccarsi le maniche e darsi da fare! - Sick


"Felon - Bleak Bubble"

Prendete la scena romantic rock anni ‘70/’80 e unitela al suono dell’alternative rock dei giorni nostri: da questa strana combinazione prendono vita i Felon di Pisa e il loro debutto discografico “Bleak Bubble”.
Un lavoro decisamente equilibrato capace di alternare con semplicità sia il lato più ruvido che quello più melodico, attraverso distorsioni heavy oriented e un cantante ispiratissimo e soprattutto in grado di fare il bello e il brutto tempo all’interno di ogni brano.
La sperimentazione non è di casa nei Felon, loro sono la classica band che punta dritto all’obiettivo senza farsi ammaliare da ciò che il sound dei giorni nostri ha regalato alla scena musicale. Spazio quindi a trame sonore ben strutturate e cariche di potenza, a un’alternanza quasi metodica tra melodia e rock duro e a un retrogusto progressive che tanto piacerà agli ascoltatori più “anziani”. Un bel disco? Sì, decisamente, reso tale anche da una copertina molto interessante.
Un volto nuovo tutto da scoprire, bravi Felon! - Luca Malinverno


"Felon - Bleak Bubble"

Arrivano da Pisa, suonano assieme dal 2013 e con ‘Bleak Bubble’ giungono al tanto sospirato esordio. Ma come spesso capita in queste situazioni, i nodi vengono subito al pettine e nel loro caso sono evidenti due cose: che l’autoproduzione dei suoni e la registrazione del disco svoltasi nel loro home studio ha livellato al basso il risultato finale. Coi tempi che corrono si sa che i budget da destinare a un disco sono sempre più risicati, ma al tempo stesso bisogna essere onesti negli intenti nel giudicare l’operato. ‘Bleak Bubble’ è un esordio che suona come tale, forse più da demo in certi casi (vedi l’opener in primis), che nonostante le buone capacità individuali dei singoli elementi non riesce ad arrivare a standard qualitativi che porterebbero a consigliarne l’acquisto. Un vero peccato, perché le basi non sono niente male, come la scelta di proporre un alternative rock che spazia tra fasi più romantiche ed altre più grezze e incisive, oppure la fortuna di avere in formazione un cantante dotato di ottima voce. Un paio di esempi sono da salvare e prendono il titolo di ‘Let You Down’ e ‘Old Stains’, forse per i loro richiami Deftonesiani, così come l’artwork, decisamente ispirato. Comunque sia troppo poco per poter salvare questo lavoro. - Arturo Lopez


"Felon “Bleak Bubble” (2016 – This Is Core / Red Music)"

Da Pisa ecco i Felon, combo post-hardcore che è riuscito a dare un tocco di romanticismo al loro debut album “Bleak Bubble”. Come?! Attraverso la performance tutt’altro che scialba del loro frontman, dotato di una voce che sinceramente ben poche realtà underground possono vantarsi di avere in formazione. Come da logica la band gioca al meglio questo importantissimo jolly, ponendo in risalto spesso e volentieri il cantato, a discapito di una proposta sonora che vede Incubus, Deftones e Poison The Well i propri riferimenti principali. Si può quindi parlare di un gran disco?! Ancora no, nel senso che le sbavature non mancano, così come il bisogno di prendere una direzione ancor più precisa in chiave stilistica (le parti soft sono tutt’altro che irresistibili, diciamocelo) per dare connotati ben definiti alla band stessa. Tutto sommato parliamo comunque di un lavoro più che positivo se pensato nelle vesti di un esordio discografico, quindi ora trattasi semplicemente di chiudersi in sala prove e dare sfogo alla propria indole, anche a costo di sbatterci la testa. - Alessandro Brambilla


"Felon - Bleak Bubble"

Nonostante il termine post-hardcore si addica a loro come la nuovelle cousine ai tedeschi, bisogna tutto sommato ammettere che seppur all’esordio questi Felon sanno il fatto loro. Tralasciando la bio e arrivando al sodo, in 'Bleak Bubble' ci sono interessanti punti sui quali costruire un progetto ambizioso: in primis l’avere in formazione un frontman vocalmente talentuoso, ed a seguire una band che sembra essere cresciuta ascoltando ciò che la scena nu/alternative rock ha offerto dalla fine degli anni ’90 a oggi. La cosa curiosa è che ad aprire il disco è il brano meno incisivo dell’intero lotto, “Beg You To Go”, che più di tutti ha risentito parecchio di una produzione che se migliore, avrebbe posto da subito la band all’attenzione generale. Un errore di gioventù/inesperienza che ci può stare. Quello che colpisce di questa band è la capacità di unire tratti somatici chiaramente rock/heavy oriented a tonalità vocali che molto devono alla scena rock/new wave ‘80s, con quel mood romantico/nostalgico che non smette mai di piacere. Ma la potenza non è certo un elemento mancante in 'Bleak Bubble', tutt’altro. In brani come “Let You Down” e “Old Stains” si ha quasi l’impressione di trovarsi dinnanzi al lato più virtuoso dei primi Deftones, con rifferia pesante al seguito. Insomma, in casa Felon le cose sembrano procedere per il verso giusto, il solo consiglio che mi sentirei di dare a questi musicisti per una futura release è quella di affidarsi a un produttore internazionale capace di sprigionare quella potenza e quel talento che essi hanno in corpo. - Matteo Di Pierro


"Felon - Bleak Bubble"

Speravo meglio.

In sintesi questo il giudizio su "Bleak Bubble", lavoro d'esordio per i Felon, quartetto pisano che sebbene formatosi ufficialmente 3 anni fa si cimenta dal 2008 e giunge oggi al debutto discografico grazie alla sempre attivissima This Is Core.

I buoni spunti ci sono ma il risultato al termine dei quaranta minuti scarsi di ascolto non riesce ad impressionare, quello di buono che c'è viene affossato poco dopo da brani quando privi di mordente quando troppo scontati, anche complice una produzione di questi tempi veramente insufficiente, o da un cantato fin troppo presente che nasconde le velleità "dure" della band, della serie "ma dove hanno nascosto le chitarre?", inoltre a volte i gorgheggini in stile Negramaro risultano a dir poco urticanti, rendendo in maniera paradossale l'opener come forse il peggior pezzo dell'intero album, nonostante l'introduzione ed il finale acustico così magicamente testamentiano, qualcosa a metà tra "Apocalyptic City", "Hypnosis" e "Musical Death".

Per fortuna le cose migliorano proseguendo con l'ascolto, ma questo è uno dei rarissimi casi in 20 anni di recensioni che si mette come biglietto da visita il brano meno riuscito del lotto, sarebbe meglio iniziare dalla seguente "Let You Down", o perlomeno migliorare esecuzione, sound ed interpretazione della prima.

A proposito, ho parlato di Testament ma ovviamente il bay area thrash metal non c'entra una beneamata con i Felon, che anzi si dilettano in crossover tra hardcore, alternative ed una spruzzata di nu-metal, ma giusto un pelino per fortuna. In generale i momenti più energici sono quelli più efficaci, ma il mood melanchonic-depresso che i Felon riescono a conferire alle loro composizioni è il vero motore ed attore principale della band ed è su questo aspetto che a nostro avviso dovrebbero concentrarsi maggiormente.

Sebbene spiaccia sempre farlo, se c'è da puntare il dito su uno dei principali responsabili dell'insufficienza rimediata purtroppo bisogna ricercare l'aspetto vocale, che alla fine rimane attualmente il principale punto debole di "Bleak Bubble". Per quanto dotato, si ha la netta impressione che Asla si piaccia tantissimo, troppo, intento più ad ascoltarsi e compiacersi che a conferire energia ad un sound che di energia dovrebbe campare ma che così non è, vedansi i già citati gorgheggi iniziali od "Old Stains" od "INRI 1" con cui si va decisamente fuori contesto e che denotano probabilmente una gran stima e voglia di rifarsi ad uno che si chiama Mike Patton, riferimenti che proseguono fino alla conclusiva "Pain Loop".

La domanda che mi verrebbe immediatamente a questo punto è "ma gli piace questo genere musicale o lo fa giusto per cantare?" e di riflesso alla band "ma siete una band con velleità vagamente rock/metal o è tutto un compromesso per star dietro alla voce di Asla?". Insomma quando ci sarebbe bisogno di tirare fuori rabbia e potenza che il brano richiederebbe (ricordate le chitarre distorte sepolte metri sottoterra?), ecco che arriva un delicato sussurro, un tenue vagito ... qualcosa non va.

Urge decidere prontamente su quale staffa poggiare i piedi perché questa distonia voce/musica non giova certamente ad una band altrimenti dotata come i Felon.

Vediamo un po' cosa decideranno di fare, compresa l'eventualità che a loro stia benissimo rimanere in questo limbo. - Gianluca "Graz" Grazioli


"Interviews: Felon"

In this new occassion we have had the opportunity to interview the Metalcore band Felon, from Italy. Check out this band and give them a like on their FACEBOOK PAGE.

1.Where did you get the idea for the band name, you planned it or came out just like that?

It came out from a cartoon called “The Boondocks” and we really liked the multiple meanings of this simple word.


2.Why did you want to play this genre?

Because it makes us feel good and comfortable in our skin and we like the idea of sounding raw and soft at the same time.


3.Did you know each other before the band was formed?

Yes, we were good friends before everything else.


4. Each band member favourite band?

Singer: Deftones

Drummer: Gojira

Bass player: Radiohead

Guitar player: Avenged Sevenfold


5. Who or what inspires you to write songs?

It's always about a personal experience, usually it's about pain, paranoia, madness and struggle.

We're not that miserable, but we find joy in overcoming a bad situation and our songs are the perfect witnesses of the most crucial moments of our lives.


6. Where was your last gig?

In our city (Pisa) during the “Luminara”, as we call the Patron Saint's Day, where all the streets are lightened with candles and filled with people and events of any kind.


7.Where would you like to act?

Our dream is to play a show in Los Angeles, because we heard about the beautiful scene and acts of that city.


8. Whom would you like to feature with?

We would like to make a song produced by Trent Reznor.


9. Whom not?

Any glam metal band, but most of all this folk bearded scene that seems to be the latest fashion nowadays. In our humble opinion it sounds really fake.


10. Any of you has ever suffered from stage fright? Any tip for beginners on how to beat that?

Yes of course, but we've always been quite lucky with that because we found comfort on stage really soon. If we had to give an advice it would be trying to fight stage fright by performing constantly and accepting every critique so you can better understand yourself as a performer.


11. What bands have inspired you the most?

Deftones, Muse, Radiohead and Gojira.


12. What's the weirdest thing a fan has ever asked you for?

A BIG fan of ours asked for the lyrics of Beg You To Go before being released and 2 hours later he showed up with a piano and vocals cover of it.


13. What do you think of your fans?

We love our fans, they're like brothers/sisters to us and they sincerely support us.


14. What do you think of our site?


You've got a really nice Logo (and we dig the mouse pointer).

We appreciate the track by track description you do and the playlist!


15. Something to add?

Thanks a lot for the interview, promoting a debut album is a tough work and you did helped! - Screamer


"Felon: intervista"

FELON
Dalla Toscana i Felon, a metà strada tra il post-hardcore di inizio Nuovo Millennio e il lato più dark del rock. Il nuovo lavoro “Bleak Bubble” è il loro nuovo lavoro ed eccovi il resoconto di quanto raccontatoci dalla band.
Di Alesssandro Brambilla

Ciao ragazzi, benvenuti su Firealive. Partiamo col raccontare come ha preso il via questo progetto?
Il progetto nasce nel 2008 (come Felon nel 2013) dall’amore per la musica e il palcoscenico di quattro amici. Abbiamo quasi sempre suonato insieme ma c’è stato un lungo periodo di pausa nel quale ci siamo fermati per fare altro. Un giorno ci siamo ritrovati in sala prove con l’intento di riprovarci partendo da qualche semplice idea ed è scoccata la scintilla da subito.

Quattro elementi in formazione, quattro teste pensanti. Cosa vi ha spinto a mettere in piedi tutto ciò e quali sono state le soddisfazioni/difficoltà del far partire il tutto?
Principalmente la voglia di sperimentare un sound diverso. Abbiamo deciso di utilizzare chitarre a 7 corde e accordature ribassate dando libero sfogo alle influenze di ognuno dei componenti. Provando incessantemente e col passare del tempo sfornavamo sempre più canzoni finché abbiamo capito che il nostro sound stava prendendo una direzione che ci piaceva, quindi abbiamo deciso di raccogliere il tutto in un album. La più grande difficoltà in realtà è pagare l’affitto a fine mese.

“Bleak Bubble” è finalmente fuori. Come lo descrivereste a chi ancora non ha avuto modo di sentirlo?
Sicuramente si capisce che chi suona è una band al suo esordio, ma vorremmo consigliarvi di non fermarvi a un primo banale ascolto perché a nostro dire questo disco è pieno di emozioni diverse e se siete un minimo romantici probabilmente vi piacerà!

L’alternative rock è un genere molto in voga con moltissimi gruppi intenti a proporlo. Cosa spinge una band ad avvicinarsi a questo genere a vostro avviso? E cosa vi ha spinto personalmente a farlo?
Sinceramente non abbiamo mai saputo come classificarci, ma dando un attento ascolto a ciò che facciamo abbiamo capito che l’arma principale è il contrasto tra melodie e dissonanze, ritmi serrati e momenti di quiete. Per noi l’alternative rock è proprio questo, un compromesso tra aggressivo e mite, in cui si alternano melodie inusuali e ritmi incalzanti tipici del buon vecchio rock quindi per noi questo genere, partendo dal significato stesso della parola, rappresenta un buon alibi per i nostri esperimenti sonori.

Nella vostra bio si parla di post-hardcore come elemento portante, ma sinceramente non ne sarei molto d’accordo… Cosa vi porta a descrivervi come tali?
In realtà è un genere che abbiamo adorato per molto tempo e sicuramente ci ha influenzato parecchio, difatti i primi brani che abbiamo composto (come “Gipsy Pig”) risultano “lunatici” nelle strutture.

Quali sono state le maggiori difficoltà in fase di composizione e come sono nati i brani?
In fase di composizione non abbiamo mai riscontrato particolari difficoltà, non abbiamo mai scelto un metodo ben preciso per comporre i pezzi. Molto semplicemente sappiamo quando è il momento giusto di entrare in sala prove e solitamente il tutto parte da un riff di chitarra al quale poi segue tutto il resto, ma in modo molto spontaneo e per niente macchinoso. Infine lavoriamo sull’arrangiamento e confrontiamo le nostre idee.
Nel vostro DNA è presente a mio avviso una componente chiaramente rock/new wave. Da dove nasce l’idea di introdurre queste sonorità nelle vostre canzoni?
Non ci abbiamo mai minimamente pensato, abbiamo suonato e cantato ciò che più ci piaceva senza curarci di cosa potesse suonare meglio, di solito sono le linee vocali quelle che spezzano l’aggressività della base strumentale. Sappiamo di avere una componente romantica nella nostra musica, e nonostante ci piaccia “aggredire” accogliamo di buon grado questa particolarità che può diventare forse un’arma a nostro favore.

Parliamo dei testi: cosa trattate all’interno dei vostri brani?
Parliamo di momenti particolari delle nostre vite nei quali c’è una lotta interiore, una brutta abitudine o una situazione dolorosa che sembra insuperabile e ci affidiamo alla musica per urlare il nostro disagio, consapevoli che prima o poi la tempesta si fermerà. Sono proprio questi i momenti nei quali abbiamo più idee per la nostra musica.

L’artwork è alquanto misterioso. Cosa si cela dietro a quell’immagine?
Il protagonista è l’omino nella bolla e il mostro con la testa in frantumi è il prodotto della sua psiche che l’individuo si rifiuta di affrontare, quindi si copre la faccia per non vedere la sua realtà interiore che è fatta di malessere fisico e mentale e preferisce starsene nella sua bolla tetra dove nessuno lo può vedere o attaccare. Presto si accorge di essere in trappola, ma in fin dei conti è soltanto una bolla e non ci vorrebbe niente a farla scoppiare.

Una cosa che tutti fanno notare è la produzione. Cosa vi ha spinto a lavorare voi stessi sulla produzione del disco e pensate che siano critiche veritiere per quel che riguarda i suoni poco bilanciati?
Abbiamo scelto di autoprodurci perché volevamo esplorare da soli il nostro sound e il budget a disposizione non ci avrebbe comunque permesso di avere i suoni che avremmo voluto se qualcun altro avesse prodotto il nostro cd. Inoltre abbiamo la fortuna di avere un bassista molto capace negli aspetti tecnici della registrazione musicale date le sue passate esperienze, quindi ci siamo affidati alle nostre conoscenze e ce l’abbiamo messa tutta per ottenere un risultato soddisfacente. Le critiche sono giuste, la nostra è stata una scelta stilistica ma accettiamo i pareri dei recensori e ne faremo tesoro per la volta a venire.

Quali band e album citereste nello specifico come affini a voi?
Sicuramente il selftitled dei Deftones, “Absolution” dei Muse e l’album d’esordio degli Incubus.

L’approccio live dei brani è posto ben in evidenza. Quanto è importante per una band come la vostra avere questo tipo di attitudine a vostro avviso?
Per noi il live è fondamentale, perché lì ci mettiamo veramente alla prova e cerchiamo di trasmettere emozioni e messaggi nel modo più forte e chiaro possibile, inoltre è un divertimento infinito poter avere un palco a propria disposizione dove possiamo esprimerci per quello che davvero siamo, senza dover indossare maschere di alcun tipo.

Parlando di live, come vanno le cose? Si riesce ancora a suonare in Italia?
Ok, parliamone: è estremamente difficile suonare senza un pubblico. Gran parte delle persone appassionate di musica sembrano aver perso interesse nei confronti della musica live e preferiscono i grandi palchi invece dei club o delle piccole venue, dove potrebbero ottenere un rapporto più “intimo” con l’Artista. Tuttavia a livello underground esistono ancora persone che credono nelle piccole realtà musicali.

Avete in cantiere un tour per il 2016?
Purtroppo, o per fortuna, ci siamo dedicati molto alla produzione di questo disco e alla scrittura di nuovi brani. Abbiamo in programma un tour per il 2017, ovviamente da confermare, dove cercheremo subito di farci ascoltare anche all’estero.

Un saluto ai nostri lettori?
Ciao a tutti, è stato un piacere raccontarvi qualcosa di noi. Grazie. - Alessandro Brambilla


"The Next Big Thing! Felon"

Tell me about the story of the band!
We were born in 2008, with the same line-up, but we go as FELON since 2013.
As singles we share a big part of our lives, the one that matters, and we feel emotionally very close. After few changes in style and sound we chose to stay true to our guts, to feel comfortable in what we play as we do with each other.
That’s what matters so far…

What did you do in the last six months?
We spent most of the time in our studio producing our first album Bleak Bubble, we played a couple of gigs and worked on new material.

What have you got in your wallet now?
Nothing but emptiness, as there’s always been.

Why have you chosen this name for your band?
Our vocalist used to watch a cartoon called “The Boondocks” and the protagonist was talking about felony, he really liked this word and looked for all the possible meanings of it and found out we really recognized ourselves in that simple term. To us, a Felon is someone who goes against conformity, a misfit who doesn’t accept the reality he lives in and feels no sense of belonging at all, at least this is what we like to think about it.

How important is the look/appearance for your band?
It’s quite important actually, we like to express ourselves in multiple ways and when you listen to our music, then look at us, you’re able to understand why most of the songs sound like that and why we prefer a dark atmosphere instead of something else. We really are who we describe in our songs!

Tell us about the new LP “Bleak Bubble”. Are you fully satisfied with it?
Yes, we’re really satisfied with our final product because it sounds really different and weird in a sense. It’s not the typical album you can easily classify and perhaps that’s not a good thing, because our songs require more than a listen to be understood, but that’s what we wanted to do and we’re happy with that.

Which is the highest point of the LP?
Songs like Old Stains, Let You Down and Pain Loop made us proud of our work ’cause we were able to express ourselves in the best possible way in those songs.

…And the low point?
Probably “INRI” because when we recorded it we found out it didn’t sound as much powerful as in our live performances, otherwise some of the songs were composed 3-4 years ago when we were in another mindset, but the whole thing is a history about our lives in the last 5 years.

How would you define your sound?
A mixture of romantic melodies and raw riffs combined with powerful drums which lead us to create this sound. The most important thing is the delivery of a strong emotion in each song, that’s our true goal and we will always fight for that.

Alternative Rock. Describe for me this word! And what do you think, is a good compromise to describe your style?
We use a 7 strings guitar and the drums are really powerful but we don’t classify ourselves as a metal band because there’s a lot of mellowness in our songs and we thought the word “alternative rock” would fit better with our sound and the way we build melodies because there are a lot of unusual dissonances filled with more melodic patterns, so to us, alternative rock is a genre in which you can do whatever you want without feeling forced to conform to a precise genre, and the final result will sound weird and mysterious in a way.

Which bands have influenced your style?
Deftones, as everyone ever told, but each member of the band put its own influence in the making of the songs: half of us comes from a very black music-oriented background and the other half suits more “modern” styles, actually the drummer has always been a metalhead…

What is your idea of perfect happiness?
An empty mind is a strong synonymous of happiness, which doesn’t mean being ignorant or naive, but realizing that letting go from pain and attachment is freedom and nothing really matters. We need to relax and enjoy our temporary ride as human beings in this world, as Bill Hicks said.

Tell me some of the bands you admire.
Radiohead, Nine Inch Nails, Gojira, Muse, Avenged Sevenfold, Portishead, Jeff Buckley, Queens of the Stone Age exc.. This list could go on for miles.

What song is in your head right now?
Exit Music (For a Film) by Radiohead.

And of your local music scene?
We’re not very happy with our local music scene because we don’t actually have one. Sadly we don’t expect to build one because we know really well the audience we have, and just a few people are willing to listen to an entire set of any band. It’s not just about us, this involves each band in our city. It feels like they’re watching a video on youtube and they want to skip to the last minute of it. In our humble opinion people should start caring about their local scene instead of just pretending.

What is the most embarrassing situation you’ve ever been with Felon?
Going around (drunk as hell) our town butt naked singing our songs after a gig. Hard to forget.

Have you got a good reason to be in Behind Magazine?
Yes! We’re here to share our first album with you and your audience and we hope you’ll like it, thanks for caring! - Behind Magazine's Crew


"Recenzja “Bleak Bubble” od Felon"

Pochodząca z Włoch kapela Felon powstała w 2008 roku, jednak to dopiero kilka lat później, bo w 2013 zabrali się na poważnie za granie muzyki. Kilkanaście dni temu na rynku ukazał się ich kolejny album zatytułowany “Bleak Bubble”.

Wraz z najnowszym nagraniem zaprezentowali nam krótką wyprawę w przeszłość. Mamy tutaj połączenie progresywnego rockowego grania z nu-metalem, a także nieco bardziej post-hardcore’owym graniem. Pierwszy kawałek z płyty “Beg You To Go” ma bardzo ciekawą, nieco magiczną linię melodyczną, która wpada w ucho. Jeśli z kolei jesteście fanami Deftones, to warto sprawdzić utwór “Let You Down”, który reprezentuje bardzo podobny styl, do tego, który słyszymy u Amerykamów. Ciekawą propozycją jest “A Special Day For A Spacial Man”, w którym też słychać trochę nawołań do wspomnianej już kapeli. Mimo, że utwór jest dość spokojny w porównaniu z innymi na tym wydawnictwie, to prezentuje się bardzo interesująco. Kawałek “Gipsy Pig” jest w trochę bardziej oldschoolowym rockowym stylu, który niekoniecznie przypadł mi do gustu. Podobnie jest z “Old Stains”, jednak w porównaniu do poprzednika jest bardziej ciekawy dla mojego ucha, może ze względu na ciekawą melodię. Na sam koniec możemy usłyszeć jeszcze “Lure Me In” utwór, który reprezentuje nurt alternatywnego rocka. Jest to jeden z bardziej interesujących numerów na tym nagraniu. Sam album kończy “Pain Loop”, numer bardziej eksperymentalny od pozostałych. Utwór w bardziej spokojnych i ambientowych klimatach bardzo dobrze pasuje do wokalu i jest ciekawym i niespodziewanym zakończeniem.

Najnwsze wydawnictwo Włochów ma kilka naprawdę bardzo dobrych i interesujących momentów, zwłaszcza pod względem instrumentalnym. Muzycy przede wszystkim nie boją się grać w stylu, który był modny kilkanaście lat temu. Kawałki w starym rockowym stylu niekoniecznie trafiają do mojego gustu, jednak te, w których możemy usłyszeć nieco inne gatunki, są już bardziej dla mnie interesujące. Mogłabym się jeszcze przyczepić odrobinę do produkcji, bo mogłaby być ona lepsza. Jednakże kapela w swoich piosenka prezentuje bardzo ciekawy nurt, który fanom takich klimatów zapewne podejdzie do gustu. - Ania Kamińska


Discography

Bleak Bubble (10 luglio 2016)

[IT]  I Felon nel loro primo album autoprodotto descrivono in maniera cruda e diretta tematiche introspettive che hanno affrontato negli anni passati insieme, come amici e musicisti.


Bleak Bubble è la gabbia in cui si rinchiude un individuo per sfuggire ai mostri che si presentano ciclicamente e inevitabilmente durante la sua esistenza. Uno schermo che non lascia trapelare emozioni, che latitano nel suo cuore consumandolo. La vittima si dimena dentro alla sua viscida realtà provando a plasmarla, nella speranza di renderla vivibile. Cerca compagnia nel vizio e nel compiacimento, ma ottiene solo maggiori frustrazioni continuando a fallire.


Un disco interamente prodotto e arrangiato dalla band, intimo, carico di emozioni forti e contrastanti che si riflettono nella scelta del sound: un ossimoro tra intrecci dissonanti, melodie coinvolgenti e ritmi serrati. Pervaso dall'ansia di comunicare sensazioni altrimenti celate e dalla curiosità di provare nuovi mezzi di espressione. Frutto di lunghe sessioni di ripresa e mixaggio dirette dal bassista della band, nelle quali tutti i componenti si sono messi alla prova per raggiungere un traguardo che ambivano da anni.



[ENG]  Felon in their first self-produced album describe introspective and life-inspired thematics, as musicians and friends, in a raw manner.


Bleak Bubble is the cage in which a person surrounds itself to run away from the demons that keeps on showing during his existence. A non-permeable screen that keeps all his feelings outside, consuming the host: Prey of is own vicious reality, keeps on trying to change it into a comfortable one. Seeking company in vice, letting himself down, finding nothing but frustration. 


This record is entirely produced and arranged by the Band itself, deep and heartfelt, that struggles between divergent emotions defining a sound of his own: captivating melodies clashing with dissonant weaves underlined by a strong rhythm section. Designed to communicate hidden vibes, experiencing new ways of expression. Long recording and mixing sessions, managed by the band’s bass player in which all components challenged themselves, gave birth to this long craved reward. 


Tracklist

1- Beg You To Go
2- Let You Down
3- Gipsy Pig
4- Old Stains
5- INRI
6- The Conference Of Saki Monkeys
7- A Special Day For A Spacial Man
8- Lure Me In
9- Pain Loop

Photos

Bio

[IT] Biografia

I Felon sono un progetto musicale nato a Pisa nel 2013; i componenti suonano insieme già dal 2008. 


La Band ricerca un sound progressivo e introspettivo, ispirato al passato ma proiettato nel presente, con grande ispirazione al Nu-metal e Post-Hardcore, ma uno spirito romantico e melodico.


Nel 2015 iniziano l'incisione del loro primo album Bleak Bubble registrato e mixato da Nicolò Caltabellotta presso il suo home studio con la supervisione dell'intera band, uscito a Luglio 2016 sotto l'etichetta This Is Core. Producono con Lucernafilms il videoclip musicale del loro singolo "Beg You To Go".


[ENG] Biography


Felon is a musical project born in Pisa in 2013 even though the members play together since 2008. The Band looks for a progressive and introspective sound, inspired by the past but leaning towards the future, with great inspiration by Nu-Metal and Post-Hardcore retaining a melodic and romantic soul.


In 2015 they begun recording their first album Bleak Bubble, engineered and mixed by Nicolò Caltabellotta at his home studio, with the entire band supervision, released in July 2016 for “This Is Core” record label. They produced in collaboration with Lucernafilms the first videoclip of their single “Beg You To Go”.

Band Members