Unnaddarè
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Music

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Press


"fROOTS – July 2007 No. 289"

Transglobal Underground/Moonshout
Unnaddarè/Kalsa

A pair of albums that each amount to more than the sum of their individual parts.

Unnaddarè are a promising new seven-piece band from Sicily. On paper their mix of urban electronica with deep traditions from around the globe should sound like Transglobal, but on the evidence of this debut disc, they’re a far more understated proposition with firm roots in the Mediterranean. The album features Middle Eastern and Asian instrumentation and a heavy injection of reggae rhythms, but the vocals and overall feel retain a strong Italian grounding (the lyrics are apparently in Sicilian slang). As with the Transglobal album, there’s no one killer standout track, but rather a whole load of interesting things going on that add up to satisfying whole.
- Jamie Renton


"World Music Central"

Global Sicilians

From Sicily (Italy) comes Unnaddarè, a worldbeat band led by multi-instrumentalist Maurizio Catania. The group uses Sicilian lyrics, frame drums, ud, saz, sitar, a variety of global percussion, didjeridu, and groovy electronics.

Maurizio Catania and his crew combine fascinating Middle Eastern melodies and rhythms with global electronica and captivating Sicilian vocals.
Unnaddarè is quite a pleasant discovery. If you are a fan of the TransGlobal Underground and Temple of Sound school of music, you should definitely check them out. Highly recommended.
- Aromero


"World Music Magazine"

"Kalsa" it is the record debut of this Sicilian group, already present in
some compilations and founded by Maurizio Catania. Texts in Sicilian,
a modern approach to the pop one and the electronics perfumed of world
music are the visit ticket already exhibited by the first passage "Musica e
Ballu", almost a declaration of intents.
Point of reference seems to be the electronics influenced by oriental
sonority of the period "Almamegretta-Rais", naturally in Sicilian key and
therefore with games of strings, flutes and vocals melodies.
Notable the use of the computer, well above other hailed productions:
glitchs, drum samples, synths and effects applied to traditional instruments
are the demonstration of a rare pop ability, to preserve with care.
One of the most interesting discoveries of the recent Italian panorama.
With a suitable production they could have a lot of success.

Kalsa è l’esordio discografico di questo gruppo siciliano, già presente in alcune compilation e fondato da Maurizio Catania. Testi in siciliano e approccio moderno al pop e all’elettronica profumati di world music sono il biglietto da visita esibito già dal primo brano “Musica e ballu”, quasi una dichiarazione d’intenti. Punto di riferimento sembra essere l’elettronica volta ad oriente degli Almamegretta del periodo Raiz, ovviamente in chiave siciliana e quindi con giochi di cordofoni e pifferi in luogo dei melismi vocali. Notevole l’uso del computer, ben al di sopra di altre produzioni acclamate: glitch, campioni di batteria, synth ed effettistica applicata agli strumenti dimostrano un’abilità “pop” rara nell’ambito world, da preservare con cura. Una delle scoperte più interessanti del panorama musicale italiano recente. Con una produzione adeguata potrebbero anche sfondare.
- Libero Pastori


"Musica e Dischi"

Emerge la componente ritmica nel suggestivo affresco moresco di Kalsa (Megasound MSM003) dei siciliani Unnaddarè, album perfettamente in bilico tra elettronica d’avanguardia e fedeltà a una tradizione acustica che non guarda solo al Mediterraneo ma si spinge come Alessandro Magno fino al subcontinente indiano (Ni stu tempo).

Difficile rimanere impassibili dinanzi all’approccio sincretico di una band che può contare anche sulle ottime e incisive performance acustiche di Maurizio Catania e Valentina D’Accardi.
- Matteo Ceschi


"Music Club"

Gli Unnaddaré sono un gruppo che a sentirli un po’ ridi, data la cultura parlata che sa di profondo siciliano e di abissi meridionali di una terra sperduta e lontana, e un po’ pensi che per quanto sia strano sentire, lo strano sei tu, abbastanza incapace di lasciarti succhiare sangue da questo suono di civiltà distante secoli dal caos di odierne babilonie caotiche e globali(zzate). Niente orgasmi gratuiti, ragioniamo. Il motivo è che personalmente non credo lo ascolterò dopo l’ultimo punto di questo scritto, ma lo consiglio a quella specie di categoria amante di atmosfere acustiche ed appassionata a queste ultime tendenze tipo “world music”, magari su un salotto con lampada ad olio ed occhi a socchiudere sipario. Ma non troppa quiete, intendiamoci, non si dorme. È musica appassionata, di confine. Ed il confine qui ha più motivi d’essere: intanto il suono soffuso, che è nel mezzo tra acustico ed elettronico, dove la contemporaneità di ritmi digitali si fonde perfettamente alla tradizione di una cultura mediterranea incontaminata; e poi quello fisico, il connubio tra la cultura araba, con sonorità islamiche, e quella appunto della Sicilia più arcaica. Kalsa è il primo lavoro di questo collettivo figlio di un territorio che a pensarlo lo dici ricco di contraddizioni forti proprio in quanto terra di passaggio eterno; è quasi un “non luogo” della storia, la Sicilia, una stazione, o meglio un porto inquieto. Ed il suo suono in effetti altro non poteva essere che quello miscelato tra ritmi multietnici e voci indefinite, senza voce (minimali e visionarie), a dare un quadro che sa di quartiere arabo palermitano, di dominazioni islamiche e culture danzate sulla necessità fisica e mentale di viaggiare per non farsi incagliare dal tempo, quello presente, caotico ed omologato tra reti e cavi elettrici. - Alex Urso


"Musical News"

Ovunque.
Questo è il senso di ubiquità che traspare tra le note di un disco in cui il folclore siciliano si fonde con le tradizioni musicali dei luoghi e dei tempi più difformi tra loro.
Ovunque.
Questo è il significato del termine dialettale siciliano “Unnaddarè”, nome di questo gruppo formato da Maurizio Catania, Gianluca Ferrante, Gabriele Caporuscio, Valentina D’Accardi, Giulio Caneponi, Gerardo Greco e DJ Phella e la cui proposta risulta una gradevole sorpresa nell’attuale panorama musicale italiano.
Kalsa è invece il nome di un quartiere di Palermo nato durante la dominazione islamica, che influì notevolmente sulla cultura dell’isola: in più d’un brano infatti appaiono vocalizzi e melodie strumentali arabeggianti, che si confondono nelle ritmiche trance, nella strumentazione multietnica, nei testi in dialetto siciliano, nei loop elettronici, nei ritmi reggae, nelle antiche melodie mediterranee, nell'esasperata teatralità e nei rimandi agli Almamegretta.
Si tratta di una proposta molto interessante, di un disco che gioca tra un sottile equilibrio tra l’acustico della musica popolare e l’elettronico del contemporaneo mondo digitale. E il calderone degli Unnaddarè ribolle di mille ingredienti. Il risultato? Un piatto succulento.
Insomma, il disco risente di molte influenze che, rielaborate attraverso l’affascinante visione dell’electro world sound from Sicily, salpano dall’isola trinacria per giungere ai quattro angoli del mondo coinvolgendo l’ascoltatore in un viaggio – per dirla parodiando Byrne - verso l’everywhere: ogni dove, ovunque… unnaddarè.
- Andrea Del Castello


"Babylon on Bus"

Se decideste che vi interessa conoscere qualche novità in ambito etnico potrebbe essere il caso di prendere in esame l’album degli Unnaddarè che porta il titolo di “Kalsa”. Arte di qualità legata alla musica della Sicilia. Il tutto miscelato con suoni moderni, ritmo e melodia… tutto legato insieme alla perfezione da un gruppo non ancora noto ai più ma che sa costruire delle canzoni libere ed attuali.
Questo album ci propone di ricostruire in maniera semplice quelle che sono le sonorità del sud del mondo. Le canzoni sono calde come raggi del sole estivo… ci sono ottimi giro di basso e buone percussioni a dare ulteriormente l’idea di una musica allegra e solare. “Kalsa” è un album che merita di essere ascoltato diverse volte anche per scoprirne le varie qualità.

Tanto spazio, oltre alla ritmica, è dato a strumenti acustici ed il pregio di album come questo è la possibilità che viene data all’ascoltatore di viaggiare ed aprire gli occhi ad un mondo di suoni completamente diversi da quelli che tutti siamo abituati ad ascoltare. Musiche originali e sonorità che si fondono con quelle di altre nazioni del mondo queste le qualità che fanno degli Unnaddarè un gruppo decisamente unico.
Tra i pezzi più interessanti figurano “Musica e ballu” e “A mo’ casa senza mura”. Ricordo che questo è l’album di debutto per il gruppo romano-siciliano Unnaddarè e che il disco esce per l’etichetta romana Megasound fondata da Gerardo Greco, distribuita da Egea Music.
- Andrea Turretta


Discography

Kalsa (Cd 2007 Megasound Records), distribution by Egea Music and Itunes

Photos

Feeling a bit camera shy

Bio

Kalsa, the debut album of Unnaddarè, is a very passionate work, it is a real boundary between the electronic and the acoustic world where the digital rhythms and the contemporary sounds melt flawlessly into the tradition and the deepness of the Sicilian and the Mediterranean culture. Unnaddarè is a band featuring musicians coming from the most various musical experiences and with the widest musical backgrounds, they sing the flavours and atmosphere of the Mediterranean area and more specifically of the Sicily an island with great traditions and strong contradictions. Trance rhythms, minimal and visionary pure slang lyrics, multiethnic musical instruments and archaic voices everything perfectly mixed in the brand new electro world sound from Sicily.
Now they are doing concerts in Italy and in Europe to promote this first work. Unnaddarè was the first italian group at Carneval of Culture 2007 in Berlin - Germany.
Unnaddarè means, in Sicilian slang, everywhere. Kalsa means, in Arabic "al halisah" : the elect, the pure moreover Kalsa is also the name of a Palermo’s popular quarter built during Arabic domination.