Riserva Moac
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Music

Press


"Nordkurier - Anklamer Zeitung"

Bugewitz (AS). Der
Bühnenaufbau im „Gasthaus
zum Mühlengraben“ musste für
den Auftritt der italienischen
Band „Riserva Moac“ am
Freitagabend erweitert werden,
um die acht Musiker
unterzubringen. Eigens
angereist aus Bojano, einem
Städtchen nordöstlich von
Neapel, verstehen es die
„Furiosen Acht“ vortrefflich, mit
ihrem gnadenlosen „Beat“
Stimmung zu machen. Bereits
zum ersten Stück hielt es die jüngeren Gäste nicht mehr auf ihren Stühlen.
Nach jedem Song wurde ein Kleidungsstück ums andere abgelegt, bis die
meisten nach einer halben Stunde Konzert barfuss und im T-Shirt ihren
Gefühlen freien Lauf ließen.
Die Älteren dagegen hielten sich zunächst noch zurück und betrachteten
munter das bunte Treiben auf Bühne und Tanzfläche, bis sich schließlich
auch einige der älteren Generation mitreißen ließen.
Erst im letztem Jahr hat die Band den Sprung über die Alpen gewagt, und
seither ist Leadsänger Fabrizio Russo begeistert vom deutschen Publikum:
„Hier hat man ein tiefes Gespür für Musik, und man ist offen für jede
Stilrichtung – auch wenn sie vorher nie gehört wurde.“ Der ungewöhnliche
Name „Riserva Moac“ beinhaltet für die Bandmitglieder ein neues
Metropolis, das Schmelztiegel sein soll für alle Rassen, Kulturen und
Gesichter. Man hat sich zusammengefunden, um eine Art „Global Beat
Sound“ zu kreieren, der Stilrichtungen wie Ethno, Jazz, Raggae, Rock, Folk
und Ska vereinen soll. Auch greifen die Musiker gern zu ungewöhnlichen
Instrumenten: Ziehharmonika, Zampogna, Bariton-Saxophon sowie
Ciaramella. - Nordkurier - Anklamer Zeitung


"IL MUCCHIO"

Non capita spessissimo di avere a che fare con artisti molisani, ed è quindi un doppio piacere salutare l'uscita di questo secondo album dei Riserva Moac, a quattro anni di distanza da Bienvenido: " doppio" perchè, questioni geografiche a parte, "la musica dei popoli" costituisce uno dei migliori esempi recenti di contaminazione tra etno-rock e canzone d'autore. Attraverso 13 tracce, tra le quali le riletture riarrangiate di Andare Camminare Lavorare di Piero Ciampi e Romantica di Tony Dallara, l'ensamble di Campobasso, dà sfoggio di buone doti nell'amalgamare con energia, dinamismo e freschezza le sue molteplici radici, con poche cadute di tono sotto il profilo compositivo e il punto di forza della costante interazione fra le voci maschile (Fabrizio Russo) e femminile (Mariangela Pavone, da applausi). - Federico Guglielmi


"ROCKERILLA"

Abbattere le barriere tra i popoli, rendere le diversità punti di unione attraverso la musica, questo si propongono i Riserva Moac, ne ‘La Musica dei Popoli’ Il risultato è un caleidoscopio di suoni e colori, dove le chitarre elettriche si fondono con le zampogne, lo Ska col Folk mediorientale, le fisarmoniche effettate con i suoni metropolitani, l’elettronica con la canzone napoletana e le due voci, maschile e femminile, creando un vero sound globale ed unico. Ogni canzone è un piccolo mondo da esplorare. - Ianira De Ninno


"ROCKIT"

E' un grande banchetto e nel piatto ricco mi ci ficco. Ognuno ha portato del suo, i sapori della sua terra. E lì ci si nutre di cibo e di musica. Così quelli della Riserva Moac sono gli invitati preferiti che animano la serata e contribuiscono enormemente a renderla unica. Ottimo punto di incontro tra contemporaneità e tradizione, portano in tavola con stile esclusivo tutta una corrente etnica in evoluzione. Poco catalogabili in definizioni univoche riescono a convogliare insieme generi lontani in un turbinio continuo di rock, folk. Travolgono come un fiume in piena e sulle sponde lasciano un'allegra voglia danzante. Il merito di questo eterogeneo connubio va anche dato alla presenza di due voci, maschile e femminile, che sull'alternarsi giocano il loro punto di forza.L'atmosfera allegra e conviviale non deve però ingannare, i testi sono profondi e impegnati. Il menù è talmente vario che raramente potranno esserci lamentele. - Eleonora Chiari


"SALTINARIA"

Il collettivo molisano alla sua seconda uscita sfodera un mondo carico di vibrazioni positive che risponde al nome de “La musica dei popoli”. Questi sette ragazzi hanno delle qualità dirompenti capace di convincere sin dal primo ascolto.
“La musica dei popoli” è un disco composto con una freschezza che lascia sbalorditi: questo pezzo di plexiglas trasuda voglia di vivere, di testimoniare e saltare. La materia musicale della Riserva è varia e mai scontata: si passa velocemente dalla classica patchanka a sonorità nettamente rock, per poi rilassarsi con ritmi etno-acustici e poi via virate folk e vagamente jazzate.
Ci sanno davvero fare con gli arrangiamenti questi ragazzi e lo dimostrano in svariati episodi: “La musica dei popoli” è un opener capace di generare un imponente muro di suoni e vibrazioni positive; “Il mio delirio” è un inno liberatorio e arrangiato con una sapienza compositiva matura e invidiabile; “Il riservista” è invece la prova che il collettivo sappia anche scrivere e raccontare fondendo la canzone d’autore con la loro variegata proposta.L’accoppiata della voce maschile e femminile a tratti lascia davvero esterrefatti: non si tratta di voler porre l’accento l’originalità della scelta, ma il risultato finale che abbiamo davanti ai nostri occhi che è semplicemente esaltante.
- Giuseppe Gioia


"DOVE C'é MUSICA"

Segnalati in occasione di Musicultura 2008 come una delle realtà folk migliori italiane. Giudizio confermato anche dopo l’ascolto di “La musica dei popoli“, nuovo album della Riserva Moac. Tredici tracce, che fondono suoni tipici del posto con temi sociali, che fanno dell’album un piccolo gioiello. Il disco è uscito fra l’altro in tutta Europa, a testimonianza di come questo genere di musica abbia numerosi estimatori in giro per il mondo fra l’altro la rivista tedesca “Weltmusik” ha nominato questo lavoro della Riserva Moac “Disco del Mese di Agosto”. Bravissimi davvero... - Emanule Lombardini


"EXTRA MUSIC MAGAZINE"

Secondo disco per gli originalissimi e grintosi Riserva Moac, un album che salta da una canzone all’altra dal descrittivo al culturale, al sociale “favoloso” e immaginario Estremamente personale e etnico nelle sonorità, Armoniche, fisarmoniche violini, ciaramelle, zampogne ovvero quella più etnica, intima, nascosta, sicuramente meno convenzionale ma che crea il giusto scenario ai testi cantautorali di Fabrizio Russo, che lanciano la grintosa energia e la voglia di dire, di urlare di raccontare attraverso le voci (sempre in duetto) dello stesso Russo e di Maya Pavone (straordinaria protagonista in ”Barumbà”). Due cover dell’album che, con originalità vanno a fondersi perfettamente con il sound dei Riserva.
Il tour che li ha visti impegnati in Germania e la simultanea pubblicazione dell’album in tutti i paesi dell’unione Europea non fanno altro che arricchire e ispirare sempre più il bagaglio artistico, musicale e culturale sia attraverso strumenti musicali che segrete tradizioni e intime situazioni, di un gruppo che ha molto da dire, raccontare e soprattutto diffondere nel mondo.
- Bianca De Luca


"LA SCENA"

Un gruppo che a scapito del nome che porta si guarda bene dal rinchiudersi in una riserva per aprirsi invece il più possibile al mondo e soprattutto alle contaminazioni. I brani sono strutturati su motivi e parole orecchiabili, di facile presa, le liriche rappresentano un vero e proprio valore aggiunto e si fanno largo orgogliosamente in questi tempi di spazzatura mediatica, di insofferenza al ragionamento e all’approfondimento. Con due voci, una femminile ed una maschile, il sound sfodera uno spessore internazionale. La Riserva Moac riesce così abilmente a coniugare le radici e le ali (come direbbero i fratelli Severini): Un buon lavoro, nella forma e nella sostanza, impregnato di aria libertaria, accoglienza e tolleranza… - Vittorio Lannutti


"GUFETTO MAGAZINE"

Orchestra e originalità che affonda le proprie radici nella tradizone, così i Riserva Moac tornano con 13 brani in cui ben si amalgamano la canzone popolare e l’elettronica. “La Musica dei Popoli”, la cui title track sembra manifesto sonoro di una formazione a metà tra ripescaggio d’onore alla cultura popolare e sperimentazione electro-rock, tra tripudio strumentale e lirico, Tradizione ed evoluzione sono qui compatibili e perfettamente sposate, in un trionfo creativo di arte e cultura sociale. - Ilaria Rebecchi


"www.ox-fanzine.de"

Die siebenköpfige Ska Band RISERVA MOAC stammt aus Bojano in der mittelitalienischen Provinz Molise. MOAC steht hier für die Einflüsse der Band, die da wären: Molise-Orient-Afrika-Cuba. Als würde das nicht reichen, gibt es dazu noch reichlich (Punk-)Rock, Tango und Folk zu verarbeiten.

Neben dem eindringlichen Gesang der Frontfrau Maya, zusammen oder im Duett mit Fabrizio, kommen sogar mittelalterliche Flöten zum Einsatz und machen so aus „La Musica Del Popoli“ ein unverwechselbares Album.

RISERVA MOAC sind, ähnlich wie NO TE VA GUSTAR aus Uruguay, unglaublich vielseitig und beschränken sich nicht auf einen bestimmten Mix. Neben Songs, die sowohl ins Bein als auch ins Ohr gehen, wie zum Beispiel der Latin-Ska-inspirierte Song „Mi lamento“, sind noch die vier, fünf Songs in der Mitte das Album zu erwähnen.

Hier geht es in mit Flöte, Akkordeon und Violine in eine folkorientierte Richtung, die man getrost als Mittelalter-Ska bezeichnen kann. Ich bin jedenfalls überrascht, wie es RISERVA MOAC geschafft haben, ein so abwechslungsreiches Debütalbum auf den Tisch zaubern. - Kay Werner


Discography

Album:
La Musica dei Popoli (Otr-Universal June 2009)
Bienvenido (Upr-Edel April 2005)

Compliation:
Primo Maggio Tutto l’Anno (compilation 2007)
Laratro (Upr-Edel 2007)
Meiduemilasei (CinicoDiscanto compilation 2006)
Primo Maggio Tutto l’Anno (compilation 2006)
Tribu Italiche (Wmm-Edt) 2006
GE2001 (Manifesto, 2005)
Mantova Musica Festival (Upr-Edel 2005)
Cous Cous Fest (OndaAnomala, 2005)
Primo Maggio Tutto l’Anno (compilation 2005)
Voci per la libertà (Amnesty International) (Self, 2005)
Compilation “Sulla Memoria” (Cni/Materiali Sonori/Materiali Musicali, 2004)
Arezzo Wave (OndaAnomala-Feltrinelli, 2003)
Trimi’s Festival (Coop Adriatica, 2003)

Photos

Bio

Riserva Moac and Global social balkan rock were born in 2003 with the aim to knock down sound border as well as geographical and historical fences. The band’s words and notes are as rock drills against every wall, real or invisible, that survives in world. Moac, infact, is an acronym: Molise Oriente Africa Cuba, a way to say that music is able to create global brotherhood between populations.
Thanks to many concerts, to a great collection of prices and to the tireless presence in many Italian and foreign compilations, now Riserva Moac is one of the most important bands in the Italian musical scene.
Consacrated in Arezzo Wave 2003, Riserva Moac released its first cd Bienvenido (Upr – Edel) on April 2005. 13 tracks between past and present, traditional instruments from Molise and mediterraneal sonorities, folk and rock. Some of the most known songs as Bienvenido en la reserva, Di vedetta sul mondo, Ungaretti came to the most important Italian musical happening: the I° May concert 2006, in a completely crowded San Giovanni square, in Rome. But also the Festival Interceltique de Lorient, in Brittany, the FIMU in Belfort (France), the Biennale de la Mediterranée, a tour in USA…
In autumn 2007 a new riserva song called Il Riservista started to play in the radios and that was the beginning of a new tour and new European experiences as the famous TFF 2008 in Rudolstadt (Germany). In this event the band was one of the most appreciated.
In June 2009 the second album La Musica dei Popoli (OTR – Universal) was released. Sound is more compact and thick, stronger than before and the fusion of styles, instruments and languages is more deep and powerful. Electronics and technology start to displace the folk components, giving life to a global sound, with Balkan and rock influences. By now the band’s European nature consolidates, even with the signature of a contract with the label Galileo – MC and with LaViola, a German booking agency. Every year German shows are frequent: Norimberga, Amburgo, Lipsia, Dresda, Dortmund, Karlsruhe are only some in wich Riserva performed, always leaving a good impression in the audience and in the critics.
On 2012, 1st of May, was released a new song, anticipating a completely renewed summer tour. MayDay MiDai, that’s the title, is the presentation of the new concept of Global social Balkan rock. A new direction, a continental musical breathe and a more extreme contamination. MayDay MiDai is also a videoclip exclusively on You Tube.

Actually, Riserva Moac is in an evident state of creativity and composition. On 2013 will be released the third album of the band, the sound and imagine of a new musical engagement. On May, the album will be anticipated by a new, powerful single song.