Gaia Mobilij
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Gaia Mobilij

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Music

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"Taluna brings Mediterranean folk to California"

Gaia Mobilij is center stage with his accordion, the old “lira Calabrese” and her warm and evocative voice, the violin of Marco Ghezzo exudes elegant notes that make the audience dream and dance, Luca Russo with his classical guitar accompanies every different style, launching riffs worthy of the best jazz soloist, finally the tambourine of eclectic Giuseppe Leone emanates the vibrant pulse of the group, with continuous reminder of the “taranta of Salento”. - L'Italoamericano ( San Francisco, USA)


"Taluna brings Mediterranean folk to California"

Gaia Mobilij is center stage with his accordion, the old “lira Calabrese” and her warm and evocative voice, the violin of Marco Ghezzo exudes elegant notes that make the audience dream and dance, Luca Russo with his classical guitar accompanies every different style, launching riffs worthy of the best jazz soloist, finally the tambourine of eclectic Giuseppe Leone emanates the vibrant pulse of the group, with continuous reminder of the “taranta of Salento”. - L'Italoamericano ( San Francisco, USA)


"Gaia Mobilij Imbarchino"


Evitando di parlare del principio di rissa capitatoci fuori dal locale, la serata è andata molto bene per i presenti, che si sono potuti ascoltare, in assoluta tranquillità, due artisti piacevoli.
Anche se l’orario d’inizio concerto slitta di quasi un’ora, Gaia Mobilij inizia ad allietare la serata con la sua fisarmonica. Qui rimarchiamo la sua bravura con questo strumento, con cui Gaia cambia vari ritmi dalla musica balcanica dell’est a salse più esotiche, e questi cambi di ritmo avvengono facilmente all’interno di stessi brani che, accompagnati dalle ondulazioni delle sua voce, rispecchiano il sentimento che la canzone vuole trasmettere.
A metà esibizione Gaia ci presenta la trilogia di brani che raccontano l’amore, le quali non parlano dell’ amore felice, bensì dell’ amore disperato. (e vi segnaliamo “Cosi non va”).
Tonalità tristi rimangono anche per altre canzoni che narrano di “pecore nere” della società, ma che vivono bene nel loro habitat. Chiude con la celeberrima “Eri Juan”.
Non fosse per le poche persone in sala, (molte di più sedute ai tavoli),ci si poteva scatenare a ballare sotto le note di Gaia e i ritmi del impareggiabile Peppino, che, attraverso tamburelli di diverse dimensioni e con casse amplificate di soli microfoni, riusciva a tenere qualsiasiritmo presente a questo mondo, lasciando poco spazio alle batterie metal di oggigiorno.
- Outsiders


"Gaia Mobilij Imbarchino"


Evitando di parlare del principio di rissa capitatoci fuori dal locale, la serata è andata molto bene per i presenti, che si sono potuti ascoltare, in assoluta tranquillità, due artisti piacevoli.
Anche se l’orario d’inizio concerto slitta di quasi un’ora, Gaia Mobilij inizia ad allietare la serata con la sua fisarmonica. Qui rimarchiamo la sua bravura con questo strumento, con cui Gaia cambia vari ritmi dalla musica balcanica dell’est a salse più esotiche, e questi cambi di ritmo avvengono facilmente all’interno di stessi brani che, accompagnati dalle ondulazioni delle sua voce, rispecchiano il sentimento che la canzone vuole trasmettere.
A metà esibizione Gaia ci presenta la trilogia di brani che raccontano l’amore, le quali non parlano dell’ amore felice, bensì dell’ amore disperato. (e vi segnaliamo “Cosi non va”).
Tonalità tristi rimangono anche per altre canzoni che narrano di “pecore nere” della società, ma che vivono bene nel loro habitat. Chiude con la celeberrima “Eri Juan”.
Non fosse per le poche persone in sala, (molte di più sedute ai tavoli),ci si poteva scatenare a ballare sotto le note di Gaia e i ritmi del impareggiabile Peppino, che, attraverso tamburelli di diverse dimensioni e con casse amplificate di soli microfoni, riusciva a tenere qualsiasiritmo presente a questo mondo, lasciando poco spazio alle batterie metal di oggigiorno.
- Outsiders


"Gaia Mobilij: original swing"

La artista italiana Gaia Mobilij está de gira europea y nos brinda una serie de conciertos en Barcelona comenzando este sábado 29 de junio en el Gipsy Lou para seguir en distintos sitios de la ciudad condal.

Apasionada por la música étnica, se dedica a profundizar distintos estilos del Mediterráneo como la lira de Calabria y la lira cretense. Con la ayuda de otros músicos, giras y viajes frecuentes por todo el mundo explora algunos repertorios musicales de diferentes tradiciones, incluyendo: música gitana de Europa del Este, la tradicional del sur de Italia y música colombiana.
La música siempre ha sido parte de su vida, una cosa natural y espontánea desde la infancia: una necesidad. Hace algunos años sintió la inquietud de componer algo personal, impulsada por el deseo de desnudarse y tener sus propias canciones para cantar sus emociones y expresar su yo interior. - Oziomagazine


"Gaia Mobilij: original swing"

La artista italiana Gaia Mobilij está de gira europea y nos brinda una serie de conciertos en Barcelona comenzando este sábado 29 de junio en el Gipsy Lou para seguir en distintos sitios de la ciudad condal.

Apasionada por la música étnica, se dedica a profundizar distintos estilos del Mediterráneo como la lira de Calabria y la lira cretense. Con la ayuda de otros músicos, giras y viajes frecuentes por todo el mundo explora algunos repertorios musicales de diferentes tradiciones, incluyendo: música gitana de Europa del Este, la tradicional del sur de Italia y música colombiana.
La música siempre ha sido parte de su vida, una cosa natural y espontánea desde la infancia: una necesidad. Hace algunos años sintió la inquietud de componer algo personal, impulsada por el deseo de desnudarse y tener sus propias canciones para cantar sus emociones y expresar su yo interior. - Oziomagazine


"La suonata per strumenti a fato"

Sarà per quel Giove che favorisce viaggi e avventure. O per il pianeta co-dominante Nettuno che li rende particolarmente abili nel cambio di “maschera”, ma gli appartenenti al segno dei Pesci sono spesso caratterizzati da inquietudine. Umana ed artistica.

Lo conferma la pescarese Gaia Mobilij, nata il 12 marzo 1975, che il 9 giugno si è esibita all’Espace Populaire di Aosta. Polistrumentista, è passata attraverso svariate esperienze umane ed artistiche (ha fatto, anche, teatro, mimo e clownerie). «Probabilmente sono alla continua ricerca di me stessa.- ammette- ma dovrebbe essere una condizione tipica di ogni artista degno di questo nome essere alla continua ricerca di nuove sonorità ed avventure.» Gran parte delle sue esperienze artistiche, la Mobilij (il nome sembra derivare da lontane origini albanesi) le ha concentrate nello spettacolo “S(u)onata per strumenti a fato” portato all’Espace con la regia e la voce narrante di Giuseppe Vetti. Curioso anche il sottotitolo: “spettacolo musical-teatrale forse autobiografico, forse no”.

«E’ un excursus un po’ romanzato, sulla mia vita e la mia professione.- ha spiegato- In gran parte è una storia di fallimenti, infatti è uno spettacolo… comico.» La Mobilij è, così, passata da pezzi di musica classica (nel 2001 si è diplomata in pianoforte al Conservatorio di Pescara) a canzoni di Edith Piaf (ha studiato e lavorato a Parigi), da hit di Lady Gaga («perché sognavo di diventare una rockstar») a pezzi popolari suonati con le lire calabrese e cretese («mi sono appassionato alla musica etnica studiando Etnomusicologia all’Università “La Sapienza” di Roma»).

Durante lo spettacolo la musicista abruzzese ha recitato con tono stralunato, mimato e messo in mostra il suo schizofrenico polistrumentismo, passando dal pianoforte (in cui ha alternato Bach e Chopin a “La Bamba”), lira calabrese, fisarmonica, chitarra e tamburello. «Segnano dei periodi della mia vita.- ha concluso- Nello spettacolo è il fato che muove tutto, facendo sì che, nonostante io cerchi di scappare dalla musica, questa mi rincorra sempre.» - LA STAMPA (Gaetano Lo Presti)


"La suonata per strumenti a fato"

Sarà per quel Giove che favorisce viaggi e avventure. O per il pianeta co-dominante Nettuno che li rende particolarmente abili nel cambio di “maschera”, ma gli appartenenti al segno dei Pesci sono spesso caratterizzati da inquietudine. Umana ed artistica.

Lo conferma la pescarese Gaia Mobilij, nata il 12 marzo 1975, che il 9 giugno si è esibita all’Espace Populaire di Aosta. Polistrumentista, è passata attraverso svariate esperienze umane ed artistiche (ha fatto, anche, teatro, mimo e clownerie). «Probabilmente sono alla continua ricerca di me stessa.- ammette- ma dovrebbe essere una condizione tipica di ogni artista degno di questo nome essere alla continua ricerca di nuove sonorità ed avventure.» Gran parte delle sue esperienze artistiche, la Mobilij (il nome sembra derivare da lontane origini albanesi) le ha concentrate nello spettacolo “S(u)onata per strumenti a fato” portato all’Espace con la regia e la voce narrante di Giuseppe Vetti. Curioso anche il sottotitolo: “spettacolo musical-teatrale forse autobiografico, forse no”.

«E’ un excursus un po’ romanzato, sulla mia vita e la mia professione.- ha spiegato- In gran parte è una storia di fallimenti, infatti è uno spettacolo… comico.» La Mobilij è, così, passata da pezzi di musica classica (nel 2001 si è diplomata in pianoforte al Conservatorio di Pescara) a canzoni di Edith Piaf (ha studiato e lavorato a Parigi), da hit di Lady Gaga («perché sognavo di diventare una rockstar») a pezzi popolari suonati con le lire calabrese e cretese («mi sono appassionato alla musica etnica studiando Etnomusicologia all’Università “La Sapienza” di Roma»).

Durante lo spettacolo la musicista abruzzese ha recitato con tono stralunato, mimato e messo in mostra il suo schizofrenico polistrumentismo, passando dal pianoforte (in cui ha alternato Bach e Chopin a “La Bamba”), lira calabrese, fisarmonica, chitarra e tamburello. «Segnano dei periodi della mia vita.- ha concluso- Nello spettacolo è il fato che muove tutto, facendo sì che, nonostante io cerchi di scappare dalla musica, questa mi rincorra sempre.» - LA STAMPA (Gaetano Lo Presti)


Discography

Andrè mirò Romano Gi, viaggio nella mia anima Rom (Ass. Thèm Romanó
Romano Thèm - Orizzonti Rom (CNI - Compagnia Nuove Indie, 2007)
Zipinguli e zipanguli ( Compagnia artistica La Paranza del Geco)
Woman enough ( La Reina Desnuda con Sol Ruiz , autoprodotto)
TALUNA Exper ( Bioritmo,Torino)

Photos

Bio


Gaia Mobilij was born in Pescara,Italy.She graduated in classical piano in 2001. she studied Ethnomusicology at the University "La Sapienza" of Rome. Later moved to Paris, city in which deepens the study of singing (at the Conservatoire international de Paris) and accordion.
Ethnic music enthusiast, she devoted herself to the study of the music and instruments from several areas of the Mediterranean including the Calabrian lira and the Cretan lyre. Through frequent tours and trips around the world, explores the music of various traditions including the Gypsy music of Eastern Europe, the traditional southern Italy and Colombian and South American music. In her rich curriculum a long list of art master classes and workshops around the world, music, but also in the theatre sector: to name just one, he attended the Academie Europeenne du Theatre Corporel "Studio Magenia" in Paris, in MIME. As a film actress,she participated in the 2001 movie directed by Riccardo Milani "La Guerra degli Anto," as Zarina.
In Turin,Italy she has created and worked with several bands including: Taluna(www.taluna.it) her personal project; Barletta Scalo,La Reina desnuda with the American songwriter Sol Ruiz , Los Labios de la Mujer and LaParanza del Geco. With Taluna in the past year it has toured USA and Mexico experiencing a great success.
She has founded in Barcelona with the support of a Ubjk Daniele a Quartet which takes its name from her : Gaia y Los Ninos de la Barceloneta.
Her songs and her instrumental pieces are a synthesis of all her human and musical experiences: in her new show influence Gaia Mobilji manages to mix sounds from all over the world, alternating between accordion and piano, conquers the public through the
happy marriage between a profound musical training and the driving passion of popular music. Rich poetry and songs of love, but also fascinating stories told by Gaia through a gentle voice that penetrates the soul and transports "in the country where everything is possible but nothing is real ... "(Eri Juan). Changes in mood and rhythm easily occur within the same song: changes that accompanied by undulations of her voice, reflect that love for the movement, for the trip that characterize Gaia, in life as in music.
She calls herself "singer of freshness and joy". And indeed it is easy for caregivers to her life going in one dimension that comes close to a vision of folk life, "where everything is possible"