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"La musica di Gabriele Panico/Larssen: ascensioni verticali verso la quarta dimensione del suono."

Il viaggio senza ritorno nell’universo sonoro del compositore/produttore/audioperformer pugliese: tra nastri magnetici e fasi di riverbero scopriamo le nuove consonanze di un suono organizzato che rende l’ascolto esperienza prima e imprescindibile, unica via di fuga dal possibile. Soundcarraldo è lo spunto iniziale di una conversazione ugualmente densa di risonanze colte – ma mai in ostaggio di un citazionismo radical-kitsch -, di fuochi umani e di vertigini dubstep. Di vita, infine: perchè della sua vita, costantemente in bilico tra GP e Larssen, ci ha raccontato.


tdp: I cinque brani che compongono Soundcarraldo testimoniano della tua produzione recente nell’ambito della musica contemporanea essendo perlopiù una summa delle opere presentate nei vari festival internazionali di musica sperimentale.Tuttavia appartengono ad un arco temporale piuttosto ampio – gli ultimi cinque anni di produzione-. Qual’è il fil rouge che lega queste composizioni e quali invece le differenze?

gp: “Soundcarraldo”, dici bene, raccoglie alcuni lavori degli ultimi anni. “Leviathan” è la versione senza voce recitante di un progetto più ampio per il teatro. Assieme a “Le Puniche” (non presente nel disco e non completata) sono i miei unici deliri per il teatro musicale. In questa versione, la voce umana è sostituita da una piccola famiglia di ance, circondate da 4 nastri magnetici e 4 fasi di riverbero. Volevo scavare un buco, tramite l’ascolto. Lavorando sui rapporti tra altezze, più abbassavo la gravità e più mi ritrovavo in orbita:processo molto affascinante. L’ispirazione proviene dall’opera di Hobbes. Mi attrae molto l’idea che un’architettura umana come lo stato, che contiene al suo interno la propria forza e destabilizzazione insieme. Questo principio è alla base di una certa controfase armonica che rende incerta qualsiasi possibilità di fuga e contrappunto nel pezzo. “Pernambuco” è un piccolo quadro elettroacustico – qui catturato in un’esecuzione live all’Urticanti Festival di Bari – , un dialogo in parallelo tra due fiati che solo l’elettronica risolve nel finale. Una mia personalissima idea sulla convergenza: non è sufficiente un’idea, occorre correlarla; non basta il suono, deve essere organizzato.Credo sia questa la differenza tra un musicista e un compositore. “Radiotecnica N.8” è una suite – registrata dal vivo al Festival Avvistamenti – per cui ho scritto soltanto un tema, melodicamente lineare ma molto complesso timbricamente. L’andamento – come in tutte le mie “Radiotecniche” (molte composte per i documentari dell’amico di una vita Carlo Schirinzi, ndr) – è atipico: inizia da una prima trasfigurazione quasi gregoriana del tema, poi entra il tema con una chitarra elettrica, quindi seppellisco (per sempre!) lo stesso in una fuga. “Pop Song”, se mi è consentito, è il mio pezzo rock. Avrei voluto suonarla nel giorno del compleanno di Roberto Nanni… Ma eravamo circondati da salseri e tangheri quella sera a Rione Monti… Ma ha anche una connotazione afroamericana.
Da 10-12 anni mi chiedo (non così frequentemente, ma…) che fine abbiano fatto i miei ascolti: da quelli infantili a quelli giovanili. Una risposta non riesco a darmela… ho paura di aver perso tutto quanto, delle volte. So solo che più procedo nel mio lavoro, più mi convinco che l’interplay debba basarsi sui rapporti di forma. Dal jazz all’improvvisazione radicale, dal noise all’ambient: senza un disegno formale, resta tutto – a mio parere – una semplice esperienza. Che può piacere in riva al mare ma disturbare in un loft, soddisfare in una galleria d’arte e nauseare in un festival. Ma cos’è questa storia? La musica, nel momento della sua stesura e, conseguentemente, nella sua esecuzione, deve tendere all’assoluto! Va sempre presa una decisione su dove dirigersi e va sempre messo un punto. Non è una colonna sonora per stati d’animo ne arredamento! Mi calmo… “The Park” è scritta per 8 strumenti, ciascuno dei quali moltiplicato per quattro tramite l’espansione elettronica dei - The Discreet Place


"Larssen vs Gabriele Panico: l'elettronica è rock da quarantanni e più."

Di Stefano Cuzzocrea

?Caro Mario. Scusa se ti do del tu, ma voi colossi mi avete insegnato che devo, per una questione di deontologia professionale. Ti scrivo perché le tue dichiarazioni sulla musica elettronica e sul giornalismo musicale mi hanno toccato lo stomaco. Non scherzo affatto, figurati che, da allora, mi sono trasformato da stemio in astemio, rinunciando a molto più di una semplice A privativa. Avrei voluto farti parlare con Giorgio, Damir o con Christian, e quest’ultimo non è un cantante come magari penserai tu, poi, però, ho pensato che così facendo avrei anteposto le mie letture a quelle della maggior parte degli italiani e io, invece, sono pluralista. Dunque, ho ritenuto più concreto presentarti un amico. Lui si chiama Gabriele Panico, o anche Larssen. Il nome lo varia in base alla musica che compone. È uno che oscilla tra lo stile accademico e il clubbing.
La costante è quella musica quarantenne, e quindi non proprio giovanissima, che è riduttivo chiamare elettronica ma che tu potresti definire così. Sai, è pugliese. Non è né governatore e neppure omosessuale, non ha fatto Sanremo e non produce vino, eppure la sua fama cresce: in Uk lo conoscono molto bene. Figurati che la sua trasmissione radiofonica del venerdì, sull’emittente londinese Nasty Fm, è diventata un must del weekend. Mi piacerebbe che vi conosceste. Però trattalo bene. Sai, ultimamente, si è mollato con la sua ragazza e l’ha presa male.
Certe cose non cambiano dai tempi del blues. Solo che una volta ti restava solo il cuore a brandelli, invece a lui è rimasto anche un soppalco sul groppone. Comunque, se ti dovesse piacere il suo approccio, mi sentirei sollevato: ho il complesso di essere un emerginato, di non essere un italiano medio insomma, uno di quelli che ti leggono quotidianamente. Ah, poi mi racconti quella vecchia storia del concerto degli U2 che hai visto solo tu? È davvero fantastica...

In questo periodo sei indaffaratissimo (riassunto delle puntate precedenti)
"Inizio dalle due nuove creature e dalla discografia in genere: la promozione di Soundcarraldo (a nome Gabriele Panico) e di Pninism (con il moniker Larssen). Cerco di proporre due tipi differenti d’incontro. Nel primo caso, trattandosi di musica contemporanea (composizioni per trio, quartetto, ensemble da camera, orchestra ed elettroacustica) mi sembra necessario proporre un ascolto guidato al pubblico. Ovviamente, il mezzo principale per costruire (costringere, mi viene in mente) un ascolto approfondito (cui questo disco tende) resta sempre un concerto. Ma in fase di presentazione di un album non è facile metter su un allestimento per l’esecuzione di questi pezzi. Diciamo che la chiacchierata sulla tracklist viene intervallata da porzioni di ascolto che poi vengono commentati da me e dagli interlocutori.
Con Pninism il discorso è diverso. Sono pezzi prodotti per suscitare vibrazioni, stimolare la danza. Il miglior modo è un sano djset o un live, se ho in mente un’extended version dei pezzi da proporre. Preferisco, nella gran parte dei casi, il djset: l’idea di mischiare i miei beats e basslines con quelli di altri producers, che sento vicini, mi entusiasma molto. Ho remixato il pezzo Black Sand per il duo elettronico Attilio Novellino-Leastupperbound, che sarà contenuto nel loro nuovo album in uscita per una label Usa e Warlock del producer kazako Toy Quantize, uscito su Dirty Drop Records e incluso nella compilation 30 Dubpstep Essentials Vol.2 su Heavy Bassweight Records. Per quanto concerne il cinema, nei primi mesi dell’anno, sono stato impegnato con due colonne sonore, per i film Made in Albania di Stefania Casini e Ritals. Domani me ne vado, di Sophie e Anna-Lisa Chiarello. Le colonne sonore occupano uno spazio molto, molto importante della mia produzione".

L’uscita di Soundcarraldo e quella di Pninism si sono succedute nel giro di pochissimo...
"Sono due lavori progettati da diverso tempo. Nel caso di Soundcarraldo, ho radunato una serie di opere che hann - Rolling Stone Magazine


"Splitting in two for music: Larssen - Gabriele Panico"

Splitting In Two For Music: GABRIELE PANICO
June 18, 2012 | Author LDWT

Musicians are human beings. Ok, we know it’s such an obvious thing but in times when the web is the main way to listen to music, the feelings and the faces of music makers are often hidden. We sat and talked with a man who comes from Specchia, a beautiful village in Southern Italy. A composer who hides himself behind two masks (Gabriele Panico and Larssen Industrie), trying to fight this forced hide-and-go-seek. We guess we succeded. Ladies and gentlemen, this is Gabriele Panico (or Larssen Industrie?…)


First, introduce yourself to our readers

I am a composer. One who arranges the music he writes and produces on the basis of the relations between sound and form. I never try to forget that I am working in times when the language of music draws from various forms of expression and therefore, boldly – in other shades of my character I do not recognize – I leave a wide margin of my very personal delusions aiming at an invitation to listen. I’m interested in the marginal components of a sound emission, its peripheral branches; I care where the sound ends and, above all, where I would make it end. I do not care about all that spectacular stuff of sound: virtuosos, excess of computing in writing a song and special effects. I work a lot on the possibilities of acoustic instruments – I avoid electric ones as much as possible – and I use electronic processes (few and always the same) to increase the tonal possibilities of my music. I love the stereo. The unnecessarily pompous affairs like Dolby Surround, the 8-4-16 channels annoyed me almost immediately. Listening is the origin and the fulfillment of my music.

You has just released your latest work, Soundcarraldo. Could you tell us how this project came about?

“Soundcarraldo” is an album that collects some recent commissioned works, hosted and performed at various festivals of contemporary and experimental music. The idea of collecting these pieces comes from the desire (shared by Pocket Panther Records, the label I work with) to spread through the disc format significant part of my work dealt with the possibility of listening. Making an album of contemporary music means to adapt to the stereo format (I repeat, I’m increasingly falling in love with) complex spatializations that characterize these tracks in their original drafts for the live shows.



The criticism has greeted your work with much enthusiasm. But if you had to recommend your album to someone who listens to music for pure passion but without technical skills, what would you say?

My music is not difficult. It is because of the constant and progressive loss of interest in the organized sound by unfortunate citizens as the Italian ones, for example, that makes my works as “Soundcarraldo” difficult to function and unavailable. In essence, it is sufficient to understand if you are curious in listening. If you resolve this question positively, “Soundcarraldo” could be a suitable disk.

What is Larssen and what’s the relationship with Gabriele Panico?

Larssen is my small factory. It ‘a platform born about fifteen years ago through which I designed formats and different productions. From early indie circles to more significant partnerships since 2000, it is the network, in essence, that allows me to travel the whole length all the processes related to my activities. Musical ones or audio-technical ones (for example, the audio-communication). Larssen also serves as a moniker by which I sign production (it is out in late May the new album “Pninism”, always on the Roman label) djsets, mixtapes and remixes. The relationship between Larssen and my catalog works as Gabriele Panico (for cinema, festivals of contemporary music, etc) is structural. Musically, with Larssen I investigate in electronic spaces. As Gabriele Panico I write for the festivals of contemporary music and cinema.

What does music making mean, especially - Love and Dishwasher Tablets Magazine


Discography

LARSSEN DISCOGRAPHY:

"PNINISM"
[CD/Digital, Pocket Panther Records - album, may 2012]

"HEAVY BASS - 30 DUBSTEP ESSENTIALS VOL.2"
[CD/Digital, Heavy Basswheights Records - compilation, may 2012: Larssen appears with "Warlock Remix"]

"SOUNDCARRALDO"
[CD/Digital, Pocket Panther Records - album, march 2012 as Gabriele Panico]

"WARLOCK EP"
[12"/Digital, Dirty Drop Records - ep with Larssen official remix, december 2011]

"UNFAME MAJESTY"
[12"/Digital, Pocket Panther Records - single, june 2011]

"MOODS 2"
[CD/Digital, Pocket Panther Records - compilation, september 2010: larssen appears with "Cue Rebel" and "Subsinqo"]

"NEW COME TURKS"
[12"/Digital, Pocket Panther Records - single, december 2009]

Photos

Bio

LARSSEN (aka Gabriele Panico) works with acoustic and electronic sound since 1994. He is a composer, producer, audio performer, dj and musicologist. He studied with Marco Stroppa (Acoustic and Electroacoustic Composing), Kjartan Olafsson (Softwares Composing and Processing), Toshio Hosokawa (East Traditional Composing), Alvise Vidolin (Live Electronics), Luca Francesconi (Live Electronics in Orchestral Scores).
Since 1998, as Larssen, he explores electronic and world sound ways. He produced tunes and remixes for different labels: Leaf, NTW, Sonic, Diapason, Pocket Panther, Dirty Drop. He played as dj and live performer in many european festivals electronic and world oriented in Italy, France, Deutchland, England, Turkey, Albania, Montenegro, Croatia, Spain, Portugal, Holland. In 2008 he starts to produce regularly for Pocket Panther Records: the singles Cue Rebel, New Come Turks, Subsinqo, Unfame Majesty. He appears with two tracks in the Moods 2 compilation. In 2011 he starts to produce for Dirty Drop Records with a remix for the Kazhakistan artist Toy Quantize, Warlock - Lassen Remix. Other remix and ri-edit works are produced for Plaid (UK), Nasty Crew (UK), Bad Manning (D), Nick Van Gelder (Jamiroquai, UK), Sentimental Machine (ITA), Least Upper Bound (ITA), Monotype (ITA). Since september 2011 he plays live for Nasty FM (London, UK): every friday 2-4 PM GMT his dj sets mix a new mediterranean electronic music way. Out on may 2012 new full lenght album Pninism on CD and Digital Pocket Panther Records / Puglia Sounds.
Since 2002, as Gabriele Panico, his scores Massafoneta (2005), Adastra Peraspera (2007), Alunaarii (2006), Paesaggio Sonoro Tra 15 e 25 Metri: Campanili (2004), Radiotecniche 1-8 (2003-2010), Pernambuco (2009) are played in important contemorary music festivals: Tokyo National Academy (JAP), Koln E-Muzik Prize (D), IRCAM Espace de Paris (FRA), Taukay Festival di Udine (ITA), Risonanzexpò di Pescara (ITA), Nuova Consonanza di Roma (ITA), De Musica - Laboratori di Roma (ITA), Cineteca Nazionale di Roma (ITA), Urticanti Festival di Bari (ITA), InContemporanea Festival di Noci (Ba). In 2004 by Fondazione Archivio Luigi Nono in Venice (ITA) and Università degli Studi di Bari (ITA) he wrote a book about music of Luigi Nono. Since 2005 his music catalogue is pubblished by AMIC (Banca Dati dei Compositori Italiani) and he start to produce for italian CIDIM and and Radio 3 RAI. He wrote and produced many Original Soundtracks for movies by Rai Cinema, Stefania Casini, Giancarlo Soldi, BIZEF, Sophie Chiarello, Annalisa Chiarello, Heidi Rizzo, Roberto Nanni (DVD “Ostinati” pubblished for Kiwido Prod.), Edoardo Winspeare, Carlo Michele Schirinzi (winning Torino Film Festival Prize in 2009), Chiara Idrusa Scrimieri, Silvia Eleonora Longo, Enza Carmignola, Giuseppe Baresi. In january 2009, the InContemporanea Festival of Noci (ITA) dedicated him a full day to his tone band compositions. In may 2010, as musicologist, he is special guest at III Convegno Internazionale di Studi “Musica e Società” by MIUR with his socio-musical study "Regressione del cittadino italiano: impoverimento cognitivo nell'ascolto", beginning his collaboration with Commissione per l'Analisi delle Musiche Sperimentali del SIM. In 2010, 2011 e 2012 is Compositore Residente e Maestro Concertatore (Composer and Director) of Popoli Festival Orchestra, an afro-asian-european-american ensemble who mix different musical languages. On November 2011 he received from Urticanti Festival (ITA) a special commission to write and produce Der Abschied Retape, a tribute to Gustav Mahler opera. Out now (march 2012) new full lenght album Soundcarraldo, on CD and digital Pocket Panther Records / Puglia Sounds.