sonic marbles

L'atmosfera si era fatta pesante sulla costa occidentale. Il live rock pareva sul punto di tirare le quoia. Resisteva il mondo sommerso dell'house, con un club di tutto rispetto, il resto era musichetta da radio commerciale. Nel settembre 2010 quattro tizi si incontrano in uno dei tanti crocevia della loro vita, ognuno veniva dalla sua strada. - Si può fare. – disse Iuri, testa rasata e barba da demonio. - Mi son rotto di quella merda per frocetti. – rispose l'altro, era Kabullo. Quello che sarebbe stato il bassista fece un gran sorriso, Roger dal punk rock della west coast. Doc Rock annuì nel suo stile, in silenzio. Così nacquero i Sonic Marbles. Niente resa, Rock e basta! I tempi erano maturi, la gente desiderava tornare di fronte ad un palco, bere qualche birra e godere di un buon sound, dimenticando il futuro per un po'. L'aria stava cambiando e quei quattro tizi erano ben decisi a tuffarsi dentro l'arena. La ricetta è nuda e cruda: groove prima di tutto, Iuri frusta deciso la Telecaster, smorzato dall'abbraccio morbido della Gibson di Kabullo. Questi tizi puntano dritti in pancia, ti ci fanno ballare la birra dentro, niente viaggi cervellotici, solo istinto. Tre voci masticate dalla vita, randagie e disperate; Al centro della scena Roger, gambe larghe e il Rickenbacker che accarezza il pavimento. In sala macchine, dove il sudore gronda a secchiate, Doc Rock galoppa risoluto e preciso, una volta partito niente può fermarlo. Non ci sono uomini neri in questi storia, ne anime vendute al diavolo e cimiteri, qui si fa il Rock, si suda, si beve e si fanno due chiacchiere. E' uscito il CD dei Sonic Marbles, sei canzoni registrate in presa diretta. E' solo un assaggio, aspettando il nuovo album. La presentazione sarà al Blues in data … , mancare è da cazzoni, vieni e porta le tue donne, l'unico consiglio: stai attento a quei tizi sopra il palco, perché se gli volti le spalle, quelli te le azzannano.