Rubick Shiro

Artista cagliaritano classe 1988, Adriano Haring, in arte Rubickshiro si presenta come
un interprete di diverso stampo nel panorama regionale dell’hip hop. Terra unica, anche in campo musicale, la Sardegna ha per la verità sempre trovato espressione in validi rappresentanti nella scena rap/hip hop, che hanno riscontrato apprezzamenti notevoli anche fuori dai confini isolani. Ma a differenza di molte band e artisti nostrani che hanno fatto dell’indipendenza linguistica e culturale la propria bandiera, Rubickshiro si allinea su uno stile più urbano e “europeo”, incentrando il messaggio sul riscatto generazionale nei confronti dell’inquietudine di un’epoca impetuosa e disordinata dalla quale si cerca di sfuggire.

Da un'analisi delle tematiche, trapela quel senso di insoddisfazione verso una società che affronta cambiamenti microscopici e macroscopici a una velocità vorticosa, dove imperversa la paura del futuro e i media la fanno da padroni. L’artista non imbastisce una critica politica diretta, ma si concentra su un’analisi di quello che la società offre, individuando nei giovani uno specchio capace di riflettere conquiste e sconfitte dei propri padri. Non mancano certo anche le sensazioni più personali e le esperienze autobiografiche: il racconto della città, le relazioni interpersonali, le domande di partecipazione di un ventenne alla vita, tutte raccontate in un linguaggio espressivo e nelle declinazioni che contraddistinguono il genere. Nel riuscito intreccio di melodie, che spingono a tratti sull’elettronica e sul ritmo, ma che sanno livellarsi in atmosfere più rarefatte laddove il testo si fa più intimo e personale, le parole tentano di ricostruire i problemi di integrazione e il break-up generazionale dei nostri tempi.

L’inizio dell’anno ha visto Rubickshiro impegnato in una mini-tourneè in alcuni locali del milanese, insieme agli Ignoti Clan, band che lo accompagnava, fra le quali una data al Palazzo Granaio di Settimo Milanese. Attualmente è impegnato nella realizzazione del suo primo album, che seguirà l’EP contenente i brani “Bravo Ragazzo” e “Non Mi Va” uscito alla fine del 2008, e che promette essere un lavoro che vedrà ancora l’artista raccontare le incomprensioni date dall’ambiente circostante. Ai giorni nostri l’hip hop è entrato in un vortice più commerciale che musicale in senso stretto, e si è progressivamente allontanato da quel ruolo che lo ha contraddistinto nell’affrontare temi a sfondo sociale. Il Rap nato fra le comunità afro-americane, che sfogava nel ritmo e nelle parole quel senso di frustrazione e voglia di riscatto non esiste più. Oggi i riflessi di questa cultura urbana si focalizzano più sull’abbigliamento e sul merchandising che sulla ascesa sociale delle classi disagiate.

Ma esistono ancora artisti come Rubickshiro che sanno descrivere, talvolta rompendo gli schemi, un quadro sincero di una società oppressiva e paranoica, analizzando i difetti di una generazione giovanile anonima e spaventata, dove gli individui cercano talvolta più di difendersi che di integrarsi. - Gian Marco Desogus