The Shadow Line
Gig Seeker Pro

The Shadow Line

Band Rock Pop

Calendar

This band has not uploaded any videos
This band has not uploaded any videos

Music

Press


"Fast Century - Recensioni (periodo dic’08 – gen ’09)"

“Fast Century (11tx CD, 37'56'' - self-prod. 'o8) - Credetemi, penso sia frustrante per gli Shadow Line avere una hit da miniera d'oro come Stoned ed essere pressappoco ignorati fondamentalmente perchè italiani, nonostante poi abbiano anche diversi EP alle spalle. Sapete di cosa parlo, è sempre la stessa storia che andrebbe cambiata. Con una traccia come quella, nonchè con Stab in the Back, plus Untitled e Rock the City, se soltanto fossero di casa in qualche buco fuori confine tanto per riuscire a dire da palco grazie mille e buonasera e provocare scroscianti applausi, sono certo otterrebbero una risposta completamente differente, - sorta di successo istantaneo e cash non diverso da quanto accaduto con The Killers o Franz Ferdinandper ogni singolo pubblicato. Ho esagerato? The Shadow Line quindi sono di Roma, saranno nelle prossime settimane di supporto ai più oltre(am)manica(ti) The Futureheads e Slut, - e chissà che la polvere di stelle di questi non cambi qualcosa. Cmq sia, attraverso Fast Century hanno trovato il perfetto equilibrio per ritmi dancefloor in ambito alternative, sorta di nuova onda rock revivalista anni 80, e melodie pop (Erasing Mind, Commercial), - e via questa formula hanno ridefinito le partiture di un paio di vecchie Loro glorie (Erasing Mind, Commercial), e hanno raggiunto il miglior accordo per essere piacenti anche per un eventuale appoggio radiofonico (God save my soul, Hi Hat) pur tenendosi addosso lo stesso vestito di prima. Niente caricature o imitazioni, - hanno solo raffinato i loro impeti musicali, - il risultato è una naturale attitudine per beat dance accattivanti, l'ottimo cantato di lui, e secchi accordi di chitarra, - il tutto confezionato in un art rock energico e conciso, - qualcosa di geniale, che mi fa dire che è ancora più difficile di prima voltar loro ora le spalle.”

Paolo Miceli - Inkoma


“La band appare notevolmente cresciuta rispetto alle ultime incisioni ascoltate, in particolare sembra aver affinato una ficcante scrittura pop dal gusto molto contemporaneo, a base di ritornelli spesso uncinanti e di un chitarrismo wave nervoso e ben sagomato. Il concetto essenziale è quello di un party pop-rock sculettante e dinamico, che chiama il dancefloor come luogo naturale in cui srotolare le sua trame incendiarie.
Le qualità dei pezzi è mediamente buona, con picchi d’eccellenza nelle iniziali “Untitled” (in cui appare piuttosto decisivo il riferimento ai momenti più melodici del primo album dei Bloc Party) e “Rock City”, intrisa di una rabbia mod-schitarrante (oggi la si ritrova in gruppi come Kaiser Chiefs o Courteneers) che da queste parti è sempre più che ben accetta. Notevoli anche “Stoned”, dal piglio più introspettivo e con ottimi intrecci vocali, e “One Shot It”, un singolo bell’e confezionato, che guadagna una prospettiva abbastanza diversa rispetto alla versione inclusa nel vecchio Ep, forse grazie a un arrangiamento innaffiato da tastiere lubrificanti che lasciano scivolare la melodia fino a tuffarsi in un ritornello inesorabile. […]le canzoni ci sono e il tiro non manca e questo è senz’altro un punto di partenza significativo.”

Francesco Giordani – Ondarock


Sono in quattro, tre uomini ed una donna, Alessia Casonato, che suona (molto bene) il basso. Un punto l’hanno portato a casa solo a per questo motivo. Gli altri quattro li conquistano con mestiere grazie a questo bel dischetto che raccoglie il meglio di cinque ep autoprodotti pubblicati tra il 2003 ed il 2007. Musica che strizza l’occhio senza timore all’Inghilterra recente, comodamente adagiata su quel letto che parte dal brit-pop e arriva inesorabilmente all’indie degli anni ’00. Niente di nuovo, ma il tutto è stato composto, arrangiato ed eseguito con perizia, intelligenza e una sana dose di funny-attitude. Si parte con cassa dritta e chitarre in levare di chiara matrice Strokes, impreziosita da un divertente break centrale (“Untitled”). Successivamente i quattro romani si sporcano un po’ le mani col garage (“Rock the City”, “Commercial”), dimostrano di avere un buon gusto melodico (“One shot hit”, tra Franz Ferdinand e primi Bloc Party) e di poter competere con i modelli di riferimento (i The Killers più recenti vorrebbero tanto avere un wave-funk come “Stab in the Back”). Le undici tracce scorrono via veloci e piacevoli, mettendo in evidenza la bella voce melodica del cantante Daniele Giannini (“Stoned”), qualche ridondante eccesso di zelo (“Hit-hat”) e una piacevole sensazione vintage (“Erasing mind”). Forse non ce ne sarebbe nemmeno bisogno, poiché la crescita naturale li porterà sicuramente a migliorarsi, ma l’unico consiglio che ci sentiamo di fornire ai The Shadow Line e di utilizzare i modelli di riferimento (ormai ampiamente interiorizzati), come solido punto di partenza per continuare ad osare, come nel rock polveroso di “Ordinary face”. Ed ecco il sesto punto.
Fabio Codias – Storia della Musica

“[…] questo lavoro "Fast Century" è un ovvia conferma. Non mi sbagliavo aff - Webzines


Discography

Discografia: Ep#1 (2003) Cd-r autoprodotto; Nowhere (2004) Cd-r autoprodotto; You ain’t nothing but a lot of talk and a badge (2005) Cd-r autoprodotto; Erasing Mind (2007) Cd-r autoprodotto; Elvis lives, Paul is dead and I’m feeling very well (2007) Cd-r autoprodotto; Fast Century (2008) Cd Hit Bit Records.

Photos

Bio

The one and only Italian band representing the new wave movement. In 2008 The Shadow Line released their first full lenght album produced by HitBit Records and distribuited in EU by Misty Lane.
In Italy the band toured with The Others (UK), Yeti (UK), Test Icicles (UK), The Show is the Rainbow (USA), Confuse the Cat (Belgium), The Violets (UK), These New Puritans (UK), The Wombats (UK) Shitdisco (UK), The Futureheads (UK) Lucky Soul (UK) and Slut (GER).

The Shadow Line e’ extra good
The Shadow Line e’ battere le mani
The Shadow Line e’ IndiePop(Corn)
The Shadow Line e’ l’”oh” in “oh yeah!”
The Shadow Line e’ LO-FI(GHT) MUSIC

Biografia
L’attitudine e’ quella giusta, lo spirito e’ più che vivo e contemporaneo, cantano in inglese perché per loro e’ ovvio che il sound, quello migliore, è made in UK, suonano perché la musica e’ divertimento ma anche una necessità, partendo dal 2002, The Shadow Line sono una band che ha saputo coniugare la sua personalità col percorso sviluppato dalla musica d’oltremanica, iniziando da basi sostanzialmente brit continuando poi a seguire le contaminazioni garage, disco e new wave della musica contemporanea. Che siano ritmiche intrecciate alla Television, tempi disco alla Bloc Party o ballate stile Coldplay, questo non importa, perché non necessariamente la band sente il bisogno di appartenere ad una determinata corrente musicale, piuttosto preferiscono creare belle canzoni, di quelle che restano. Il live e’ l’opportunità per mostrare un sound compatto, distorto e crudo e negli anni la band ha suonato in piu’ di 100 live e ha diviso il palco con The Others (UK), Yeti (UK), Test Icicles (UK), The Show is the Rainbow (USA), Confuse the Cat (Belgio), The Violets (UK), These New Puritans (UK), Les Fauves (ITA), Ministri (ITA), Giorgio Canali e Rossofuoco (ITA), TARM (ITA), Shitdisco (UK), The Mojomatics (ITA), Merci Miss Monroe (ITA), The Banshee (ITA), The Wombats (UK), The Futureheads (UK) ed ha supportato l’intero tour italiano dei Lucky Soul (UK) e degli Slut (GER). Cinque sono i cd demo che rispecchiano le influenze ed il percorso dell’identità artistica della band, partendo dalla sopraccitata base brit (Nowhere) fino ad arrivare al nuovo sound in bilico fra new wave, ritmi disco/dance e l’indie rock inglese (dal terzo lavoro, You ain’t nothing but a lot of talk and a badge, al quinto, Elvis Lives, Pauls is dead and I’m feeling very well) che rimandano ad influenza di gruppi come Teenage Fanclub, XTC, Small Faces, Franz Ferdinand, Kaiser Chiefs e Pulp. E’ nel marzo 2007 che lanciano il loro quarto Ep, con la partecipazione di artisti italiani dell’indietronica come Mao, Homespun e Bubblegun per un progetto sperimentale rivolto alla diffusione della musica non solo ai concerti ma anche nelle serate di dj set e clubbing. Contemporaneamente portano sugli schermi di Qoob Tv il loro primo video, Erasing Mind. Sempre per Qoob TV ed Emi Publishing registrano una nuova versione del brano Commercial, presente nel lavoro del 2005, ed un nuovo relativo videoclip in rotazione su Qoob TV, allegati nel nuovo lavoro uscito ad ottobre 2007. Questo stesso anno sono scelti fra i finalisti di MusicalBox – Frequenze Disturbate, come uno dei 5 artisti emergenti che rappresentano la scena musicale indie italiana.
Potete anche vederli suonare nel video di Max Pezzali per l’estate 2008 del singolo “Mezzo pieno o mezzo vuoto”.
A novembre 2008 è uscito il primo full lenght della band prodotto dalla HitBiT Records di Danilo Silvestri (My awesome mixtape, Settlefish, CUT) in cui è presente Stoned, brano incluso nella compilation Hit Mania 2009.