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Napoli, Campania, Italy | INDIE

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"redroomdreamers "Roosters on the rubbish" review"

l titolo, Roosters On The Rubbish, è un chiaro riferimento ad un’espressione napoletana (gall ngopp a munnezz) che significa “voler fare il protagonista” ; Friend (A Song For Inigo) è un brano per un amico che non c’è più. Inigo Grasso era il bassista dei Growing Ocean, band partenopea della quale facevano parte Dario Bosco (voce e chitarra) e Alessio Sica (batteria) negli anni Novanta. Redroomdreamers è il loro nuovo progetto, e se ora Inigo non c’è più, qui c’è una traccia dedicata a lui; l’ultima: la loro malinconia e sofferenza e felicità e rabbia è lì, in musica, e nient’altro. “La morte, in un certo senso, è un’impostura” frammentata dal suono, dalla mano della consapevolezza che durante l’ascolto ti rimbocca le coperte e ti accarezza i capelli prima di darti la buonanotte. Giunti a questo capoverso, certi redattori avrebbero (con molta probabilità) inserito un’analisi Passepartout su un certo approccio espressionistico di fare musica che, a volte, è anche capace di produrre quel genere di canzone che ti entra in testa senza chiedere permesso; oppure una colta considerazione sull’eredità lasciata dalla Seattle anni Novanta, e/o sull’influenza trascendentale di gente come Bill Callahan, Mark Kozelek, Built To Spill, Beck, American Music Club, Dinosaur Jr., Belle and Sebastian, Grant Lee Buffalo. Niente in contrario, ma sono convinto che questo disco abbia una sua autenticità. Qualcosa di vero che mi spinge a selezionare e cancellare ogni puerile descrizione sonora per ripiegare su una confessione alquanto trascurabile. Un ricordo che si può riassumere in poche parole: due ragazzi, due zaini, e una birra. - È il primo compito in classe di Fisica che sego. - Io sono già al secondo. Silenzio. - Oh comunque secondo me Immortality non è stata scritta per Cobain. - E per chi? - Per quelli come lui. Bye bye, Friend. - VITAMINIC


"Redroomdreamers "Roosters on the rubbish" review"

utto prende il via a Napoli:
nel 2008 Dario Bosco (cantato e chitarre, sia elettriche sia acustiche) e Alessio Sica (batteria,
percussioni e tastiere), archiviato lo scioglimento dei Growing Ocean, decidono di fondare i
Redroomdreamers, raggiunti da Simone De Simone (basso, ma all’occorrenza altri
strumenti). Curioso che dalle ceneri di un’esperienza sia scaturito un disco, composto e
registrato nel giro di un anno, che va adesso a inaugurare un’altra, parallela avventura, quella
dell’etichetta indipendente Happy/Mopy Records. Masterizzato in terra americana, “Roosters
On The Rubbish” è votato a un’indie-rock in inglese che non sfigurerebbe al fianco di
parecchie proposte internazionali: perché ben realizzato, perché impreziosito dall’utilizzo
funzionale di loop o archi, perché in bilico fra episodi maggiormente emozionali (“Off Star”,
“Psychotheraphy” o “Bye Bye”) e scatti di impeto (“Souvenir” o l’estesa, ondivaga “Candy
Girl”). Nelle note informative si leggono i nomi di Smog, Beck e American Music Club, ma
vengono facilmente in mente persino Ryan Adams o Pearl Jam. Ovvio che sia pressoché
impossibile raggiungere i livelli di certi, blasonati punti di riferimento, anche perché l’originalità
diventa una chimera, ma la band
campana, allargata a quartetto con l’ingresso di un secondo chitarrista, riesce nella missione
di non sfigurare mai, tanto nell’impianto strettamente compositivo quanto in una curata,
matura resa formale. È lecito, dunque, continuare a coltivare i propri, piccoli sogni. - Il Mucchio


"Redroomdreamers "Roosters on the rubbish" review"

Bedroomdreamers forse sarebbe stato nome più azzeccato e non in senso dispregiativo. Perché un po' bedroom rock, quando più o meno popular, è. Riflessivo, contemplativo ma in fondo piacevole, semplice e leggero. Dedito indiscutibilmente al sogno ma non all'eccesso, né alla sregolatezza e mai all'incubo. Vero, American Music Club per assonanza tornano ma Redroomdreamers non ha nulla a che fare con la sofferta necessità espressiva di Mark Eizel. In questo senso leggero, piacevole, semplice. Il quartetto partenopeo, peraltro, non sembra per nulla preoccupato dai paragoni ma serenamente intento a fare la propria musica con estrema naturalezza e, in fondo, col sorriso sulle labbra. Sinceri e spontanei, pur non essendo tendenzialmente rumorosi, regalano 12 quadri
delicati, dietro i quali si nasconde solo la propria esperienza. 12 canzoni che riempiono di
suono la stanza ma i cui riff, nervi e distorsioni sembrano provenire da lontano, quasi ci
fosse la sordina. Ascoltare per credere. - Rumore


"Redroomdreamers "Roosters on the rubbish" review"

Odio quando le pubblicità si inventano gli aggettivi. Ancora peggio quando mi faccio la doccia e leggo di miracolose micro cere di frutta. Orrore quando, alla faccia della morbistenza, mi rendo conto di farlo a mia volta magari perchè l'aggettivo inciampa nei
denti o perchè i neuroni si sono incrociati male. Di preciso non so dove volessi andare a
parare. Era solo per dire che mi sopporto appena quando dico le mie cazzate. Sta di fatto
che per questo disco mi verrebbe voglia di fondere tutti gli aggettivi superlativi che
conosco. I Redroomdreamers sono una fantastica sorpresa. Subito ti chiedi da dove son
sbucati sti qui e poi ti sparano The dog, About your dream... Una serie di canzoni
fogloranti che non hanno niente di primodisco, che denotano già una certa maturità di
musica ascoltata e suonata. Questo è Roosters on the rubbish. Da ascoltare all'infinito - THE BREAKFAST JUMPERS


"Redroomdreamers "Roosters on the rubbish" review"

Il titolo del disco d’esordio dei Redroomdreamers altro non è che la traduzione letterale di “Fare i galli sulla monnezza”, espressione tipica napoletana che sta ad indicare qualcosa del tipo “assumere un atteggiamento di presunta superiorità in un contesto di mediocrità”. Ora: di monnezza, in senso letterale, la città da cui il modo di dire e la band in questione provengono, è sommersa fino al collo. Se poi i ragazzi volessero ironizzare, con questo titolo, sulla situazione musicale in città, c’è da chiederlo a loro. Ma francamente, lo trovo irrilevante. Andiamo avanti.
Il titolo, va detto subito, è l’unica cosa vagamente partenopea che troverete in questo disco. Le
coordinate musicali della band (composta da ex membri dei Growing Ocean, piccola ma brillante realtà
indie-pendente napoletana attiva negli anni ’90) guardano principalmente oltre- oceano, prendendo in
prestito l’estetica di band come Grant Lee Buffalo, Swell, Built To Spill, Eels, Meat Puppets, Smog.
Indie-rock “vecchia maniera”, per intenderci. Delicatezza folk alternata ad esplosioni soniche, melodie
malinconiche, spesso incredibilmente “catchy” e riuscite (il singolo “The Dog” è semplicemente una
bellissima canzone), un songwriting maturo: sono questi gli elementi di un disco di ottimo livello (anche
se forse ci sono 3-4 brani “di troppo”), che ci mostra una band con enormi margini di miglioramento,
ma che già da subito si può considerare una splendida realtà, da seguire con attenzione. - Freak Out


"Redroomdreamers "Roosters on the rubbish" interview"

La band partenopea esce col disco "Roosters on the Rubbish" scritto in inglese e ha le carte in regola per dimostrare che la nostra musica può conquistare i mercati stranieri. Alla faccia degli scettici Un titolo tristemente profetico. ma che strappa anche una risata: Roosters on the Rubbish, il titolo dell'album dei Redroomdreamers significa, tradotto, appollaiati sulla spazzatura. Bene: la band, a discapito del nome beat è di Napoli. Dove tra discariche e immondizia l'emergenza è continua. meno male che c'è chi la mette in musica. E che musica. Ora non facciamo come al solito che lasciamo che sia l'estero che si accorga di noi anche perché a Barcellona a suonare probabilmente ci andranno. Ma intanto c'è questo disco da promuovere, da raccontare e si comincia il 19 novembre 2010 proprio dalla loro città. Riuscirà la magia di tramutare la spazzatura in musica? Dario, Simone, Alessio e Michele, la band ci crede. E ci scherza: "Il titolo richiama una espressione dialettale del nostro vernacolo, sta per non prendersi troppo sul serio. Quando l'abbiamo pensato non immaginavamo che sarebbe diventato cronaca. La città non sta attraversando uno dei suoi momenti migliori". Ma parliamo di musica. I Redroomdreamers sono partiti da 16 brani per chiudere a 12. La lavorazione è stata meticolosa, hanno trascorso circa sei mesi nello studio del loro produttore Bruno Fiengo. E si sente che nulòla è stato lasciato al caso: il suono, gli arrangiamenti, i testi (in inglese) sono assemblati chirugicamente: "Ci viene naturale scrivere in inglese, siamo nell'era del digitale ed è miope chiudersi all'Europa. Noi, in Italia, ascoltiamo gruppi norvegesi, svedesi...e fuori confine non si riesce a piazzare una nostra band. Nella formula c'è qualcosa che non ci torna".
Ascoltarli dal vivo è altra storia. Sono più rock e più asciutti. Loro si dicono "più psichedelici" ma siccome resta un filone romantico si va anche verso una session più acustica con il violino. La diffusione della loro arte passa molto per la rete: "Internet è importantissima per veicolare la nostra musica e per farci conoscere all'estero. Infatti aggiorniamo di frequente il myspace e facebook". E ricordatevi, dunque, se sentite una musica con un afflato speciale, che non è “Rubbish”, ma è la voglia di portare Partenope in giro per il mondo. - SkyTv


"Redroomdreamers "Roosters on the rubbish" review"

Galli sulla monnezza. Intitolereste mai un album rock così? I Redroomdreamers non ci hanno pensato due volte. Reso più british il motto partenopeo è uscito «Roosters on the rubbish», il corrispettivo inglese del pollo ruspante di cui sopra. Una band composta da quattro musicisti napoletani, tutti over 30 meno uno (il bassista), che in due anni di sudore e pizze fredde in sala prove hanno racimolato le energie giuste per comporre l’album e, insieme, l’etichetta che supporta questo e altri futuri progetti, la Happy/Mopy Records.
Il mondo sonoro dei «dreamers», cantato in inglese, pesca nei tumulti e nel riflusso cupo degli
anni ’90, andrebbe classificato genericamente indie-rock, anche se nella fattura di «Roosters» non c’è
traccia di bassa fedeltà: nulla sembra lasciato al caso, vista, anzi ascoltata la nettezza della registrazione
(il produttore è Bruno Fiengo). I riferimenti? Artisti americani della scena indipendente (Karate,
Dinosaur jr, la scena di Seattle ’90) e poi i numi tutelari Simon&Garfunkel, Pearl Jam, Neil Young.
Atmosfere un po’ plumbee s’è detto, anche se il primo singolo «The dog» spiazza: è una solare e
radiofonica ballata british pop. I sognatori della stanza rossa sono Alessio Sica (batteria), Simone de
Simone (basso), Dario Bosco (voce e chitarra) e Michele de Finis (seconda chitarra). Il frontman Bosco
nella vita è avvocato penalista e, si narra, ottimo cuoco. Quando accende il microfono dimentica toga,
pm e patteggiamenti e macina canzoni che parlanodel vissuto suo e dei compagni di cordata, senza
sbrodolare nell’intimismo. Molti pezzi sono nati in cameretta, la redroom del loro nome, in
una casa del centro storico di Napoli. Il primo veicolo di promozione è la rete. Brani come «Candy Girl»
e «Under control» girano sulla popolare webradio Lastfm.it e altre stazioni inglesi online. «Il web ha
affossato le major discografiche, dando però un’altra chance alla musica indipendente — dice il cantante
—, non si vendono più dischi ma si suona molto dal vivo e tramite internet il messaggio passa veloce e in
tutto il mondo». C’è un però. «Al contrario di altri paesi europei— spiega— le occasioni per suonare live
a Napoli sono pochissime, e così in Italia. In tal modo quanto di buono ha portato la rivoluzione
telematica nella musica rischia di vanificarsi». Una data in città però è sicura: potrete ascoltarli al Duel
Beat di Agnano il 19 novembre nell’ambito del cartellone curato da Freak Out. Chiudiamo con Inigo,
musicista napoletano scomparso alcuni anni fa. La tracklist dei Redroom si chiude con «Friend», a lui
dedicata da quattro sognatori rock. - Corriere


"MAGMUSIC"

“Il resoconto di un pezzo di vita: felicità, disperazione, rabbia, amore”. Così dice il comunicato stampa di “Rooster on the Rubbish”, lavoro d’esordio dei Redroomdreamers. Sembra essere un pezzo di vita importante quello che si vuole richiamare: prima l’avventura nei Growing Ocean, poi la triste scomparsa del loro compagno di viaggio Inigo Grasso. Sollevati dai forti sentimenti scaturiti dagli avvenimenti sopra descritti, Dario e Alessio, rispettivamente voce/chitarra e batteria, decidono di mettere in moto una nuova macchina che sembra avere tutte le carte in regola per lasciare il segno.
Dopo l’arrivo di Simone e Stefano, uno al basso e l’altro alla seconda chitarra, il viaggio non può che avere inizio fino al 15 ottobre, data d’uscita dell’album ed effettivo inizio di una nuova avventura. 12 belle canzoni, spesso nel senso più puro del termine, a sostegno di un indie-rock che mette i piedi negli ormai lontani ’90. I riferimenti sono molteplici: dagli American Music Club ad alcuni Pearl Jam, da Beck a Smog. L’accoppiata iniziale, Off Star e New Year, dà subito una forte spinta tra distorsioni e commozione. Sorprende, successivamente, The Dog: una spruzzata d’indie-pop primaverile, qualcosa a metà tra Pavement e Belle & Sebastian. Melodie accese, ma nello stesso tempo da ascoltare con gli occhi chiusi, vanno a braccetto con ritmi decisi ma mai troppo tesi; ascoltate Souvenir e Psychoterapy e mi darete ragione. Ben fatte anche le due ballate Bye Bye ed anche la conclusiva Friend (a son for Inigo).
Un album dai toni urgenti, spesso molto espressivo e persuasivo, anche se c’è da ammettere che le atmosfere di tanto in tanto diventano troppo meditanti rischiando di far annoiare l’ascoltatore. Tralasciando questo piccolo neo, “Rooster on the Rubbish” è un esordio con i fiocchi per una band che con un tocco di convinzione in più potrà diventare tra le maggiormente accreditate in Italia. - MAGMUSIC


"Blow UP N° 150 NOVEMBRE 2010"

Debutto per la nuova etichetta Happy/Mopy ed esordio pure per i napoletani Redroomdreamers, epigono di una gloriosa scuola americana anni Novanta, quando “indie” significava, tra le altre cose, anche “senza fronzoli” per attirare un pubblico altrimenti non interessato. Canzoni prima di tutto quindi, tra rilasci e tensioni a seguire una linea che dai Grant Lee Buffalo (Under Control e Candy Girl) porta ad urbanizzarsi in zona Pavement (The dog) in un momento di appela scemato per la concretezza, in altre situazioni predomina l’autore (Suitcase in scia Kozelek e Friend dai caratteri Smog ma con coda psichedelica), sostenendo comunque un coinvolgimento emotivo sempre costante. Bravi. - Blow UP


"ROCKERILLA N° 362 OTTOBRE 2010"

I sognatori vivono in una loro dimensione diversa dal presente e anche questi quattro indie rocker partenopei, al loro debutto discografico assoluto ne offrono palese conferma. E’ in effetti un suono “sfasato” di almeno una ventina di anni quello che mettono in mostra nella dozzina di tracce di “Roosters on the rubbish”, un succinto catalogo di melodie disturbate ed oniriche sfogliano il quale non riesce difficile riconoscere il retaggio di ascolti “illuminati” (da Syd Barrett e David Crosby fino alle pagine meno concitate di Pixies e Smashing Pumpink) e apprezzare in particolare la vocalità pacata ma tutt’altro che dimessa e opaca di Dario Bosco. L’inizio, insomma, sembra promettere piuttosto bene. - Rockerilla


"redroomdreamers "Roosters on the rubbish" review"

Now apart from Andrea Bocelli, I think it's safe to say that I do not know of any Italian musicians. I know nothing about the music scene out there so you can imagine my pleasant surprise at bumping into this band. Please allow me to introduce you to Redroomdreamers, a new Indie Rock band from Naples (Napoli) in Italy with Dario Woods on guitars & vocals, Alessio Sica on drums & percussions, and Simone De Simone on bass. 'Roosters on the Rubbish' is their debut album, which their record label Happy/Mopy Records have described as...
"12 songs of pure indie, hanging between a little bedroom and the stage. It’s like the report of a life: happiness/despair; love/ hate. This album melts the songwriters of American Music Club, Beck and Smog, in the 90’s urgency. This album is real and passionate, full of picturesque snaps and colored shade" - Happy/Mopy Records


The truth be told, after listening to this album, you'd be hard pressed to dispute their description and as is only right (and as we usually do), I'll show you a few reasons for this...



This first record is titled 'Under Control' and is largely the reason for this feature. This was the track I stumbled upon by the band that made me go searching for their album and I am glad I did because not only is this track amazing, the entire album is very beautifully made. But yes, talking about 'Under Control'... The guitars on this, both the lead and bass completely capture me from the word go while Dario on vocals rides the musical backdrops so well and I'm hooked from start to finish! It's not even until the 3rd or 4th listens that I'm tryna figure out the lyrics because you're kinda so lost in the music the first time around. I love this record.

As it goes, I'm finding it really hard selecting the next song to share with you because of how good I think they all are. I just want to share the entire album with you and just say you know what? PRESS PLAY! I am really enjoying the music on this. The great instrumentation and how all these sounds are gelling perfectly together on the album plus the compelling but complementing vocals, it just really works. Let me know what you think about this next one...



Another downtempo track like the one before, this one is titled 'Psychotherapy' and I could stay listening to this all night plus I think it sounds so perfect for the Autumn... Just the whole vibe the song gives is so right now, it's so Mid-October... It's so Grey Coats with the iPod and the Earphones and it's that song. There's something about music when it's created with live instruments, I don't think there's anything that beats that organic sound to be honest.

I thought I'd leave you with something a bit more uptempo that the previous two records you've listened to. I wonder what you'll make of it...



This one is titled 'New Year' and it has got me bringing out the imaginary drum sticks and getting my inner rock star on especially on the instrumental solos and then at the crescendo of sounds right at the back end of the song. I know I keep harbouring on about the vocals of Dario Woods but it's only because I cannot get enough of it. I love the energy on this record and I hope you do too.

'Roosters on the Rubbish' is out via Happy/Mopy records in a little over a week, on the 29th of October and you can pre-order it from Amazon right now via the link below! I really really think you should... Other stand-out songs you should definitely look out for include 'The Dog', 'Souvenir', 'About Your Dream' & 'Suitcase' and I'm gonna have to stop myself from listing all the songs on this album. I think I wasn't particularly keen on just one song and that's 'Candy Girl' even though it had its moments in its 6 minute duration. I guess what I'm tryna say is that you should check this album out!
- We Plug Good Music


"redroomdreamers "Roosters on the rubbish" review"

Teniamo a battesimo una nuova label napoletana, a nome Happy/Mopy, la cui ragione sociale recita avere “la schizofrenica idea di lanciare progetti discografici che non hanno la vocazione al mainstream, sensibili al rock meno convenzionale e affascinati dai nuovi mondi elettronici”. Qualità che non mancano agli ottimi Redroomdreamers, che il 29 ottobre pubblicheranno “Roosters on the rubbish”.

scatto di Francesco Pascale
Come per la label, anche per la band si tratta di un esordio, all’insegna della gloriosa scuola americana anni Novanta, quando “indie” significava, tra le altre cose, anche “senza i fronzoli” per attirare un pubblico altrimenti non interessato. Questo non significa certo che la cura dei dettagli, la fluidità dei brani e l’appeal intimo che riversano sull’ascoltatore siano lasciati al caso, anzi perseguiti con indomito calore.
Canzoni prima di tutto quindi, tra rilasci e tensioni a seguire una linea che dai Grant Lee Buffalo (Under control, Candy girl) porta a urbanizzarsi in zona Pavement (The dog) in un momento di appeal scemato per la concretezza, in altre situazioni predomina l’autore (Suitcase in scia Kozelek, e Friend, dai caratteri Smog ma con coda psichedelica) sostenendo comunque un coinvolgimento emotivo sempre costante. Bravi. - Italian Embassy


"redroomdreamers "Roosters on the rubbish" review"

Napoli, Oxfordshire
Ecco a voi i Redroomdreamers, nati dalle ceneri dei Growing Ocean, band che un tempo furoreggiava sulla scena indie campana.

"Roosters On The Rubbish" è il loro disco d'esordio. La formula non è diversa da quella del gruppo indie medio nostrano: testi in inglese, e una forma di nostalgia verso gli anni '90. Eppure, i nostri quattro napoletani sembrano fare le cose in grande: i dodici pezzi guardano al brit-rock e, con la coda dell'occhio, anche al grunge, ma hanno sempre degli esiti originali.
La voce di Dario Bosco, nei momenti migliori, è un incrocio in laboratorio delle corde vocali di Beck e quelle di Thom Yorke.

ONE LOUDER

Autore:
Laura Spini
La cosa sorprendente (e un po' spiazzante) è la varietà presente nel disco, che tuttavia non sacrifica la personalità della band. I Redroomdreamers riescono ad essere se stessi affrontando una serie di stili differenti. Insomma: bravi. Il tutto è impreziosito da una delle ballate strappalacrime chitarra acustica/archi meglio riuscite di sempre, "Friend (A Song For Inigo)", dedicata al compianto compagno di band Inigo Grasso: uno dei rari casi in cui non si parla di quegli omaggi più belli nelle intenzioni che nella realizzazione - qui siamo dalle parti di quegli omaggi con la V di viscere e la C di cervello. - LoudVision


"redroomdreamers "Roosters on the rubbish" review"

Abum titles aren’t usually that important but ‘Roosters On The Rubbish’ is one that attracts attention, possibly for the wrong reasons. It’s the debut by Redroomdreamers, an Italian outfit who compare themselves to American Music Club, Beck and Smog.



Although the vocals of Dario Bosco seem to be set permanently to “anguished” and “despairing”, the songs of Redroomdreamers seem to fall in to two distinct camps. The first is rockier, grungier material and the latter is subtle and introspective. Of the former, ‘New Year’ makes a decent fist at Radiohead’s angsty early output whilst ‘About Your Dream’ is angular and edgy. Yet the overcooked and slightly clicheed ‘Candy Girl’ fares less well.

Their quieter moments, though, are closer in spirit and execution to the aforementioned American Music Club. Better still, on the gentle ‘Suitcase’, the melancholic ache of ‘Psychotherapy’ or the jangly ‘Under Control’, they reminded me of the superb indie act Argentine. These songs are rich in emotion and atmosphere and elevate the group from a band with well-trodden influences to a classy alternative rock band.

If Redroomdreamers aimed to sound like an American band from the mid-1990's then they have succeeded in their quest. Certainly, on hearing this record it was impossible to tell they are an Italian outfit. Yet there’s enough evidence here to suggest that greatness is only just around the corner.
- Leonards Lair


"redroomdreamers "Roosters on the rubbish" review"

Dalla neonata indie label napoletana Happy Mopy Records arriva l’esordio discografico dei Redroomdreamers, intitolatoRoosters On The Rubbish. Una partenza convincente per entrambe le parti chiamate in causa, vista la qualità complessiva del lavoro.

Ottimo packaging, interessante artwork e udite udite, alta qualità musicale. Il primo album nel catalogo Happy Mopy Records non può che essere considerato di buon auspicio per il futuro della musica indie campana, un po’ silente in questi ultimi anni.

A ben vedere i Redroomdreamers presentano dodici canzoni che risentono molto dell’influenza anglosassone, non soltanto riconducibile alla scelta della lingua. Il loro pop rock molto evocativo e diretto rimanda infatti a band di spessore come Mogwai, Eels e sconfina talvolta in ambientazioni più orecchiabili, in stile Coldplay per intenderci.

Il power trio napoletano resta tuttavia legato al rock e alla melodia di casa nostra, quella fatta con tutti i crismi del caso, come ci hanno insegnato in questi anni gli Afterhours e i Marlene Kuntz. Per capire meglio questo intenso connubio di emozioni, chitarre distorte e sbalzi melodici basta ascoltare la traccia uno Off star e la successiva New year, ottime apripiste di questo lavoro registrato nell’Hovel Studio.

La voce di Dario (anche chitarrista) richiama a tratti la profondità e lo spessore di Eddie Vedder (Under control, Candy girl), mentre in alcuni brani (the dog) sembra più chiara l’influenza esercitata da Beck. Bella e malinconica la semi ballata Psychoterapy canzone dal ritornello davvero convincente. Così come la pregevole Bye Bye, forse un po’ derivativa ma sicuramente piena di phatos e di sfumature che alla lunga la rendono tra gli episodi più interessanti dell’intero lavoro. Prima della conclusiva Friend, dedicata all’amico Inigo Grasso, arriva un’altra piccola perla, questa volta vicina alle sonorità dei Dinosaur Jr, The desert, epica cavalcata in grado di rappresentare molto bene il titolo.

Tirando le somme Roosters On The Rubbish poggia su solide e interessanti idee melodiche, è familiare ed originale al tempo stesso, si riconcilia con “le origini” ma in modo decisamente propositivo. Sono contento quando mi si da la possibilità di recensire prodotti così interessanti, l’indie italiano ne aveva assoluto bisogno. - Beatbopalula


"Redroomdreamers "Roosters on the rubbish" review"

La band italiana Redroomdreamers amplifica ed urla tutto l'amore per un certo indie rock statunitense (targato anni novanta) con un eccellente disco d'esordio. "Roosters On The Rubbish" profuma di chitarre malate tanto vicine agli American Music Club. Questo cd scivola via nel vento, lasciando dietro di se una delicata bellezza primaverile. Nulla viene lasciato al caso, la produzione è piena e corposa proprio come "The Dog" e la bellissima "About Your Dream"; con quella batteria che segue chitarra e basso in un circuito duro e pericoloso. In definitiva un cd "da sentire" con la massima attenzione ed amorevole intensità. - Indie music blog


"Redroomdreamers "Roosters on the rubbish" review"

Nato dalle ceneri dei Growing Ocean, storica indie band partenopea degli anni ’90, il progetto Redroomdreamers prosegue un discorso che era stato interrotto alcuni anni fa a causa della prematura scomparsa del caro amico e compagno Inigo Grasso a cui è dedicata tra l’altro la struggente traccia finale Friend. Roosters on the rubbish apre il catalogo della la neonata label Happy/Mopy Records segnalata recentemente nelle nostre pagine. L’album si apre in maniera esplosiva con i primi due brani caratterizzati da un’anima indie rock pura, in cui predomina la forma song, sbarazzina, carica di energia ritmica e sonora. Andando avanti si ha però uno smorzamento dei toni. La parte successiva infatti risulta fortemente intimistica e si estende su suggestive ballads apprezzabili in toto per l'evocatività e suono cristallino che sprigionano. Molto piacevole, infatti, è l’utilizzo della tromba in The Dog e della sezione di violino in Bye Bye. Soprattutto in quest'ultima poichè in grado di trasmettere un'enorme empatia musicale all’ascoltatore. I brani sono sospesi, insomma, tra un background di malinconia e tentativo di far emergere dal proprio intimo uno spirito vibrante e vivo come molto bene si delinea in Candy Girl. Sicuramente l’ascoltatore può riscontrare in questo lavoro lo spirito musicale che caratterizzava il compianto Jeff Buckley in Grace, soprattutto nello stile del canto di Dario Bosco, avvolgente e sempre equilibrato e che si presta molto bene al cantato inglese. Ma possiamo trovare anche altri punti fissi in termini di sonorità come quella dei Radiohead (Suitcase) oppure i Karate di Geoff Farina (Psychoterapy). E’ in sintesi un album sanguigno, ricco dal punto di vista della melodia e genuino nell’anima sonora. Senza dubbio questo gruppo saprà farsi apprezzare a livello internazionale. - ARTISTSANDBANDS


"Redroomdreamers "Roosters on the rubbish""

Roosters on the Rubbish’ is the debut release for this Indie rock band from Italy on Happy/Mopy Records. The 12 songs that make up the release run the gambit from ballad to rocking Indie tunes. Lyrically the songs deal with life issues and emotions like, happiness, despair, love, and hate.

The songs also feature musical landscapes painted by the many different life related noises and rich string instrumentation that’s found on a lot of the songs.

If you’re in the mood for some more upbeat music then give the tracks, “Off Star”, “New Year”, and “The Desert” a try. If you’re in more of a mellow mood try listening to, “Suitcase”, “Bye Bye”, and “Friend (Song for Inigo).”

The ‘most interesting’ track has to be “Candy Girl”, that starts out with an a capella vocal part that is quickly joined by echoing electric guitar and synth parts.

While I think that some things might have been lost in language translation with ‘Roosters on the Rubbish’ the band Redroomdreamers prove that they have musical talent. - C.W.'s Music Blog indie riview


"Redroomdreamers "Roosters on the rubbish""

Anni spesi a fare indie come Growing Ocean, apprezzato trio attivo nel napoletano lungo i perigliosi Novanta, quindi i colpi delle "alterne vicende" che prima spensero il progetto e poi, ben più tragicamente, la vita del bassista Inigo Grasso. Correva il 2008. Fu allora che Alessio e Dario, batterista il primo e chitarrista-cantante il secondo, decisero di dare vita ai Redroomdreamers, trovando nel polistrumentista Simone una versatile terza gamba. L'attualità ci offre il primo disco firmato dalla nuova entità, nel quale l'avventatezza tipica degli esordi s'impasta alla densità dell'esperienza.
Soprattutto la prima parte di questo Roosters On The Rubbish testimonia una forza notevole, sintonizzata da qualche parte tra il cantautorato alternativo degli American Music Club ed il post grunge dei Pearl Jam altezza Yield, permettendosi altresì di mischiare fragranze Beck e Belle And Sebastian (nella sorprendente The Dog). Nel teorico lato B le trame si fanno più pensose perdendoci in immediatezza, però non smetti di avvertire un senso di necessità ed il calore disteso di chi non ha nulla da dimostrare. La voce di Dario, in bilico tra l'arguta limpidezza d'un Al Stewart e l'intensità bluesy di Ben Ottewell, accompagna le melodie al loro più vivido compimento. Un inizio davvero niente male per la neonata etichetta Happy/Mopy - SentireAscoltare


"Roosters on the rubbish review from Ride the tempo"

Redroomdreamers is a new indie rock band all the way from Naples, Italy. Roosters on the Rubbish will be their first album to be released on October 29, 2010 on Happy/Mopy Records. The band describes the album as a “report on life” covering topics such as happiness and despair; love and hate.

Tracklist
1. Off Star
2. New Year
3. The Dog
4. Souvenir
5. About Your Dream
6. Suitcase
7. Psychotherapy
8. Under Control
9. Candy Girl
10. Bye Bye
11. The desert
12. Friend (song for Inigo)

The album has a pure indie sound, like it was recorded anywhere out of studio. The album is very picturesque, there’s background sounds mixed into a track that help you imagine you’re in a different environment. For example in Friend (song for Inigo) you hear clanking of cups inside cafe of a busy city. The track then some how melts into a beautiful string solo reflecting the beautiful vocal part. The beautiful string playing is found throughout the album on other tracks such as Bye, Bye, Bye.

Roosters on the Rubbish hits it off with Off Star a faster based track with some lo-fi vocals in which you hear a bit of Italian flare. The song keeps driving til the end and the track is the perfect taste of the alternative/indie sound that the rest of the album has to offer.

Candy Girl starts off a capella with the addition of some background noise I can’t seem to make it out, before it is joined by the electric guitar and synth. The song is almost sweet, but then he breaks into a loud yell of “your sex is like a drug”. The musical transition from one idea to the next is pretty much flawless.

Roosters on Rubbish contains a diverse collection of hits and wonderful imagination. Whether you are looking for something for easy-listening the track Pyschotherapy or something a little more exciting like New Year there’s something for everyone on the album. - Ride the Tempo


"Roosters on the rubbish Review from Indiriviera"

Se il buongiorno si vede dal mattino, il risveglio della Happy Mopy Records, neonata indie label napoletana, ha il volto di Sally che si sveglia beata nel letto di Henry, il mattino seguente alla notte in cui hanno smesso di essere amici per sempre.
Mi rendo conto che le mie citazioni scendono sempre più in basso e che questa è pure trash, ma non rende bene l’idea?!?

Roosters On The Rubbish è l’esordio dei Redroomdreamers, nonchè il primo album nel catalogo Happy Mopy Records, di sicuro sarà un caso di successo (garantito) e mi auguro pure che sia solo il primo di una lunga serie!
La band napoletana è composta da Dario (chitarra e voce) e Alessio (batteria), entrambi negli anni 90 già con i Growing Ocean, assieme all’amico Inigo Grasso. Dopo vicessitudini alterne Dario ed Alessio si ricongiungono (artisticamente, si capisce!) nel 2008 e decidono di fondare i Redroomdreamers.
Al gruppo si aggrega il polistrumentista Simone, che nei Redroomdreamers sta per lo più al basso.

Roosters On The Rubbish è stato registrato nell’Hovel Studio di Bruno Fiengo, che poi è anche il loro produttore. Tutto suona a metà fra cameretta, luogo dell’innocenza indie per definizione, e palco. Roosters On The Rubbish è indie rock della più pregevole fattura, tutto in inglese, ottima registrazione, i ragazzi hanno fatto decisamente loro la lezione dell’indie americano degli anni 90. American Music Club, Mark Kozelek, Built To Spill, Dinosaur Jr., Karate, Red House Painters… sono solo alcuni nomi che saltano alla mente.

Roosters On The Rubbish poggia su solide e leggiadre idee melodiche, è familiare ed originale al tempo stesso, si riconcilia con “le origini” ma in modo decisamente propositivo. In tutta onestà era un bel pezzo che non mi capitava un disco di indie rock italiano, di questa bellezza.
Assieme a The Record’s e Drink To Me una delle più belle sorprese del 2010. - Indiriviera


"Redroomdreamers "Roosters on the rubbish""

I like that after the season they’re melted. I like what that could mean. I like that there’s some Smog and a bit more Dinosaur Jr hanging between the opening song and the last refrain of Roosters On The Rubbish. I like that the first time I listened to this album I was pushing a 44? longboard down a well-to-do Sydney street on a morning that spring had given over to the city wholeheartedly. I like that it sounded like someone on high had hand-picked the play list for just that activity.

This is how indie music started. Before it was haircuts and the tightest jeans you could starve yourself in to. Before it was veganism, homogenized Casio fills and unabashed genericism, indie music made you feel good. It was just as suited to drinking a gin fizz at 3AM as it was to drinking a beer in the sun. It was lovely. It had a bit of heart.

These guys are that sort of indie. They sound familiar while retaining their originality. They are equal parts atmosphere and melody, pulling all the elements together like twine. They’ve crested the sacred mountain, managing intimacy without drowning in self-indulgence, and they’ve produced something that sounds authentic without giving anything up in the process.

Have a listen if you want a breezy Dinosaur Jr feel to your day.

redroomdreamers are out on Happy/Mopy records, a new Italian indie label that I’m hoping keep putting out shit of this caliber.
- Collapse Board


"Happy/Mopy records presents: redroomdreamers "Roosters on the rubbish""

HAPPY/MOPY records presents:
redroomdreamers
“Roosters on the rubbish”

REDROOMDREAMERS
“Roosters on the rubbish”
OUT
29.10.2010
©&(p) Happy/Mopy records Distribution: Audioglobe Digital: Believe

This is the first album of a new indie rock band.
12 songs of pure indie, hanging between a little bedroom and the stage.
It’s like the report of a life: happiness/despair; love/ hate.
This album melts the songwriters of American Music Club, Beck and Smog, in the 90’s urgency.
This album is real and passionate, full of picturesque snaps and colored shade.

Happy/Mopy records is new indie label Italy based.
We want to work with artists that play music with love, that don’t wink at success at all costs, but desire to produce emo- tions at all costs!
We love every langua- ge, every nation, every planet asnd every human being that has our same attitude.
Happy/Mopy records li- kes rock music in its less conventional form, and we are also fascinated by
electro sounds.
We’ll use our music to give voice to artists full of passion, with an avid wish to play music and
spread art like a vital virus.
Come with us, we are still alive!!!!!!!!!!

Album Preview:
www.myspace.com/redroomdreamers www.facebook.com/pages/redroomdreamers/
If you want write on redroomdreamers or want a copy of album for review please send an e-mail to:
info@happymopyrecords.com
If you want press kit about album and band please send an e-mail to:
info@happymopyrecords.com
Promo and managment: www.unomundo.it promo@unomundo.it - Corriere


Discography

Roosters on the rubbish. Happy/Mopy records

Photos

Bio

Redroomdreamers is a new indie rock band from Naples, Italy, and Roosters on the rubbish is the first Album of the band.

The album will be out 29.10.2010 for Happy/Mopy records – Audioglobe.
Redroomdreamers are:
Dario and Alessio have played together, with your friend and great bass-man Inigo, in one of the cult band of Naples in the 90’s “Growing Ocean”. At the end of the 90’s the band come undone after a lot of shows and an e.p.
In 2008 Dario and Alessio set fire the hot ash that rest in their heart, and born redroomdreamers.
In the band comes Simone at the bass, key and Cello.
In one year write the album and at the end of 2009 come in the “Hovel” studio for the recording.
After 5 months the album is ready, with the production of Bruno Fiengo, the mastering of Rick Fisher at the RFI of Seattle, and the wonderful artistic-digipack of Muhe.
12 songs of pure indie, in English, hanging between a little bedroom and the stage.
The band is come back in town, with the same passion and power of 20 years ago.
Background is the same, Intentions are the same, and Heart is the same.
Stay tuned!