Lazybones Flame Kids
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Lazybones Flame Kids

Sassari, Sardinia, Italy | Established. Jan 01, 2013 | INDIE

Sassari, Sardinia, Italy | INDIE
Established on Jan, 2013
Band Rock Post-rock

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Music

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"Lazybones Flame Kids L.F.K"

Lasciate stare l'hype sulle riviste patinate, i meme che imperversano sui gruppi "Fan di..." oppure i vostri jeans strappati ad arte (non troppo skinny però, che adesso la moda lo vieta in maniera assoluta). Fate un bel respiro, bevete un bicchiere d'acqua e menta e immergetevi in "L.F.K.", l'album d'esordio dei Lazybones Flame Kids. Come fare per raccontare a dovere un disco che si assapora lentamente, centellinando canzone dopo canzone, senza la frenesia di arrivare, per forza di cose all'ultima, ma lasciandosi cullare dalle atmosfere post-rock dei romani. "And the I Screwed Everything up", la prima traccia, oltre ad avere uno dei titoli più splendidamente dissonanti che si sia incontrati da un po' di tempo a questa parte, è una canzone potente e sognante, piena di riverberi, di chitarre arpeggiate e di batterie che riempiono l'aria di una, ne siamo sicuri, distesa assolata. Fa venire in mente una passeggiata in compagnia degli American Football al completo.
Nessuno dei sette pezzi che compongono "L.F.K." ha bisogno di una sola parola, perché basta (e avanza, vien da dire) la musica, così pregnante, così autentica, così onesta in un suono che si presenta puro e cristallino, come una sorgente gelata dietro ad un tornante in alta montagna. Registrato presso il Natural Head Quarter Studio di Manuele Fusaroli ("vecchia volpe" della musica indipendente italiana), "L.F.K." è stato suonato usando strumenti vintage, che donano una pacca di malinconico già vissuto ad ogni traccia. Ed ecco che, passando per episodi veramente molto gradevoli, come "A Ride in an Amusement Park" (un hommage a Bill Hicks) ci si accorge di come il gruppo romano sappia intessere una storia sonica veramente ben fatta. Ed ecco allora che, la nostra ideale passeggiata, non ha più neppure bisogno di sodali compagni di viaggio (a meno che non siano, ovviamente, i Mogwai che, di tanto in tanto, si appalesano tra le sterpaglie): siamo soli, proprio come Rousseau nelle sue "Le fantasticherie del passeggiatore solitario".
E tra un eco di shoegaze e qualche punta di tenerezze dolceamare ci sovviene un pensiero un po' triste e un po' bello, comunque utile, mentre si ascolta "Gnothi Seautòn" (eccellente anche il remix firmato WΔΔARP ): "Son dunque solo sulla terra, senza fratelli, né parenti, né amici, né altra compagnia che me stesso. L’uomo più socievole e il più disposto ad amare i suoi simili è stato proscritto per unanime consenso". Dall'altare della rivoluzione alla polvere della solitudine, eppure si crea, si pensa e si fantastica ancora. Proprio come una giovane ragazza o un giovane ragazzo che ascolta i Lazybones Flame Kids. - Rockit


"L.F.K. - Lazybones Flame Kids"

Nel 1968 lo scrittore americano Philip K. Dick scrisse quello che forse è diventato il suo romanzo più importante: “Il cacciatore di androidi”. Il titolo magari dice poco, ma da quel libro Ridley Scott ne trasse un film qualche anno dopo: Blade Runner. La atmosfere dove il reale e l'irreale si intrecciano, dove nulla è come sembra sono i temi intorno ai quali si snoda la trama del libro e quindi della pellicola. Questo incipit era dovuto per presentare una band italiana che per stile e sonorità si presterebbe alla perfezione per un'ipotetica colonna sonora di quel film; stiamo parlando dei Lazybones Flame Kids e del loro primo album: l'omonimo L.F.K.

Registrato da Gabriele Boi presso il Natural Head Quarter Studio di Manuele Fusaroli (Luci della centrale elettrica e Zen Circus), "L.F.K." è ritorno al passato; la band ha deciso di utilizzare infatti strumenti, mixer e effetti tipici degli anni '60 e '70 con l'obiettivo di rendere l'album un viaggio pieno di risonanze vintage e aure evocative, conducendo l'ascoltatore fino ad una strada lastricata di post-rock dove una traccia come Too Close (insieme al folksinger Beeside) ne diviene il preciso punto d'arrivo.

Il primo singolo estratto dall'album A ride in an amusement park è un chiaro tributo al compianto comico Bill Hicks, con l'ultima strofa della canzone che è una citazione del suo ultimo spettacolo: “Revelations”. Sono minuti preziosi da non perdere, è un malinconico passaggio attraversato dalle sonorità che appartengono a The Van Pelt e American Football; è un brano che lascia dentro quel senso di alienazione tipico di un viaggiatore errante.

I chiari e decisi arpeggi di chitarra fanno da contraltare ad un cantato appena abbozzato, un piccolo sussurrio che in maniera flebile e centellinata, racchiude in sé una forza d'urto di qualcuno che sta lottando per far esplodere la propria voce. È un inno all'introspezione, un oscuro scrutare tra i sentieri più reconditi dell'animo umano. I sette pezzi che compongono L.F.K. si legano insieme alla perfezione e dipingono, quasi senza volerlo una tela in bianco e nero, dove la luce vien fuori grazie ai loro versi appena accennati.

Un esordio che convince sotto vari punti di vista (quello strumentale soprattutto), un lavoro pieno di stile personale arricchito da una cultura musicale che abbraccia decenni di storia del rock. Con i Lazybones Flame Kids niente è come sembra, il reale e l'irreale vengono messi sullo stesso piatto, proprio come se a dirigere il disco ci fosse il compianto Philip Dick in carne ed ossa. - Paper Street


"Lazybones Flame Kids, “A Ride In An Amusement Park”"

I Lazybones Flame Kids vengono dalla Sardegna.
I riferimenti principali sono le atmosfere strumentali tipiche del post-rock delle origini e la malinconia di American Football e The Van Pelt. I loop di chitarra lasciano spazio a un cantato recitato, urlato, sussurrato che rievoca l’emo americano degli albori.
Il primo singolo tratto dall’album “LFK” di prossima uscita si chiama “A Ride in an Amusement Park”, ed è dedicato al compianto comico americano Bill Hicks. L’ultima strofa della canzone è una citazione del suo ultimo spettacolo “Revelations”, datato 1993.
Il video è di Alessandro Fanari e Valentina Spanu. - Kalporz


Discography

Still working on that hot first release.

Photos

Feeling a bit camera shy