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"Moong, un sole che entra dalla finestra"

Per avere un'opinione completa sui Moong ho chiesto il parere ad un mio collega musicista, il quale se ne è uscito con una frase piuttosto lapidaria: "I Moong hanno ascoltato il Teatro degli Orrori, gli sono piaciuti e hanno riproposto la stessa identica cosa". Devo dire che questa frase non mi trova del tutto d'accordo.
Sono tre i brani che mi permettono di valutare le capacità tecniche ed artistiche di questa band rock-noise-screamo e a tratti progressive.

Mi collego alla pagina ufficiale sul sito di bandpage e faccio play sulla prima traccia, intitolata "Lo squarcio": parte un arpeggio di chitarra seguito da una voce armonizzata che mi ricorda il progressive italiano. Poi a sorpresa entrano batteria basso e una seconda chitarra in controtempo che valorizza le capacità tecniche della band, sottolineando ulteriormente la nota progressive accennata poco prima. Si arriva gradualmente al ritornello che non esplode come dovrebbe. Poco male, perchè in un attimo si è nuovamente nel vortice della strofa, seguita dal ritornello e pezzo variato, come nelle migliori tradizioni grunge ed infine un'esplosione di urla e strumenti incazzati, proprio come piace a me. Mi piace questa band.

Arriva poi il secondo pezzo, con il quale capisco l'affermazione del mio collega: lo stile "recitato" del Teatro degli Orrori si riconosce e addirittura la "R" moscia sulla frase "Tutti se ne fRegano di tutto e di tutti" mi ricorda il difetto di pronuncia di Pierpaolo Capovilla. Ma similitudini a parte, i Moong suonano proprio bene, e resto addirittura sorpreso dalla bellezza delle registrazioni. Il pezzo continua e ancora una volta la voce armonizzata e un pò progressive viene fuori. La batteria suona come si deve, le chitarre raramente si sovrappongono e si disturbano e il basso tiene meravigliosamente tutto a galla.

Il terzo pezzo attacca con un riff di chitarra ed esplode nel caos recitato e armonizzato che caratterizza i Moong. Niente da dire, questi quattro meridionali e un comasco impiantati a Milano suonano come si deve e personalmente mi piacciono molto. I pezzi disponibili sulle varie pagine ufficiali sono troppo pochi e mi lasciano sicuramente con l'acquolina in bocca. Sarei molto curioso di vederli dal vivo per scoprire se quanto registrato è fedele ad un'eventuale esibizione live. Ma credo di avere pochi dubbi al riguardo. - Milano Rock Corner


"Moong, un sole che entra dalla finestra"

Per avere un'opinione completa sui Moong ho chiesto il parere ad un mio collega musicista, il quale se ne è uscito con una frase piuttosto lapidaria: "I Moong hanno ascoltato il Teatro degli Orrori, gli sono piaciuti e hanno riproposto la stessa identica cosa". Devo dire che questa frase non mi trova del tutto d'accordo.
Sono tre i brani che mi permettono di valutare le capacità tecniche ed artistiche di questa band rock-noise-screamo e a tratti progressive.

Mi collego alla pagina ufficiale sul sito di bandpage e faccio play sulla prima traccia, intitolata "Lo squarcio": parte un arpeggio di chitarra seguito da una voce armonizzata che mi ricorda il progressive italiano. Poi a sorpresa entrano batteria basso e una seconda chitarra in controtempo che valorizza le capacità tecniche della band, sottolineando ulteriormente la nota progressive accennata poco prima. Si arriva gradualmente al ritornello che non esplode come dovrebbe. Poco male, perchè in un attimo si è nuovamente nel vortice della strofa, seguita dal ritornello e pezzo variato, come nelle migliori tradizioni grunge ed infine un'esplosione di urla e strumenti incazzati, proprio come piace a me. Mi piace questa band.

Arriva poi il secondo pezzo, con il quale capisco l'affermazione del mio collega: lo stile "recitato" del Teatro degli Orrori si riconosce e addirittura la "R" moscia sulla frase "Tutti se ne fRegano di tutto e di tutti" mi ricorda il difetto di pronuncia di Pierpaolo Capovilla. Ma similitudini a parte, i Moong suonano proprio bene, e resto addirittura sorpreso dalla bellezza delle registrazioni. Il pezzo continua e ancora una volta la voce armonizzata e un pò progressive viene fuori. La batteria suona come si deve, le chitarre raramente si sovrappongono e si disturbano e il basso tiene meravigliosamente tutto a galla.

Il terzo pezzo attacca con un riff di chitarra ed esplode nel caos recitato e armonizzato che caratterizza i Moong. Niente da dire, questi quattro meridionali e un comasco impiantati a Milano suonano come si deve e personalmente mi piacciono molto. I pezzi disponibili sulle varie pagine ufficiali sono troppo pochi e mi lasciano sicuramente con l'acquolina in bocca. Sarei molto curioso di vederli dal vivo per scoprire se quanto registrato è fedele ad un'eventuale esibizione live. Ma credo di avere pochi dubbi al riguardo. - Milano Rock Corner


Discography

Still working on that hot first release.

Photos

Bio

We all have a creative and crazy side, looking for a way to escape the norms and rules and routine. In a chaotic and noisy city like Milan, which runs fast, it seems forbidden to dwell too much on things or stopping to look people in the eye.
It is therefore difficult to fully express our personality in the light of day, in everyday life. We need to find a space to liberate all of our energy, and fight the alienation of this city. The rehearsal room becomes a bit like the fight club of Palahniuk.
Moong are five guys, three from Palermo, one from Napoli and one from Como. All musicians with musical experiences behind who decide to give birth to a new project. After about nine months of gestation in the rehearsal room, the Moong come to light with inhuman screams, electrical noise and liberating havocs.
Moong yells at you in the face, fidgets on stage as possessed by an indomitable force and produces a thunderous sound. The Moong's show wants to be a cathartic experience. Depicts the catharsis of the common man, alienated from himself, who returns to a natural state and liberates all his energy.

Tutti abbiamo una parte creativa e folle, che cerca una via di fuga dagli schemi, dalle regole e dalla routine. In una città come Milano, caotica e chiassosa che corre velocissima, sembra vietato soffermarsi più di tanto sulle cose o fermarsi a guardare negli occhi le persone.
Diventa difficile quindi esprimere interamente la nostra personalità alla luce del sole, nella vita di tutti i giorni.
E' necessario trovare uno spazio per liberare tutta la nostra energia, e combattere l'alienazione di questa città, è un po' come il fight club di Palahniuk.
Moong nasce dall'incontro di quattro meridionali ed un comasco. Tutti musicisti con esperienze musicali alle spalle che decidono di dare vita ad un nuovo progetto.
Dopo circa nove mesi di gestazione in sala prove, i Moong vengono alla luce con urla disumane, rumori elettrici e sconquassi liberatori.