VURTULA

I Vurtula sono una band di power-progressive metal torinese che mi è stata fatta notare dal nostro web-master Andrea “Privateer” che qui ringrazio pubblicamente! Perché? Per un semplicissimo motivo: questo mini-cd intitolato “Infernal fate” è proprio bello! In un periodo in cui mi stanno capitando tra le mani, uno dietro l’altro, dischi più o meno deludenti di band più o meno affermate italiane e straniere, questi quattro brani mi hanno fatto tirare un sospiro di sollievo. Partiamo con una considerazione: per suonare musica di questo genere, bisogna saperci fare con gli strumenti, altrimenti viene fuori una roba indegna; ebbene, questi cinque strumentisti mi pare ci sappiano fare… aggiungete anche un cantante (Max) che non sarà un novello Kiske, ma che sicuramente non dispiace… bè le premesse sono sicuramente buone, no? Il sound è prettamente incentrato sugli intrecci delle chitarre di Ivan e Davide (proprio belli gli assoli, bravi!), molto ben supportato dalla sezione ritmica di Emanuele (basso) e di Simone (batteria), nonché dalla tastiera di Marco che ogni tanto si ritaglia anche qualche parte da protagonista (come nella porzione iniziale della title-track “Infernal fate”). A proposito di assoli, sentitevi “Ghotic” e capirete perché mi sono sbilanciato nelle lodi…. Da segnalare anche la particolarità dell’ultimo brano “Una strana giornata”, con testo interamente in italiano, cosa alquanto inusuale per certe sonorità ma che, se anche inizialmente un po’ spiazzante, finisce per convincere senza problemi. A voler trovare il pelo nell’uovo, avrei dato un po’ più di corposità al suono della batteria (soprattutto del rullante) e magari avrei accorciato un po’ la durata dei vari brani, tutti ben oltre i cinque minuti. Ma sono caratteristiche sicuramente di poco conto, minuzie di fronte ad una musica così piacevole e di qualità non comune.
Insomma un’ottima band con una proposta musicale forse non originalissima, ma che convince appieno e che, con un po’ di fortuna, permetterà ai Vurtula di trovare un contratto discografico ed uscire dall’underground. Complimenti ed in bocca al lupo per il futuro! - www.powermetal.it

Attesissimo come back discografico, almeno per il sottoscritto, quello dei canavesani Vurtula, senz'altro una delle formazioni più promettenti dell'intera scena heavy torinese, che arriva al sospirato traguardo del secondo lavoro da studio, nuovamente autoprodotto, non dopo essere passata attraverso una serie di cambiamenti radiacali che, naturalmente, hanno rivoluzionato quasi interamente l'assetto interno della formazione oggetto oggi della nostra disquisizione artistica.
Già, rispetto al precedente lavoro da studio, la line up della formazione piemontese vede ora l'innesto in pianta stabile di ben tre quinti degli Shadows Storm, oscura formazione con un promo all'attivo, nonchè ultimanete l'ingresso di un nuovo bass player proveniente dai seminali Heredium, innesti che, da quanto ho potuto appurare con mano, hanno apportato nuova linfa vitale all'interno delle nuove composizioni musicali di una band che, è inutile negarlo, potrebbe essere già pronta per il definitivo salto di qualità. Cambia la formazione dicevamo, e con questa anche l'approccio compositivo della band che, da un canonico quanto godibilissimo progressive metal strutturalmente ineccepibile, si sposta verso lidi più symphonic/power oriented, apportando tutta una serie di idee a livello puramente strutturale e di songwriting che, naturalmente, si apre verso nuovi orizzonti comunicativi.
Infatti se in un passato non troppo remoto era proprio la tecnica fine a se stessa il vero e proprio perno portante delle architetture muscali della formazione nostrana, in questo nuovo frangente artistico, i cinque musicisti canavesani imbastiscono un escursus musicale che, se da una parte non disdegna assolutamente quanto di buono era espresso nelle loro precedenti composizioni, dall'altra riesce a dare libero sfogo ad armonizzazioni strumentali e a melodie vocali, oggi di una valenza ben più ponderante che in passato, che avvicina i nostri a formazioni ben più blasonate come Vison Divine, Secret Sphere o i metal gods Symphony X. Una crescita esponenziale dunque, che ha condotto i Vurtula nella stesura di quattro composizioni avvincenti in cui pariture sinfoniche, inflessioni progressive e lievi accenti melodic metal, riescono a confluire in maniera quasi spontanea ed univoca, all'interno di un tessuto sonoro sempre più all'altezza dei paragoni poc'anzi espressi, disegando affreschi sonori vivaci e cangianti che fanno di brani come la variegata opening track "Epochs", song dall'incipit maestoso e regale con un'ottima coppia di asce sempre in bella evidenza, la più progressiva title track "Infernal fate", vicina a certe disquisizioni strumentali che ci riconducono pur sempre ad un viatico puramente statunitense di marca Fates Warning/Magnitude 9, o l'up tempo "Gothic" sicuramente il brano più catchy ed orecchiabile del lotto, un passo in avanti ben sostanzioso verso quella maturazione artistica fin'ora solo paventata.
Una menzione a parte se la merita senz'altro "Una strana giornata" brano in cui i nostri mettono in mostra tutta la propria caparbietà e loro irriverente verve musical/strumentale, dando ampio sfoggio di una personalità artistica ben radicata, che rappresenta il giusto tributo a tutta quella scena prog rock italiana dei seventies e a quelle formazioni immortali come Premiata Forneria Marconi, Banco del mutuo soccorso, Quella Vecchia Locanda e Campo di Marte.
Una formazione dunque tecnicamente ineccepibile sotto ogni punto di vista,che si è resa protagonista di una prova musicale ben al di sopra delle più rosee aspettative, regalando anche momenti di vera e propria estasi sonora, per cui se il buongiorno si vede dal mattino... - www.hardnheavy.org