The Lotus
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The Lotus

San Benedetto del Tronto, The Marches, Italy | INDIE

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Band Rock Metal

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Music

Press


"HardSounds"

Cosa si prova a catturare una pepita d’oro trattenuta nel setaccio in mezzo a tanta pietraglia di scarso valore? Quale sensazione offre lo scoprire un bel mucchio di soldi, grattando la superfice argentata di un cartoncino colorato? Forse qualcosa di simile all’aver infilato uno dei tanti promo nel lettore cd ed aver scoperto che, "uno dei tanti", proprio non è. Questo per dirvi che sono inciampato nell’esordio autoprodotto degli italianissimi The Lotus e non sono ancora riemerso dal vortice di emozioni che impregnano questo bellissimo album. Ora toccherebbe parlare di "etichette", "definizioni di genere", atte ad incasellare un forziere ricolmo di malinconia, un pettine che liscia a fondo le contraddizioni, le crisi esistenziali, che scava nell’anima per individuarne i nodi, ma sarebbe davvero fare un torto ad un pezzo d’alta classe come 'Forgotten Silence'. Esaltato da una buona produzione che mette in risalto il talento, e soprattutto il gusto, dei cinque musicisti, il platter si apre alle più svariate sonorità che, nel loro insieme, posso essere "incasellabili"come crossover/alternative rock. Abbiamo dei funambolici (e drammatici) giri di piano che sono spinti da una tagliente sezione ritmica ora progressive, ora semplicemente rock/pop, ora metal. Ma anche il decadentismo dei vocalizzi di tracce come "Forty-Eight" che, coadiuvati da un eccellente lavoro di arrangiamento al piano e alle tastiere, vi spaccheranno il cuore. Come se non bastasse il gruppo tira fuori dal cilindro una song come "I Will Come To Tou" possibile crocicchio tra una b-side del seminale 'Dark Side Of The Moon' e un lento dei Faith No More. C'è l'elettronica ottantiana, il mood di certe tracce a la Muse, echi di dark e di grunge e potrei proseguire. Sarebbe da applaudirli durante l’ascolto ma rischieremmo di perderci qualche passaggio.
Potrei tirarla per le lunghe tracciando un percorso di parole volto a mettere a fuoco emozioni così pure e dirette, come quelle qui raccolte, ma ugualmente sarebbe limitante. La mia gioia personale è il sapere che, mentre vi scrivo, il demo dell’anno ha finalmente trovato una casa, un’etichetta che ha capito quel che ho compreso anch’io; parlo della Casket / Copro Records. A breve avrete la possibilità di ammirare gli acquarelli musicali dipinti da Rox, Luca, Davor, Kristal e Marco, senza doverli rincorrere ai concerti per ottenerli e, forse, vi ricorderete qualcosa del mio maldestro tentativo di raccontarvi 'Forgotten Silence'. - Federico Fiadini


"Da Lynx.org"

Davvero entusiasmante questo cd dei The Lotus, che ci presentano 11 tracce, 12 per chi sa aspettare, di alternative rock sulla scia dei miei amatissimi Muse; certi passaggi, certe sonorità malinconiche e struggenti infatti me li hanno ricordati moltissimo, così come certe soluzioni vocali di Rox che, supportato vocalmente da Luca e Davor, riesce a coinvolgere, e non poco, grazie ad un timbro caldo, pulito, a tratti etereo ma accattivante ed agressivo allo stesso tempo.
L'ottima composizione dei brani, molto articolati che si avvalgono di riff taglienti e cambi di tempo innaspettati, crea un sound emotivamente trascinante e coinvolgente.
Negli 11 brani i ragazzi si divertono, con mio piacere, a fondere tra loro diversi stili: il rock si fonde infatti con il dark, il grunge, con sonorità pinkfloydiane o di derivazione più classica (come l'uso del pianoforte e a questo proposito non posso non citare il brano 'Forgotten Silence' teatrale e splendido!!), con l'elettronica anni '80, ecc., creando un lavoro decisamente originale e dal sapore, oserei dire, più estero che italiano, non perchè a noi manchi qualcosa sia chiaro, e il gruppo lo dimostra, ma per quello che concerne questo genere direi che i gruppi nostrani sembrano aver preso tutti un filone dal quale nessuno vuol uscire, continuando a ristagnare inesorabilmente; i The Lotus invece riescono ad andare oltre, si guardano attorno, ascoltano prendono il meglio o quello che loro ritengono tale, lo fondono, rielaborano e creano qualcosa che va a di la del genere di massa nostrana.
Un lavoro davvero ben fatto e professionale su tutti i fronti, emozionante e toccante a cui non manca davvero nulla, per me sicuramente una rivelazione!
Da supportare!!! - Adrastea


"True Cult Heavy Metal"

Italian Gothic Prog Metallers Lotus make their full awakened debut with 'Forgotten Silence', an eleven track soul chilling masterpiece, categorizing lush melodies with the charm that is exerted by modern metal bands, having clear influences from Myrath, Metallica, Lacuna Coil and Iron Maiden, Lotus are the next breed of Progressive Metallers and if it makes listeners feel better, the leaning tower of Pisa fell over, Mount Vesuvius erupted and Italy felt an earthquake from this release. Lotus have fully finished the master plan and completed 'The Italian Job'. - RHYS STEVENSON


"Metal Wave"

L'approccio iniziale con i The Lotus non è stato semplice poiché mi aspettavo il solito gruppetto Alternative Rock da MTV e invece sorpresa delle sorprese: mi sono ritrovato dopo un'ora scarsa di ascolto consapevole del fatto di aver scoperto una band che non mi scorderò facilmente.
I tratti distintivi del modo di suonare dei nostri sono indubbi e noterete -naturalmente se ascolterete “Forgotten Silence”- un'imponente sezione ritmica tagliente quanto basta e profonda come pochi gruppi sanno esserlo. Su tutto questo si poggiano melodie psichedeliche, etereee in cui la sperimentazione è sempre valida in ogni momento e genera atmosfere ora malinconiche ora passionali e innamorate dell'infinito.

Vi raccomando con ottimismo tracce come la title-track “Forgotten Silence” in cui il pianoforte dirige l'ascoltatore verso lidi sognanti e appassionati facendo da preludio per la successiva “Lost In The Wind” in cui un ottimo Progressive Rock/Metal appare subito caldo e acceso
Anche “Fall In Time” è molto valida, soprattutto per un leggero richiamo ai Porcupine Tree dei tempi del capolavoro “Lightbulb Sun”.
Un disco più che convincente per una band che sa il fatto suo come poche altre nel nostro paese, magari una leggera pecca si può riscontrare nella pronuncia inglese del singer ogni tanto non perfetta ma ci si passa sopra tranquillamente e non mi appare come un ostacolo per dire che i The Lotus andrebbero discretamente tenuti d'occhio in quanto come band valgono non poco.
Ci piace! - carnival creation


"The Ship Magazine"

Questo lavoro dei The Lotus nasce dopo svariati anni di attività, di continui cambi di line up, ma anche dall’amore viscerale della band verso sonorità calde e sofisticate, un sound figlio delle svariate influenze che i singoli componenti hanno impresso sul risultato finale di questo Forgotten Silence.

In questo caso però, le spiccate qualità artistiche vengono messe a disposizione della band, riuscendo ad ottenere dei risultati altamente positivi e allo stesso tempo molto originali, quasi inaspettate per certi versi. Non è stato facile ascoltare brani come ‘Fall In Time’ o ‘Andromeda’s Mother’ per citarne alcuni, non è stato facile assimilare tutte le sfaccettature che si trovano celate nella loro musica, e questo perché sono tanti i lati dei The Lotus da scoprire, tanto che riescono con estrema facilità a passare da momenti cupi e malinconici ad altri più "rock-oriented", fino a passaggi in puro stile prog, più aggressivi e tecnici.

Dotati di una sezione ritmica agile e precisa, che riesce a rimanere sempre in primo piano tra i riffs sfornati dalle chitarre di Luca De Falco, armoniose e poetiche quando serve ma anche parecchio ruvide a sincopate nei brani più veloci e pesanti. L’alone di poeticità che ne viene fuori permane durante l’ascolto di tutto il lavoro, e questo grazie anche alla voce del singer Rox Capriotti, che si adagia per lo più su tonalità basse ed evocative, quasi alla pari degli altri strumenti tanta è l’armonia che riesce a trovare con i restanti membri della band.

Ad ampliare gli orizzonti dei The Lotus ci sono anche dei passaggi di piano, sempre ben distribuiti e che aumentano lo stato emozionale del disco, che non lascia spazio a momenti di pausa alcuna, ma che si protrae continuamente in brani di assoluta qualità, tutti studiati alla perfezione in ogni singola nota che è stata incisa, e per una volta tanto, anche la produzione rende merito a questa uscita discografica, in simbiosi con le caratteristiche della proposta e non solo atta a modernizzare il tutto come troppo spesso accade ultimamente.

In conclusione un album molto convincente ma molto personale; entrare nel mondo dei The Lotus per il sottoscritto è stata un’esperienza altamente gradevole, per altri magari non sarà lo stesso ma non posso che consigliare agli amanti della musica di dare almeno una possibilità a questi ragazzi, che lo meritano senza alcun dubbio. - Antonio Leoncini


Discography

2010 - Forgotten Silence
2007 - Forgotten SIlence (DEMO)

Photos

Bio

The Lotus was born in 2002 but after many changes of band members, in 2008 the band settled with the current line up.
Thanks to their manager Carlo Bellotti, they knew, the producer Cristiano Santini (ex-Disciplinatha), which produced their first album. In this period also signed with Copro Records / Casket Music (England).
Thus began a period of hard work on perfecting the songs to be included in the album, entering the studio in July 2009.
From October 18, 2010 Forgotten Silence is available in stores in Italy. October 24, 2010 will be released digitally and by the end of the month (October) is expected to be released worldwide.