Sun-Day

I Sun-Day nascono nella seconda metà degli anni novanta da un progetto iniziato qualche tempo prima dall’iniziativa di Fabio Violi (chitarre), Diego Ghiorsi (basso) e Luca Laurini (ex chitarra e voce).
La fisionomia attuale del gruppo si è andata quindi modificando plasticamente seguendo il corso di eventi spesso dolorosi, spesso altrettanto necessari: e così, se da un lato si è dovuta affrontare l’uscita dalla band di amici che hanno inequivocabilmente contribuito alla crescita musicale dei Sun-Day (Luca Laurini, chitarra, e Alessio Lai, batteria), dall’altro si è registrato l’ingresso graduale di componenti (Gualtiero Rota alla voce, Luca Pollastri al piano elettrico e Andrea Canè alle percussioni) che hanno apportato nuova linfa ad una base già aperta ad influenze musicali diverse ed entusiasta tanto di aprirsi al rock tradizionalmente inteso (quello dei primi due demo, rispettivamente “SunDay” e “Sun…shine bifore I…day”), quanto di chiudersi nella dimensione più raccolta e intimistica dell’acustico. Ed è proprio in quest’ultima direzione che sembrano volersi muovere gli “ultimi Sun-Day”, incoraggiati in tal senso da una serie di recenti uscite che hanno ricevuto grande riscontro di pubblico e critica (non ultime le vittorie conseguite nel corso del 10 Trofeo Pilastro City di Bologna e del 3 Trofeo Musiconda Giovani di Loreto-Ancona). Il gusto per la sperimentazione, che si snoda tra le armonie della chitarra classica di Violi e la tempra funky della mano di Ghiorsi, si stempera nella tendenza del piano elettrico a cogliere suggestioni tra le più varie (dal classico agli influssi da chansonnier francese), il tutto supportato dal ritmo “tagliente” delle percussioni di Canè. I testi, di carattere spiccatamente intimistico e caratterizzati dal frequente richiamo alla poetica del frammento inizio novecentesca, si accompagnano a linee melodiche vocali che richiamano Adam Duritz e Rob Thomas, nella cornice di un sound che, pur sembrando talora trovare spunti comuni in certe atmosfere acustiche d’oltreoceano (Jack Johnson, Marc Cohn), si muove costantemente alla ricerca costante dell’impronta personale.
Tuttora perseguita è la scelta di continuare sul cammino intrapreso sin dai primissimi tempi, quello cioè di proporre un repertorio di brani completamente originale.