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"BEST OF PRESS - english"

nokeys
vs.
the enemy

Reviews for THE REGENCY

nokeys from Parma are surely no beginners. Among the many albums that try so hard to find a meaningful riff in the yet dried up post-punk myth, their debut work “The regency” is surely one of the most enjoyable and well done records that have been published in the last period, and not only in Italy (…)

Francesco Giordani – Ondarock

“The Regency” is a record that keeps the energy high up from the first to the last note. It takes us and, as if by osmosis, it makes us a part of itself. A fantastic project with songs that are way too good to be ignored. This new band must be given the right credit.

Josè Leaci – Saltinaria

Everything slips, well lubricated, and our thoughts suddenly become black and white, the colours of the new wave scene. And this is no small achievement, especially for an Italian band, and even more if you consider that this approach to sound is hardly present south of the Alps. (…) The best example is the post-punk diversion “Eyes of Riot”, ominous in its upbeat run. Songs like “Slow”, a homicidal ballad, and “Rock’n’Roll Pistolero”, which could be taken from some early Litfiba record, are tunes we’d like to find in any electronic pop production.

Edoardo Iervolino – Meltin’ Pot

Listening to them it’s easy to go back to the origins: your mind goes to Depeche Mode and Joy Division, early U2 or the Smiths. Slow and hypntoic ballads take turns with upbeat and catchy tunes. Bass and drums, guitar and voice manage to create a balanced harmony that cradles your senses.

Teresa Pellegrino - Ondalternativa

The perfect dialogue of the instruments with a voice that’s never predictable lead us, for the whole duration of the album, into an alternative dimension, where the dark sound of nokeys leaves us balancing between joy and melancholy, like in a limbo that we’d never want to leave.

Daniel Riggione – The Ship Magazine

(…)“The Regency” feels just perfect: the sound is cohesive all the way through, the writing is tense and never loses focus. (…) Don’t fight the Pistolero, it’s useless, you will whistle and hum it for a long time anyway…

Adamo Dagradi – free lance critic and writer
contact info: info@nokeys.it www.myspace.com/n0k3ys
- various


"THE REGENCY - ondarock"

NOKEYS
The Regency
(Sfem) 2009
post-punk, darkwave
di Francesco Giordani


Non sono certo dei principianti i Nokeys da Parma. Tra tanti album che si scervellano nel tentativo di spremere un riff sensato dall’ormai prosciugata mitologia post-punk, il loro debutto sulla lunga distanza “The Regency” si segnala come uno dei dischi più godibili e curati tra tutto quelli che hanno visto la luce nell’ultimo periodo e non certo soltanto in Italia. L’orizzonte è quello oscuro e abissalmente introspettivo di band cruciali per l’epopea new wave come Sound, Joy Division, primi Killing Joke, Sad Lovers And Giants, U2 ma anche Depeche Mode, e fin qui nulla di particolarmente nuovo, siamo d’accordo, ma per sua e nostra somma fortuna, la band non si limita a rimasticare Interpol ed Editors senza introdurre elementi di particolare novità, al contrario la grammatica del post-punk viene dal gruppo assimilata e rideclinata con un gusto quasi sempre obliquo e personale.

Se da un lato la produzione di Stefan Boman (già al lavoro in passato con Kent e Hellacopeters, fra gli altri) avvolge il suono delle canzoni in un’algida coltre di vetro brinato, la scelta del gruppo di alternare strofe in inglese con parti cantate in italiano (anche all’interno della stessa composizione) riesce spesso a tradursi in ibridi interessanti in cui una generica propensione melodica (più vicina per sensibilità a una “tradizione” italiana) si contamina con le asprezze gotiche della band new wave britanniche, quasi che le fisionomie di Luigi Tenco e Ian Curtis finissero con il sovrapporsi in un’immagine mobile e franta, raggiungendo esiti di particolare efficacia in un pezzo come “Dolore Dolcissimo”, in cui pare di sentire i Baustelle che si appropriano dei Diaframma senza colpo ferire.

L’album è ben concepito nel suo complesso, con pezzi più d’impatto come “Rock’n’Roll Pistolero” (davvero difficile dissociarla del tutto dai Litfiba) o molti tesi, come “Eyes Of Riot”, “The Trivial Captivity” o “Pretty Girl”, caratterizzati da un suono nitido e bello rotondo, con bassi e ritmiche geometriche sempre in primo piano e calibratissime. La seconda parte del disco tende ad appoggiarsi su un umore più dilatato e trasognante, con fraseggi di chitarra dal piglio più disteso e descrittivo e una voce un po’ tenebrosa che spesso e volentieri “si prende” la scena (molto bella l’emblematica “Slow”, ma anche “Underwater”, con vaghe reminiscenze dei Depeche Mode di “Ultra” che lavorano silenziose sullo sfondo ).

Insomma, “The Regency” si dimostra un ottimo album di solido post-punk rivissuto con la consapevolezza di uno scarto temporale tra “allora” e “adesso” che sarebbe stupido fingere di ignorare, reso più prezioso da un approccio che non rinuncia, come detto, alle proprie radici italiane, ma che anzi proprio da esse prende le mosse per la sintesi di un stile che sia totalmente individuale. E proprio lungo questa strada ci auguriamo il gruppo possa continuare a spingere avanti la sua ricerca nei lavori futuri.

(10/04/2009)



- ondarock.it


"THE REGENCY - groove (swedish)"

Nokeys från Italien åkte till Stockholm för att spela in sin debutplatta i Kents studio med Stefan Boman (Kent, Hellacopters). Med två stadiga fötter i 80-talets mer poppiga new wave-våg och resten av kroppen i nutiden spelar de arenarock som U2, Simple Minds och The Cure brukade göra, till det har de blandat lite italienska texter, blues och ett modernt sound.
Så länge de kör sin rock så funkar det riktigt bra, men plattan tappar rejält i mitten där de lagt tre lugna meditativa låtar i rad och det känns som att luften går ur skivan lite. Men visst, en bra debut och definitivt ett intressant band, men kanske behöver de släppa sina influenser och ta lite risker.
Mathias Skeppstedt

http://groove.se/site/recension.asp?recId=3534&mediumId=1
- groove.se


"THE REGENCY - rockit"

The regency
di Margherita Di Fiore 05/05/2009

Non è tempo di primavera. Non è tempo di sole. Tutto il panorama è nuvole basse che conservano lo spazio sottovuoto, la mente sotto pressione. La musica è là dentro, nell'aria grigia che si insinua come seduzione tra i pensieri e i sogni ancora freschi, stamattina. E' materia scura elettronica come i Depeche Mode di metà anni ottanta, ti ricordi di "Black celebration" e "Music for the masses", è post punk che non guarda al futuro e rivive sofferente il passato come insegnavano i Joy Division più asciutti, tra dark e perdizione (senti e risenti la sezione ritmica di "Eyes of riot"); nei brani in italiano si illuminano tracce lievi lievi dei primi Diaframma. Ogni cosa è nera per restare tale, poca luce occorre per ballate intimiste come "Another step" e "Slow", o per aperture sonore che rincorrono i in "The lads", i Cure più moderni e smaliziati. Come risolversi, o dissolversi, in ambiti sotterranei, i Nokeys celebrano la new wave brindando a occhi chiusi, con batteria dolce e decisa e basso sottile e assiduo e dominatore: "The regency" è un lavoro compiuto, solido e centrato, combinazione perfetta per questa stagione che non vuole essere mai primavera.

http://www.rockit.it/album/10165/nokeys-the-regency - rockit.it


"THE REGENCY - saltinaria.it"

Scritto da Josè Leaci
Martedì 12 Maggio 2009

Nokeys e la chimica della musica: “The Regency” è un album che scatena energia finché dura la musica e riesce ad assorbirci, come in un processo osmotico, finché siamo parte dello stesso.
Genere: New Wave
Voto: 7.5/10
Ascolta anche: Depeche Mode, Garbo, Almond, Litfiba
I Nokeys sono il prodotto di tanta creatività e tanto ascolto. Il loro crossover è transnazionale: parte dai Litfiba e corre via sulle strade di Garbo, arriva nel mood quasi dark dei migliori Depeche Mode e intanto graffia tutti gli angoli umidi con la cattiveria di Manson, col suo stesso stile nervoso quanto a chitarre e inserti metallici spinosi.
Un bel disco, uno spazio fluttuante in cui gli autori attraversano una marea di influenze senza perdere di vista la sponda dell'invenzione personale. Il vocione di Rico, in quanto a timbrica, non teme confronti con le voci più famose e richiama, credo volutamente, quella di Pelù, bassa, calda e sensuale più che mai.
Sono ricchi di fantasia e soprattutto hanno un elemento comune a tutte le loro creazioni: la ballabilità. C'è una netta vena dance o uno sfacciato amore per l'agitazione del corpo (e dei sensi) dietro ogni idea che le sacre Muse gli hanno ispirato.
In “Eyes Of Riot” sembra di ascoltare una versione da discoteca di “A forest”, leggendario brano dei Cure.
In “Dolore dolcissimo” è come se Mark Almond si fosse messo a braccetto con i Nostri per riempire la pista di gente scatenata. Brano fortissimo. Ovunque, basso e batteria, come un rombo nei bronchi infiammati, fanno di tutto per farci sentire la pulsazione tribale, la profondità del suono, il suo fascino e il suo mistero.
“The Regency” è un album che scatena energia finché dura la musica e riesce ad assorbirci, come in un processo osmotico, finché siamo parte dello stesso. Un ottimo progetto con alcune canzoni troppo ben riuscite per non tener in giusta considerazione questa nuovissima band.

http://www.saltinaria.it/recensioni/cdpromodemo/3451-nokeys-the-regency-cd-recensione.html
- saltinaria.it


"THE REGENCY - A. Dagradi"

What is “The Regency”? A strange rock and roll beast it is, which dwells in a musical landscape perfectly balanced between past and present, southern and northern Europe, New Wave punk and more luminous sounds reminiscent of late 80’s U2.
This brew, which may taste somewhat anachronistic on paper, is concocted with such straightforward love for melody and sincere emotion to result sweet, sparkling and utterly exhilarating.
The band is “nokeys”. They come from Italy and are Rico (vocals), Luca (guitar), Gatto (bass) and Bonzo (drums). Their producer is Swedish born Stefan Boman of “Kent” fame. Together they have recorded ten songs that are short, catchy and powerful. From opener “Rock’n’roll Pistolero”, a cocky blues rock played with a boldness that will make you shiver, sung half in Italian and half in English, it is clear that these guys are aiming high. It takes guts to sink your roots in groups like Joy Division, Depeche Mode, The Cure, U2 and find your way to a sound that is both intimate and crowd pleasing.
The single “Eyes of Riot” alternates battering lyrics and rhythm section with a chorus that opens up sky high and crystal clear. Uplifting: an instant classic. The same could be said of companion piece “Pretty Girls”, whereas “Dolore dolcissimo”, the only song with all Italian lyrics, finds comfort in the warm tongue of the peninsula, so rarely associated to this genre.
The second half of the record is more contemplative: lonely guitars and synth find their way through the wall of sound revealing deeper, almost sensuous emotions, ripe for Rico’s voice at its warmest.
At 39 minutes, “The Regency” feels just perfect: the sound is cohesive all the way through, the writing is tense and never loses focus. The mix of languages is most welcome and refreshing in a time when borders have lost their cultural meaning.
Don’t fight the Pistolero, it’s useless, you will whistle and mumble it to yourself for a long time anyway.

Adamo Dagradi
- A. Dagradi, free lance critic and journalist


"THE REGENCY - the ship magazine"

I nokeys (volutamente in minuscolo), band new wave/post punk ci regalano con questo ultimo lavoro, The Regency, delle sonorità molto cupe e parecchio “accoglienti”, sfiorando il sound dei primi U2 e passando molto più decisamente per quello dei Depeche Mode. Grazie all’intelligenza melodica dei musicisti riescono a spaziare da pezzi dal ritmo incalzante come Eyes of riot, a melodie molto lente, tetre e toccanti, come Slow. Ogni membro della band ricopre una parte fondamentale: spesso sarà il suono malinconico della chitarra a colpirci, altre volte gli originali riff di basso ottimamente sincronizzati con la batteria, per non parlare dell’ottima esecuzione vocale di Rico, della quale tornerò a parlare tra poco. L’album comprende dieci tracce soltanto due in italiano,anche se alcune frasi nella nostra lingua, anche se in minima quantità, vanno a volte a condire anche i pezzi in inglese. Le canzoni dell’album seguono un filo conduttore ben preciso e scorrono una dopo l’altra toccando nell’ascoltatore svariate ed opposte sfaccettature emozionali. Molto importante, e a mio avviso fortemente voluta, l’atmosfera “grigia” all’interno di ogni pezzo. Il perfetto amalgamarsi degli strumenti con l’ipnotizzante e quasi mai scontata voce di Rico, riesce a farci entrare per tutta la durata del disco quasi in una dimensione alternativa, dove il sound “scuro” dei nokeys ci lascia in bilico tra gioia e tristezza, come in un limbo, dal quale però non vorremmo mai uscire.
80/100
www.myspace.com/n0k3ys
Daniel Riggione

http://www.theshipmagazine.com/nokeys--the-regency.htm - the ship magazine


"THE REGENCY - meltin' pot"

30.03.2009 - Edoardo Iervolino

I nokeys (tutto minuscolo, mi raccomando) sono una band italiana di Parma attivi già da tempo sulle scene europee (particolarmente a Stoccolma) con un pop rock di tutto rispetto. Tra i Depeche Mode di “Little 15” e di “Personal Jesus” e gli Smiths, il loro sound si estrinseca facile nei nostri canali uditivi, sale su nel cervello con delicatezza, senza invadenza, senza nessuno strappo. Tutto scivola, lubrificato, nei nostri pensieri che si fanno improvvisamente bianco-neri, i colori della scena new wave. Non poco per un gruppo italiano, ancor di più se si parla di un’attitudine sonora quasi completamente assente dalle Alpi in giù. Se dobbiamo fare un paragone azzardato, cosa che sapete perfettamente gradiamo fare, li accosteremmo ai Baustelle, band ormai sulla cresta dell’onda. Cresta che, forse, meriterebbero anche i nokeys (sempre tutto minuscolo, mi raccomando): stupisce l’incredibile somiglianza del timbro vocale di Rico a quello di Dave Gahan dei Depeche Mode, così come certe ambientazioni nel limbo dell’elettronica convertitasi al pop più oscuro.
Giocano con i suoni Rico e compagni: Gatto al basso è il motore graffiante e profondo di una musica datata ma che non diverrà mai aceto. Esempio massimo è la deviazione post-punk di “Eyes of a Riot”, truce nel suo ritmatissimo incedere. Canzoni come “Slow”, una lenta ballad omicida, e come “Rock ‘n Roll Pistolero”, canzone rubata ai Litfiba di qualche annetto fa, le vorremmo sentire in qualsiasi produzione di pop elettronico. Acido il lavoro di Luca alla chitarra, così come senza sbavature o eccessi, e non è poco, è il contributo di Bonzo (nomignolo piuttosto altisonante ed evocativo) alla batteria.

Se ci aveste detto che questo album era il nuovo dei Depeche Mode ci avreste fregato per più di qualche istante. Poi, come in tutte le cose, si arriva alla verità delle cose: leggiamo il nome sulla splendida cover e cadiamo giù dalle nnuvole. Avessimo letto “Sounds of the Universe” avremmo pensato che Martin Gore ci aveva inviato del materiale in anteprima, così, per sbaglio.

Tutto vero: questo è un bell’album. “Ma il genere oramai è morto e sepolto!” direte voi. Noi non rispondiamo: mettiamo solo su questo disco che, pur non essendo niente di particolarmente originale, è ben elaborato in tutte le componenti essenziali. C’è il groove, ci sono le ambientazioni e soprattutto sentiamo un fervore comunicativo non molto comune. Se con il prossimo lavoro riusciranno a distaccarsi maggiormente dalle matrici storiche dei loro beniamini musicali più importanti, avremo tra le mani un disco da pollice in su. E siamo sicuri che hanno le carte in regola per farlo. Nel frattempo ci risentiamo nuovamente il loro “The Regency”.

http://www.meltinpotonweb.com/index.php?section=articoli&category=36&id=3475/musica/la-dolce-vita-(italiana)/Recensione-:-nokeys---The-Regency
- meltin' pot magazine


"THE REGENCY - asapfanzine"

http://www.asapfanzine.it/varie.htm

Nokeys – The regency ***
Giovanna Oceania
Devo complimentarmi con i Nokeys (loro vorrebbero che il nome fosse scritto in minuscolo, ndr) perché non capita così spesso un disco con un packcaging così semplice ed elegante, semplice come la scheda di presentazione che ci mandano che descrive splendidamente cosa andremo ad ascoltare nel disco (senza quella miriade di informazioni inutili che la band tendono a raccontare, vedi ho suonato prima di questo e di quello… come se suonare prima di qualcuno rappresentasse un biglietto da visita significativo nella scena musicale odierna dove prima dei Cure ci fanno suonare pure Bugo – mi scuso per la divagazione -). I Nookies sono una band new wave con influenze che si avvicinano molto a Depeche Mode, Joy Division, Smiths e compagnia… The regency è un disco di dieci canzoni, otto delle quali in inglese, prodotto dallo svedese Stefan Boman che ha mixato e masterizzato il cd a Stoccolma. I brani in italiano appaiono nettamente inferiori rispetto a quelli in inglese, addirittura l’open track Rock’n’roll pistolero è talmente deludente che rischia di compromettere l’ascolto di un disco che invece si rivela assai piacevole e ricco di sorprese positive come The lads, Eyes of riot e Dolore dolcissimo (nonostante il testo non esaltante). Probabilmente dal vivo la band riesce ad esprimere sonorità che su disco sembrano in un certo qual modo imbrigliate, ma che non deluderanno gli amanti della new-wave con un pizzico di salsa italiana.
- asap fanzine


"THE REGENCY - ondalternativa"

http://www.ondalternativa.it/modules.php?name=Reviews&rop=showcontent&id=3232

”Dopo aver capito che la scena underground non esiste o che, perlomeno, non ci vuole, abbiamo deciso di diventare una band ON the ground. Con i piedi per terra.”
Ecco come si presentano i nokeys sul loro myspace. E dopo aver visionato il loro impressionante curriculum mi rendo conto del perché della loro volontà di rimanere con i piedi ben piantati per terra.

Background ricchissimo. Chilometri e chilometri macinati in giro per l’Italia, su palchi importanti con compagni di avventura importanti.
E poi che altro. Singoli, promo, ep ed ora un nuovo album, The Regency, prodotto in Svezia da Stefan Boman (già produttore di Kent e Hellacopters), mixato e masterizzato a Stoccolma tra dicembre '08 e gennaio '09.
Ci presentano 10 brani (8 in inglese) dalla chiara impronta rock/new wave. Ascoltandoli è facile chiudere gli occhi e ritrovarsi alle origini. E allora non si può far altro che pensare a gruppi come i Depeche Mode e Joy Division, ai primi U2 e agli Smiths.
Ballate suadenti ed ipnotiche alternano pezzi più ritmati e orecchiabili. Una buona armonia tra sezione ritmica, chitarra e una voce capace di accarezzarti le orecchie si amalgamano bene all’interno dei brani. Personalmente ho davvero apprezzato in tutto il lavoro le sempre presenti e armoniose linee di basso un po’ retrò.
Assolutamente più godibili i pezzi in lingua inglese. Fra tutti le melodie di “Underwater” e “Morning” mi riecheggiano ancora in testa.

Nel complesso un lavoro davvero ben riuscito e curato nei minimi particolari. Mi auguro quindi di vederli davvero presto in giro per constatate che tipo di impatto possono avere dal vivo e se sapranno riprodurre le atmosfere rarefatte che avvolgono tutto l’album.



Aggiunto: 30-03-2009
Recensore: Teresa Pellegrino
Voto: ****
Link Correlati: www.myspace.com/n0k3ys
- ondalternativa


Discography

2009: The regency (album)
Publishing: Sara Ferrari Edizioni Musicali
Distr: Audioglobe (Wonderland Records for Sweden)
web distribution (Believe)

Photos

Bio

nokeys is a new wave/post punk band (their references scope from Depeche Mode and Joy Division to early U2 and the Smiths among others).
nokeys have a past, but they’re not very interested in it. They’re interested in their present.

Their first album “The Regency”, produced by Swedish producer Stefan Boman (Kent, Hellacopters, Backyard Babies and many other Nordic acts) put the band on the map, with its original blend of languages, new wave and dark atmospheres and intense energy.

After releasing "The regency" in November 2009 in Italy (SFEM /Audioglobe) and Sweden (SFEM/Wonderland), nokeys have collected lots of airplay, reviews, played at Italian independent festival MI AMI, done two mini tours in Scandinavia, performed for the kick.off event of Siesta! Festivalen 2010, filmed two videoclips in Sweden and performed in front of many different audiences, always receiving enthusiastic feedback.

A showcase in Berlin at Popkomm 2010 was their last stop before starting to work on new material.
nokeys are currently in studio with Stefan Boman between Stockholm and Italy. The first single which will anticipate their second album is expected for the Autumn and will be accompanied by a videoclip written and directed by the team of Solobuio Visual Factory, known for their work for artists such as Spiritual Front, Ordo Rosarius Equilibrio, Ardecore and many others.

nokeys want to keep presenting their music live and they're determined to work hard in order to build up a fan base in any country with their label (SFEM), their promoter Black Pois Promotions and their booking agencies (NAZ promotions in Sweden, 2Pier in Italy).

Check the band out here:
www.nokeys.it
www.youtube.com/nokeysmusic
www.facebook.com/nokeysmusic
www.soundcloud.com/nokeys

Write to:

info@nokeys.it, info@edizionisfem.com

promotion for Italy:
BlackPoisPromotion
antonella@antonellalavini.com

promotion & booking for Sweden:
adnan@nazpromotions.com

booking for Italy:
booking@2pier.it