Kay Alis
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Kay Alis

Terni, Umbria, Italy | SELF

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Music

Press


"Recensione Kay Alis"

Kay Alis è una cantante ternana che promette con i suoi lavori di allontanarci metafisicamente dalla soglia terrestre e avvicinarci ad uno stadio primordiale di bellezza extraterrestre. Il connubio instaurato tra le basi minimali delle sue canzoni, il testo, il cantato ci assicurano il viaggio di sola andata verso una nostra dimensione solitaria ed ideale, in cui veniamo trapiantati e non c’è il desiderio né tantomeno il piacere di tornare indietro. Quando lei finisce di cantare, si viene quindi riproiettati nella nostra dimensione, c’è rabbia, delusione e astio come di risveglio da un sogno senza l’autorizzazione del dormiente.

L’esegesi del nome Kay-Alis è stato scelto per il suo look e sound accattivante. Infatti Alis è un abbreviazione di Alessandra con posto di fronte il suffisso Kay. Escludiamo dunque per i patetici gossippari qualsiasi vincolo di parentela o di affinità con Jason Kay papino del funky anni novanta.

In questo progetto Alis si dedica al cantato e alla redazione dei testi. Le basi musicali vengono composte dal suo ragazzo Giorgio Speranza ndr (UTO), viene accompagnata dal basso di Samuele Rosati ndr (Northsoul, Rummer and Grapes) e lo scandire del tempo alla batteria impostato da Mirko Brizzi ndr (UTO).

Il suo rapporto con la musica nasce sin da bimba, canticchiando le sigle dei cartoni animati che vedeva in TV. Crescendo ha evoluto e plasmato i suoi gusti, accarezzando e preferendo le note melodiche di Pj Harvey, sognando sulle strofe dell’islandese Bjork, facendosi cullare nel liquido amiotico dei Massive Attack e amando i seducenti e ammaliatori live dei Depeche Mode.

La sua passione per il canto è stata sostenuta anche dalla sua famiglia, che rilevando le qualità canore della figlia, la passione in cui si prodigava nei suoi esercizi canori, l’hanno inviata in “palestra” da artisti di fama nazionale come Carlotta e Lisa Maroni.

Il suo primo disco registrato presso gli Skylab Studios in attesa del lancio che dovrebbe avvenire a breve, consta di dieci tracce tra cui una cover dei Depeche Mode “The Things you said”.

Ascoltando i lavori sul Myspace rilevo che la musica di Kay-Alis è trasparente, sinuosa, magica, posseduta da ricami su un risonante tombolo digitale, accompagnamenti di basso tali da costruire alte mura di suono che l’ineffabile bambina scala con la sua voce acrobatica.

La sera Alis canta, nel giorno lavora come ragioniera su uno studio commercialista. Viene tediata, scocciata e spinta dai suoi colleghi a cantare. Lei si rifuta sempre. Il motivo è che lei da buona cantante, non si prostra a siparietti o a intermezzi sonori lavorativi ma ad esibizioni live con il suo fido microfono.

Proprio a livello live, Alis si è esibita in tutto circa una decina di volte, partecipando anche all’Isola Sonora a Vigne e riscuotendo un buon successo. Come si sa il successo porta effetti positivi, ma anche problemi di natura tecnica con i fan. Alcuni fan maschili sconcertati dall’impatto vocale, dalla sua presenza scenica e in qualche modo efferatamente sotto abuso di sostanze alcoliche urlavano a squarciagola durante la sua esibizione “Daccela!!!”. In qualche modo questi fan volevano solamente soddisfare una loro esigenza primaria, ovvero avere un rapporto più intimo con colei. La sorridente Kay ammiccando placò con una sua occhiata le ire funeste del suo ragazzo che era già partito alla bersagliera con una clava dei Flinstones.

Ascoltando alcuni suoi lavori come “Vision of my Obsession” pezzo surreale e quasi onirico devastato e aperto a incursioni vocali violente come la caccia di un rapace che si getta su un topino per sfamare i suoi pennuti. “Illusion” da ascoltare in assoluto silenzio per poterne apprezzare i particolari, suoni urbani e suoni tradizionali mischiati insieme in un perfetto miscuglio in cui la voce come sempre fa da predatore della situazione.

In attesa dell’uscita del disco, faccio un applausone alla voce di Kay-Alis e al suo progetto in generale. - Bandwall


"Recensione Kay Alis"

Kay Alis è una cantante ternana che promette con i suoi lavori di allontanarci metafisicamente dalla soglia terrestre e avvicinarci ad uno stadio primordiale di bellezza extraterrestre. Il connubio instaurato tra le basi minimali delle sue canzoni, il testo, il cantato ci assicurano il viaggio di sola andata verso una nostra dimensione solitaria ed ideale, in cui veniamo trapiantati e non c’è il desiderio né tantomeno il piacere di tornare indietro. Quando lei finisce di cantare, si viene quindi riproiettati nella nostra dimensione, c’è rabbia, delusione e astio come di risveglio da un sogno senza l’autorizzazione del dormiente.

L’esegesi del nome Kay-Alis è stato scelto per il suo look e sound accattivante. Infatti Alis è un abbreviazione di Alessandra con posto di fronte il suffisso Kay. Escludiamo dunque per i patetici gossippari qualsiasi vincolo di parentela o di affinità con Jason Kay papino del funky anni novanta.

In questo progetto Alis si dedica al cantato e alla redazione dei testi. Le basi musicali vengono composte dal suo ragazzo Giorgio Speranza ndr (UTO), viene accompagnata dal basso di Samuele Rosati ndr (Northsoul, Rummer and Grapes) e lo scandire del tempo alla batteria impostato da Mirko Brizzi ndr (UTO).

Il suo rapporto con la musica nasce sin da bimba, canticchiando le sigle dei cartoni animati che vedeva in TV. Crescendo ha evoluto e plasmato i suoi gusti, accarezzando e preferendo le note melodiche di Pj Harvey, sognando sulle strofe dell’islandese Bjork, facendosi cullare nel liquido amiotico dei Massive Attack e amando i seducenti e ammaliatori live dei Depeche Mode.

La sua passione per il canto è stata sostenuta anche dalla sua famiglia, che rilevando le qualità canore della figlia, la passione in cui si prodigava nei suoi esercizi canori, l’hanno inviata in “palestra” da artisti di fama nazionale come Carlotta e Lisa Maroni.

Il suo primo disco registrato presso gli Skylab Studios in attesa del lancio che dovrebbe avvenire a breve, consta di dieci tracce tra cui una cover dei Depeche Mode “The Things you said”.

Ascoltando i lavori sul Myspace rilevo che la musica di Kay-Alis è trasparente, sinuosa, magica, posseduta da ricami su un risonante tombolo digitale, accompagnamenti di basso tali da costruire alte mura di suono che l’ineffabile bambina scala con la sua voce acrobatica.

La sera Alis canta, nel giorno lavora come ragioniera su uno studio commercialista. Viene tediata, scocciata e spinta dai suoi colleghi a cantare. Lei si rifuta sempre. Il motivo è che lei da buona cantante, non si prostra a siparietti o a intermezzi sonori lavorativi ma ad esibizioni live con il suo fido microfono.

Proprio a livello live, Alis si è esibita in tutto circa una decina di volte, partecipando anche all’Isola Sonora a Vigne e riscuotendo un buon successo. Come si sa il successo porta effetti positivi, ma anche problemi di natura tecnica con i fan. Alcuni fan maschili sconcertati dall’impatto vocale, dalla sua presenza scenica e in qualche modo efferatamente sotto abuso di sostanze alcoliche urlavano a squarciagola durante la sua esibizione “Daccela!!!”. In qualche modo questi fan volevano solamente soddisfare una loro esigenza primaria, ovvero avere un rapporto più intimo con colei. La sorridente Kay ammiccando placò con una sua occhiata le ire funeste del suo ragazzo che era già partito alla bersagliera con una clava dei Flinstones.

Ascoltando alcuni suoi lavori come “Vision of my Obsession” pezzo surreale e quasi onirico devastato e aperto a incursioni vocali violente come la caccia di un rapace che si getta su un topino per sfamare i suoi pennuti. “Illusion” da ascoltare in assoluto silenzio per poterne apprezzare i particolari, suoni urbani e suoni tradizionali mischiati insieme in un perfetto miscuglio in cui la voce come sempre fa da predatore della situazione.

In attesa dell’uscita del disco, faccio un applausone alla voce di Kay-Alis e al suo progetto in generale. - Bandwall


Discography

Still working on that hot first release.

Photos

Bio

KAY-ALIS, nasce come progetto solista nel 2008 dalla collaborazione artistica tra la cantante Alessandra Rossi, e il produttore Giorgio Speranza (SKYLAB STUDIO'S DI TERNI).
Si aggiungono alla formazione Mirko Brizzi (VINCITORE AREZZO WAVE 2000 –UTO) e Samuele Rosati che con la loro sessione Drum&Bass conferiscono nuovi elementi di rock industriale agli arrangiamenti.
Il tutto, è unito dalla voce di Kay Alis, che si muove tra atmosfere rarefatte, ed esplosioni elettroniche,
che trovano nel live la loro massima espressione.
Il primo disco BEN-BEN in collaborazione con Antonio Righetti (BASSISTA STORICIO DI LIGABUE), è da ascoltare in assoluto silenzio per poterne apprezzare i particolari, suoni urbani e suoni tradizionali mischiati insieme in un perfetto miscuglio in cui la voce come sempre fa da predatore della situazione.
Tra gli anni 2010 e 2011 la band ha partecipato a numerosi festival tra cui ISOLA SONORA, 48 HOURS PARTY PEOPLE, suonando insieme a band del panorama musicale italiano quali LOW FREQUENCY CLUB, CAPTAIN MANTELL.