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"Jolanda - "Aubade" Review - ITALY"

Placidamente, con incedere cangiante, le trame lirico/melodiche di “Aubade” mi riportano quasi istantaneamente alla danza macabra immortalata nel finale de “Il settimo sigillo” di Ingmar Bergman: ma se là il destino del protagonista e dei suoi amici sembrava compiersi ineluttabilmente qui, nelle sette storie surreali di “Aubade”, i relativi personaggi provano fattivamente a ridisegnare il loro destino prendendo parte tutti insieme ad una parata silenziosa in’attesa dell’alba, affinché una salvifica speranza possa annichilire per sempre le loro angoscianti paure.
Si sprecano le suggestioni in questa seconda fatica di Jolanda (all’anagrafe Jolanda Moletta) che - col pregevole supporto di Demian Endian (già voce e chitarra dei Jungle Fever) e di altri valenti collaboratori (Marcello Vento, Eros Giuggia, Laura Vertamy) - costruisce un mondo invisibile, onirico e cupamente fiabesco, eppur tangibile per smisurata capacità evocativa. I talentuosi fraseggi autunnali di Yann Tiersen, le dissonanze vocali di Tori Amos, i lontanissimi aromi progressive, gli inaspettati contrappunti jazzati e una seducente sospensione spazio-temporale dal celtico retrogusto vengono rimodulati secondo personalissime e ricercatissime codificazioni musicali (anche grazie all’uso funzionale di carillon, macchina da scrivere, violoncello, kalimba) che rendono le armonie di “Aubade” estremamente affascinanti.
Waiting, Baby Butterfly, We Can (parade) e Orchids le colonne portanti di un’opera fondamentalmente pop, colta ma per nulla didascalica, magistralmente orchestrata ma priva di tecnicismi gratuiti, dotata di arcane fluorescenze eppure così umanamente terrena.

Antonio Belmonte
- La Scena


"Jolanda - Concert in Leipzig March 2011 - GERMANY"

Verspielte Texte mit musikalischer Finesse instrumentalisiert. Die wunderbaren Songs von Jolanda selbst am Piano begleitet wurden mit Arrangements von Demian Endian auf der Gitarre untermalt. Jolanda interpretiert die Texte über Schmetterlinge und aus einem Wonderland stammende Szenerien mal durch die Variation ihrer wundervollen Stimme, dann wieder durch das rhythmische Klacken einer Schreibmaschine. Ohne metaphorische Aufladung, erwachen verstörte Mädchen und schattenhafte Geister, zusammen mit der Gitarrenbegleitung werden die Songs zu einer Traumwelt, in die man abtauchen kann aber doch immer wieder durch kleine Nuancen am wachenden Staunen gehalten wird.

Cindy Cordt 2011 - 40 Cats


"Aubade dopo San Francisco - ITALY"

Ombra è sempre stata il mio personaggio preferito. Un passo dietro agli altri, timida, ma ribelle. J.M. Barrie l’aveva stretta tra i denti di Nana e non la lasciava andare. A cercarla nei cassetti, a strattonarla e incollarla ai piedi con del sapone, Peter ci aveva passato tutta la sera. Da scozzese tutto d’un pezzo, Barrie aizzò contro Ombra la ferma e giudiziosa Wendy, emblema spiccio della signorina perbene. Et voilà, Ombra la fregarono con ago e filo.
Per fortuna non tutte le ombre finiscono così.

"So she took the scissors from the shelf
To cut her long black legs
She was waiting for the night,
She went down the street
Out in the dark she won’t be found
To find a way out."

Jolanda Moletta, in breve e in arte Jolanda.
Una giovanissima nanny, coi capelli legati e un’espressione sicura e dolce. Dopo aver ritagliato bamboline di carta per i suoi bambini, raccontato la storia dell’astronauta catapultato sul sole e che non dorme mai, ritira i giochi: la casa delle bambole, il carillon, il telescopio, i ninnoli, i pizzi, il servizio da the. Sono tutte piccole cose.
In camera sua, pettina i capelli davanti allo specchio. Qualcuno resta impigliato nei rebbi di quella forchetta che le mescola i pensieri. Dovrebbe cambiarla, ma poi non lo fa mai. Sul comò il cappello e la maschera bianca del suo innamorato. Forse pensa che le ombre non sono una questione di buio, che stanno con la luce. E così, se manca una, non c’è neppure l’altra. Prende il toy piano.
Ok, forse non è proprio così. Ma la musica che fa Jolanda sa di questo, di giochi e sogni, ombre e paure.
I dischi di Jolanda sono storie.
Wintry rains wailing è il viaggio di Enid, che non sa dov’è, circondata da ombre che danzano sui muri e voci che parlano, ma non hanno un volto. Ad ogni passo il paesaggio cambia, la musica cresce. Enid ritrova se stessa perdendosi. È un disco liquido, pieno di fiumi, rugiada e alcol. Un disco breve a misura del bambino che si ha dentro.
Aubade è il nuovo disco di Jolanda. È il canto per l’alba. Un momento pericoloso, di sotterfugi, di incontro tra innamorati che cantano. C’è urgenza di vivere e c’è la tristezza dell’abbandono che arriva col salire del sole.
È surreale, inteso come realtà portata all’estremo. Non c’è nulla di vero eppure lo è estremamente.
Sette personaggi afflitti dall’insonnia. Ogni canzone è dedicata ad uno di loro. I loro pensieri sono quelli di Jolanda e finiscono sui tasti bianchi e neri del piano, battono contro il nastro invisibile della macchina da scrivere, si scontrano con le consonanti che canta. All’alba li ritroveremo tutti in strada, personaggi, sogni, dubbi, angosce, fantasmi: tutti protagonisti di una grande parata. Puoi combattere una paura, puoi realizzare un sogno, ma non puoi fare finta di niente, l’unica è mettersi in strada e svegliarsi per la prima volta davvero.
Il mondo di Jolanda non è solo questo. È molto concreto. È cresciuto attraverso collaborazioni musicali, si è colorato con i progetti insieme alla pittrice Tiziana Ferro, ha viaggiato attraversando gli Stati Uniti, dove WRW e Aubade sono stati rispettivamente mixato e prodotto.

"Faccio musica per viaggiare. Il viaggio è luoghi, persone, ma anche collaborazione, ricerca, scambio, condivisione".
Dal tour negli States, Jolanda ha capito che anche gli Americani non capiscono i testi dei loro connazionali, che la musica può ben definirsi un lavoro, che i concert house sono impagabili.
"Sì, ad un certo punto cominci a capire che certe cose non sono impossibili: una volta preso il biglietto parti e vai".
Jolanda si accompagna, da ben otto anni, a Demian Endian, già voce e chitarra dei Jungle Fever. Una maschera bianca e un cappello che lo trasformano in oggetto d’arredamento mentre lei suona. Qualcuno tiene una lampada e lei tiene Demian. Un “soprammobile” necessario, con un talento spiccato per le sei corde (che in Aubade suona anche con la bacchetta), per gli involontari, ma geniali aforismi e gli slanci umoristici.
Recentemente Jolanda e Demian, sono stati chiamati dal compositore Enrico Sabena, che si è occupato del mixaggio tecnico e artistico di Aubade, ad interpretare un pezzo contenuto nell'insieme delle musiche composte per My Lai Four, film di prossima uscita sulla strage in Vietnam. Non è la prima volta che i due collaborano alla realizzazione di musiche per il video, certo è che i progetti in scaletta si fanno sempre più grandi.
Riusciranno i nostri prodi a vivere di buona musica?
Se hai la lampadina non ti resta che pigiare l’interruttore. (cit. D.E.)

Giorgia Tomatis

- Acting Out Magazine


"Blurbs by other artists - US"

“We (Moraine) had the great good fortune of sharing a bill in Seattle with Jolanda and were dazzled by the duo’s exquisitely crafted set. It’s increasingly rare nowadays to encounter a singer-songwriter who combines such a ravishing, powerful voice with impeccable musicianship, depth of feeling, intelligence, and arresting imagery.”

Dennis Rea and Moraine (Seattle) http://www.moraineband.com/about.cfm and http://www.dennisrea.com/about.cfm

“Jolanda and Demian’s duo performance was nothing short of stunning. Jolanda’s voice is unique and simply beautiful. Demian’s work on the guitar is exceptional and very tastefully complements Jolanda’s voice and piano-play. The music is haunting, amazingly creative and is performed with such devotion and emotion that I got a royal set of goose-bumps that literally lasted through the entire set. It was an honor and a great pleasure to meet this super-talented Italian band and be able to share a stage with them. They are some of the nicest people one will ever meet and I mean it. We look forward to seeing you in Italy!”

Dino Haak (Seattle) http://www.dinohaakcollective.com/

“Jolanda’s music is delicate, intricate, but also regal, elegant, and unabashedly self-assured. Jolanda’s voice carries with it confidence, strength and power ~ a clarion call to fierce and passionate arms.”

Mali Sastri – Jaggery (Boston) http://www.jaggery.org/

“A quirky yet epic soundtrack to a child’s nightmare… very inspired piano playing. the music borderlines heavy metal at times… lots of personality in the songs that translates beautifully on stage. I expect to see animated, stop-motion, henry selick-directed music videos!”

Mark Nelsen – Electric Shepherd (San Francisco) http://www.myspace.com/electricshepherdmusic - jjolanda.wordpress


"Jolanda - "Aubade" (DIT) Review - US"

Jolanda is a singer/songwriter/pianist from Italy. This is her second album of ambient, avant garde/peculiar, yet beautiful music. This album is not about songs but about a journey from the first track to the last track.

The music is sparse and soft yet powerful and soaring at the same time. This is a catch for anyone who can get their hands on it.

Recommended listening for PJ Harvey, Tori Amos, and Dido.

This is a very emotional record. This reminds me of porch sitting and cool summer evenings.

- Brutal Control


"Jolanda - "Aubade" Review - ITALY"

C’è qualche storia interessante da raccontare,una manciata di poesie musicate con eterea grazia e vestite di gonna, stivale e calze di lana lavorata. Lei è Jolanda nome che unisce il progetto solista nato nel 2006 della pianista e cantante Jolanda Moletta a una serie di collaborazioni musicali ed espressive. Un primo Ep a seguito di un tour che tocca Los Angeles, San Francisco e New York dal titolo ”Wintry Rains Wailing” ed una voce - la cui scelta del cantato è in inglese - del tutto personale che diventa strumento non importa se il mezzo sia parola o i tasti, l’espressività e un ispirazione costante accarezzano le storie di quest’ultimo disco in uscita.
In ”Aubade” a prestare attenzione c’è un’assoluta anticonvenzionalità., costantemente in contrappunto a schemi, routine e forzature Jolanda, Demian Endian alla chitarra elettrica, Eros Giuggia al sax e in alcuni brani la collaborazione di Marcello Vento alla batteria e alle percussioni attraverso la cura del dettaglio,traducono in note, ritmi felpati e mood accattivanti favole che parlano di viaggi nell’inconscio,astronauti senza sonno, riflessi nello specchio di bambini senza volto, ombre, ricordi di un pirata, incubi e fantasmi.
Un quadro armonico efficace che si apre sull’intro graffiata da tasti e corde di ”Orchidee” pennellato in coda per fiati rincorsi dalle crescete perfette. Impeccabile, maestoso ed ispirato ”Lights Out” dai giochi di voce in cui sottolineare fragile e disperato quanto basta un carisma perfetto.
Ottime le scelte di batteria e i martelletti di ”Astronaut”, le macchine da scrivere di ”Baby Butterfly” e la voce ambrata che sa di poesia scritta su carta velina e senza scordare l’arrangiamento d’archi. Profondissimo l’eco d’inizio e i passi morbidi poi per pianoforte di ”Never To Return”, decisa e pregnante ”Parade” ed infine ”Aubade” molto Tiersen di una dolcezza e intensità rarissima.
Giocattoli, pizzi, forcine, rose, bolle di sapone, foto color seppia e penombra, chiaroscura e delicata quanto basta Jolanda entra e si scava sogni di carrilon trattenendo in tasca note, giocando con la voce e lasciandosi dondolare tra gli strumenti. Da Joan as Policewoman ad Amanda Rogers, Handsome Family e Jenny Sorrenti una conferma semplice e chiara di una personalità individuale, poco comune e forte come poche altre. Innamoratevene .

di SARA BRACCO

- Extra Music Magazine


Discography

AUBADE - 2010 (Broken Toys, D.I.T. Records, PPZK)
Lights Out - 2010 Single (Broken Toys, D.I.T. Records)
Wintry Rains Wailing - 2008 Self-released

Photos

Bio

After the US release of Aubade through D.I.T. Records on June 2010 and the European release through Broken Toys (IT)
and PPZK (DE) on January 2011 Jolanda starts her new tour with a show at Spaziale Festival in Torino, sharing the stage with Cocorosie and Kaki King.
On 2011 the tour goes on: after Paris, Berlin and Leipzig, Jolanda flyes to the U.S. and starts a 3 months tour playing
in New York, Boston, San Francisco, Seattle and many others...
She spents a couple of months in San Francisco and she immediatly falls in love with the local music scene.

“Arcane, full of energy, beyond styles...”: so the music of Jolanda has been defined, “... when she plays,
it looks like she’s conducting a little imaginary orchestra between her fingers and her voice”. Jolanda’s songs
tell about inner landscapes, restless astronauts, mirror reflexes, faceless children, shadows, memories in a parade,
nightmares and ghosts. On stage, always a few steps from Jolanda, is Demian Endian (guitar, arranger).
Jolanda plays musical box, toy piano, kalimba and typewriter as well.
In 2006 the 21 years old singer-songwriter and piano player Jolanda started her project, which soon involved a
series of musical and visual collaborations. Classical studies and various experiences in the musical field took
to a conscious songwriting with an international appeal, recently confirmed by the U.S. tour. During Fall 2008,
after a lot of concerts in Italy, having shared the stage with Joan as Policewoman, Amanda Rogers, Handsome Family,
Jenny Sorrenti, Jolanda crosses the ocean to introduce her first release Wintry Rains Wailing (2007) to New York,
San Francisco and Los Angeles.
On 2010 Jolanda was asked by the italian music composer Enrico Sabena to interpret a song for the soundtrack of
the movie My Lai Four (Music Warner Chappel).